Sinner come Alcaraz: “Coppa Davis? Meglio ogni 2 anni e con il format casa-trasferta”

“Con questo calendario in Coppa Davis è difficile avere ogni anno i migliori giocatori del mondo”. Anche Jannik Sinner dice la sua sull’attuale formula della Coppa Davis, un tema che continua a far discutere. Il numero 1 azzurro fa eco alle parole di Carlos Alcaraz e auspica un cambio di format che possa rendere la competizione più appetibile, con cadenza biennale e un ritorno al passato e alla modalità casa-trasferta.

“Quello che mi piacerebbe è avere una Coppa Davis che duri due anni – spiega Jannik -, in modo da poter organizzare le semifinali all’inizio dell’anno e la finale alla fine dell’anno da qualche parte. Purtroppo non ho mai giocato la Coppa Davis, la vera Coppa Davis, dove si gioca in trasferta, in Argentina o in Brasile, dove tutto lo stadio non è contro di te ma per l’altra squadra. Penso che questa sia la vera Coppa Davis”.

“Attualmente, se le finali si svolgono a Bologna, e c’è un Australia-Stati Uniti, ovviamente ci saranno spettatori, non dico di no, ma allo stesso tempo… perché non renderla la vera Coppa Davis? – aggiunge Sinner -. Immagino che dietro queste decisioni ci siano molte dinamiche che forse non conosco, ma mi piacerebbe che l’evento si svolgesse ogni due anni. Questo renderebbe la competizione ancora più grande. Noi italiani siamo fortunati – ha concluso – perché possiamo giocare a Bologna. Anche Malaga non è lontana. Abbiamo tantissimo pubblico e sostegno”.

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