Saranno Ramkumar Ramanathan e Andreas Seppi ad aprire domani, alle ore 6.30 italiane, la sfida di Coppa Davis tra India e Italia, valida quale turno di qualificazione alla Fase Finale 2019 della competizione (prima edizione con il nuovo format) in programma sull’erba del Calcutta South Club, nella capitale della regione indiana del Bengala occidentale.
A seguire Prajnesh Gunneswaran contro Matteo Berrettini. Questo l’esito del sorteggio odierno.
Sabato, dalle ore 6 italiane, il doppio tra la coppia indiana Rohan Bopanna/Divij Sharan e quella azzurra Berrettini/Marco Cecchinato, quindi secondo il nuovo format gli ultimi due singolari: la sfida tra i numeri uno dei rispettivi team, Gunneswaran e Seppi, e in chiusura quella tra i numeri due, Ramanathan e Berrettini. Per la sfida il capitano azzurro Corrado Barazzutti non ha a disposizione il numero 1 azzurro, Fabio Fognini, autorizzato dalla Fit a saltare il match.
Una decisione strategica quella del capitano azzurro: schierare Seppi, il miglior giocatore azzurro sui prati da numero uno, e non Marco Cecchinato permetterà all’altoatesino di affrontare il numero due della squadra indiana Ramanathan, che in realtà è più a suo agio sull’erba rispetto a Gunneswaran.
Non a caso il 24enne di Chennai, numero 133 del ranking mondiale, vanta una finale ATP la passata stagione sull’erba di Newport e uno scalpo eccellente nel 2017 come il top ten austriaco Dominic Thiem. «Certo, la mia è una scelta pensata in questo senso – conferma Barazzutti – L’erba è una superficie non molto usata nel circuito, ci si gioca al massimo quattro settimane l’anno. Comunque noi possiamo contare su giocatori che ben si adattano ai prati, siamo ben attrezzati».
«Del resto sono abituati a misurarsi su tutte le superfici, dalla terra al cemento e all’erba. E questo è un vantaggio, sono tranquillo. Il centrale è completamente diverso dai campi attigui sui quali ci siamo allenati nei primi giorni. È più veloce e la pallina rimbalza bassa. È il classico campo in erba molto rapido».
Non ci sono precedenti tra Seppi e Ramanathan: «Il mio avversario è uno specialista dell’erba – sottolinea l’altoatesino – ma anche io su questa superficie ho ottenuto buoni risultati. In effetti è la prima volta che mi capita di giocare in questo periodo dell’anno sull’erba, di solito ci giochiamo tra giugno e luglio. Prima i tornei di preparazione, poi Wimbledon. Comunque è una superficie che mi piace, mi ci sono sempre trovato bene, anche se l’erba dei campi qui a Calcutta non è certo quella di Wimbledon. Ma sapremo adattarci”.
Poi sul nuovo format della Davis: «Giocare due set su tre appiattisce sicuramente i valori delle squadre perché al meglio dei tre set può succedere di tutto. Anche giocare il doppio il sabato prima dei singolari è strano, nei tornei non accade mai. Il vantaggio è che giocando venerdì e sabato puoi partire la domenica per raggiungere il torneo della settimana successiva. Di sicuro saremo meno stanchi».
Da Seppi, veterano azzurro con i suoi 35 anni, all’esordiente Berrettini, che di anni ne ha 22. Un premio a quanto fatto vedere la passata stagione, quando ha vinto il primo titolo ATP e ai tanti buoni risultati, compresa la vittoria al primo turno di Wimbledon quando sui prati londinesi rimontò due set di svantaggio allo statunitense Sock. Gunneswaran, 29 anni di Chennai, è numero 102 Atp ed è reduce dalla prima qualificazione al tabellone principale di uno Slam ai recenti Australian Open.
Tra i due c’è un solo precedente ed è favorevole al tennista romano, che si imposto agevolmente nel 2018 sul cemento di Chengdu per 6-3 6-4. «Esordire in Davis è una grandissima soddisfazione – dice Berrettini – Io i miei compagni di squadra qualche anno fa li vedevo giocare alla tv e tifavo per loro. Ora devo preparare al meglio questa sfida e cercare di gestire l’emozione per portare il punto alla squadra. Tra noi c’è un’atmosfera bellissima e ci teniamo tantissimo a qualificarci per le finali di Madrid».
IL PROGRAMMA
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