US Open: Swiatek ai quarti di finale, ma che fatica. Iga sfiderà Pegula, battuta Kvitova

C’è voluta tantissima forza di volontà a Iga Swiatek per evitare una nuova sconfitta agli ottavi di finale dello US Open, dopo quella del 2021, quando per un’ora circa questa sembrava quasi scontata.

Non era tanto il punteggio a preoccupare la posizione della numero 1 del mondo, ma come ormai la partita contro Jule Niemeier si era instradata. I binari erano quelli preferiti dalla tedesca, che però ha pagato nel testa a testa decisivo la tanta inesperienza e un braccio che ha inevitabilmente concesso qualcosa.

Swiatek, soffrendo tantissimo, si è presa i suoi primi quarti di finale allo US Open diventando al tempo stesso la prima tennista polacca a riuscirci visto che Agnieszka Radwanska si era fermata proprio al quarto turno come miglior risultato.

Niemeier, dicevamo, è un po’ l’ultima arrivata in termini di esperienza essendo questo appena il suo terzo tabellone Slam della carriera, ma il suo n.109 del mondo è frutto della non-assegnazione dei punti di Wimbledon dove si era spinta fino ai quarti di finale perdendo in tre set contro Tatjana Maria. Soprattutto però, è una giocatrice che per caratteristiche risponde perfettamente all’identikit di chi può mandare in grande difficoltà su questi campi Swiatek. Inutile girarci intorno: la preparazione della polacca a questo appuntamento ha avuto diversi intoppi, tra scarso feeling con le palline e un calo sensibile nel livello dopo la folle corsa di inizio anno. E malgrado sia un fenomeno in atletismo, paga tantissimo in termini di peso specifico scaricato sulla palla. Nel confronto contro la tedesca, oggi, sembravano esserci diverse categorie di differenza sotto quell’aspetto. A cominciare dal servizio, Niemeier ha tenuto costantemente in apnea l’avversaria per un set e mezzo, raggiungendo comodamente i 185/190 chilometri orari e negli scambi lasciava andare il braccio fin dai primi punti.

Iga, nei colpi, non ha avuto le stesse difficoltà dei match precedenti. Oggi tanti dei suoi errori sono giunti perché non aveva tempo di aprire e colpire perché quella palla le arrivava sempre troppo addosso, provocandole anche diversi errori goffi. È stata forse sorpresa nel primo game, quando malgrado tre prime al corpo la tedesca si è comunque divincolata creandosi un ottimo tempo sulla palla e prendendo subito il break. La distanza si è fatta importante da subito, perché Swiatek si manteneva sì a un break di ritardo ma non riusciva a giocare in risposta e al servizio doveva sforzarsi di non essere aggredita fin dal primo punto. Poi però è arrivata l’accoppiata di game che le ha tagliato le gambe. Sul 2-3 ha avuto tre dritti su cui doveva assolutamente fare meglio: due in rete, uno lungo. Niemeier teneva il margine e sul 4-2, alla terza chance di doppio break, scivolava cadendo a terra ma Swiatek, distratta, colpiva il dritto in mezzo alla rete malgrado il campo vuoto.

Il primo set finiva così e il secondo, per la giocatrice di Varsavia, cominciava pure peggio. Lungo e laborioso turno di battuta iniziale, malgrado il vantaggio di 40-0, poi il tracollo. Prima un erroraccio col dritto a rete sulla palla break a proprio favore, quando ha voluto sparare a tutta “alla figura” malgrado Niemeier stesse andando dall’altro lato, poi sull’1-1 e palla break per l’avversaria ha affossato in rete una comoda voleè. Sembrava l’inizio della fine, con Iga che al cambio campo scaricava tutta la propria frustrazione in un pianto coperta dall’asciugamano, e invece è stato l’inizio della sua rimonta. Da lì alla fine del secondo set c’è stato quasi nulla di regolare, nell’ordine dei servizi, e break e controbreak si succederanno finché sul 5-4 Swiatek Niemeier col braccio che cominciava a rallentare e tremare non ha perso per la quarta volta la battuta.

La polacca, sostanzialmente, ha cercato di rimanere aggrappata alla partita facendo peso sull’esperienza, sulla consapevolezza che le sue avversarie, soprattutto giocatrici abbastanza nuove nel circuito, potrebbero avere cali nei momenti meno desiderati e che una delle sue qualità per cui è arrivata numero 1 è stata proprio nella continuità del rendimento. Dare il massimo e cercare l’attimo giusto. Questo è arrivato col mezzo miracolo che ha fatto sulla palla break del 5-3 e servizio nel secondo. Avesse perso quel game, probabilmente non l’avrebbe girata a suo favore. Così invece, malgrado non abbia chiuso col servizio, si è presa il set in risposta ed è partita col servizio a disposizione nel set decisivo dove l’importante 1-0 le ha dato modo di mettere enorme pressione in risposta a un’avversaria che era ben oltre il limite e con tre doppi falli regalava il break di vantaggio alla polacca, che allungava sul 4-0 e salvava a sua volta tre chance per il 5-0 divenuto abbastanza rapidamente il diciannovesimo 6-0 della sua stagione, a -6 dai 25 di Serena nel 2013 che valgono anche il record degli anni 2000.

In una giornata così difficile, Swiatek ha comunque di che sorridere. Servirà ben altro ora, perché ai quarti di finale avrà Jessica Pegula apparsa anche oggi in ottima condizione e che ha travolto Petra Kvitova col punteggio di 6-3 6-2. E dire che la pioggia di inizio partita ha costretto a chiudere il tetto sull’Arthur Ashe Stadium ricreando quella situazione indoor che la ceca adora. La ripresa dell’incontro sembrava quasi totalmente a suo favore, con un’americana costretta alla difesa continua. Passati però i primi pericoli, Pegula ha preso grande coraggio cominciando a ribattere meglio le sassate che arrivavano e cambiare per prima direzione allo scambio. Kvitova è andata fuori giri, perdendo il set sul 3-5 con un pessimo turno di battuta e nel secondo parziale, dal 2-1 e servizio, ha subito 5 game consecutivi. Per Pegula è il terzo quarto di finale Slam della stagione dopo Melbourne e Parigi e affronterà per la terza volta una numero 1 del mondo. All’Australian Open perse contro la miglior Barty avuta, a Parigi contro Swiatek. Qui, mercoledì, la sensazione è che sarà una partita abbastanza diversa.

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