Ci sarà anche Danielle Collins al via della prossima stagione tennistica. La statunitense, che concluderà il 2024 in top-10 dopo gli ottimi risultati della prima parte di stagione, prenderà parte con la maglia degli Stati Uniti alla United Cup che inaugurerà l’anno nuovo tra Sydney e Perth. La notizia è che la finalista dell’Australian Open […]
01 Feb 2017 22:03 - Davis Cup
Coppa Davis: Italia-Argentina e la parte alta del tabellone
Nel weekend ricomincia la Coppa Davis. L'Italia ritrova subito l'Argentina, campione in carica. Germania-Belgio, Australia-Repubblica Ceca e Stati Uniti-Svizzera le altre sfide della parte alta del tabellone.
di Adriano Spataffi
STATI UNITI-SVIZZERA, Birmingham-Hard Indoor, precedenti 3-1
2012, Friburgo, Primo turno, Stati Uniti b. Svizzera 5-0
2009, Birmingham, Primo turno, Stati Uniti b. Svizzera 4-1
2001, Basilea, Primo turno, Svizzera b. Stati Uniti 3-2
1992, Fort Worth, Finale, Stati Uniti b. Svizzera 3-1
SVIZZERA
Titoli: 1
Si possono fare tre ipotesi e tutte ruotano intorno alla presenza dei due big. La prima, sia Federer che Wawrinka decidono di “riconcedersi” alla Davis. Difficile. Perché il loro obiettivo di portare la prima, storica Davis agli elvetici lo hanno già raggiunto nel 2014, a spese anche nostre, e non sembrano esserci altri motivi validi per convincere i due. In questo caso, però, pur dovendo valutare le condizioni di Federer, la Svizzera diventerebbe una delle favorite, forse l’unica squadra con entrambi i singolaristi di un livello tanto alto.
La seconda, uno solamente scende in campo. Forse la soluzione più improbabile, infatti non si vede il perché uno dei due debba caricarsi l’impegno senza un obiettivo di vittoria, possibile solo con la presenza dell’altro. Se però dovesse succedere così, allora scenderebbe in campo una squadra, e non sarebbe l’unica, completamente affidata alle prestazioni, in singolo e doppio, di un unico trascinatore.
La terza, che purtroppo per i rosso-crociati si concretizzerà almeno nel primo incontro, nessuno dei due si “scomoda”. E allora è pronosticabile una severa sconfitta al primo turno contro gli Stati Uniti, poi ci vorrà molta fortuna nel sorteggio dello spareggio per non retrocedere. La prima alternativa ai due primi della classe infatti resta Henri Laaksonen, che però a ventiquattro anni deve sbrigarsi se vuole recuperare terreno verso diversi suoi coetanei, poi Marco Chiudinelli, mai emerso e classe ’81, come Federer, gli ormai trentenni Adrien Bossel e Yann Marti, e i giovanissimi Antoine Bellier, Johan Nikles e Simeon Rossier, non di certo pronti ad affrontare un World Group.
CONVOCATI PER IL PRIMO TURNO: Marco Chiudinelli, Adrien Bossel, Antoine Bellier, Henri Laaksonen
ALTRI: Stanislas Wawrinka, Roger Federer, Yann Marti, Johan Nikles, Simeon Rossier
CAPITANO: Severin Luthi
Indeciso fino ad inizio 2017 se restare in carica dato il troppo forte il richiamo di fare da coach a tempo pieno a Roger Federer, Luthi ha deciso di proseguire il suo lavoro.
Severin Luthi, nato il 5 Gennaio 1976, è stato una grande promessa incompiuta, come giocatore, per il tennis svizzero. Campione nazionale di 1 categoria a 17 anni, vanta una vittoria all’Orange Bowl contro Gustavo Kuerten; ma si sa, emergere nello sport è frutto di un insieme di componenti e a Luthi evidentemente qualcosa è mancato.
Cresciuto all’interno della federazione svizzera, che lo sfrutta sia nella squadra di Fed Cup che in quella di Davis, diventa capitano di quest’ultima non ancora trentenne nel 2005. Dal 2007 segue Wawrinka e Federer nei tornei ATP ed entra stabilmente nello staff di Federer, affiancato poi nel 2010 da Paul Annacone e successivamente da Ivan Ljubicic.
STATI UNITI
Titoli: 32
Dieci anni di astinenza cominciano a essere decisamente troppi per gli standard americani. Gli Stati Uniti stanno aspettando ancora un campione da top 5 al mondo ma possono comunque puntare su una squadra solida che lo scorso anno era ad un passo dall’eliminare la Croazia, giunta poi in finale.
Difficilmente ci saranno variazioni rispetto allo scorso anno. John Isner e Jack Sock caricheranno i servizi nei singolari, prime alternative Sam Querrey, Steve Johnson o l’incompiuto Young, ma non è da escludere l’idea di lanciare i due giovani astri nascenti, Frances Tiafoe e Taylor Fritz.
Sul doppio a stelle e strisce si apre una grande incognita. I fratelli Bryan hanno annunciato che non giocheranno più la Davis. L’alternativa è abbinare un altro specialista come Ram a uno dei singolaristi, presumibilmente Sock, o di schierare due singolaristi.
Comunque si parla di una squadra dura da affrontare per chiunque, anche perché nella sua parte di tabellone molte avversarie – tranne forse l’Italia e, in parte, l’Argentina – privilegiano le superfici veloci, il che permetterebbe ai bombardieri Isner e Sock di esprimere il loro miglior gioco anche in trasferta.
CONVOCATI PER IL PRIMO TURNO: John Isner, Jack Sock, Sam Querrey, Steve Johnson
ALTRI: Donald Young, Taylor Fritz, Frances Tiafoe, Rajeev Ram
CAPITANO: Jim Courier
Nato il 17 Agosto del 1970, ha all’attivo 4 titoli del Grande Slam (2 Australian Open e 2 Roland Garros tra il 1991 e il 1993), 2 finali (US Open ’91 e Wimbledon ’93), numero 1 al mondo nel 1992 e 2 volte campione in Davis (’92 e ’95), è il capitano con la bacheca più ricca di titoli dello Slam tra quelli del Word Group (quello con più titoli in assoluto è Hewitt).
A Red Jim è stato affidato l’arduo compito di guidare la nazionale in un momento in cui non può disporre di giocatori nell’élite mondiale ma “solo” di ottimi giocatori. Persino il predecessore, Patrick McEnroe, pur privo della generazione dei Sampras, Agassi, Chang e dello stesso Courier, poteva contare su Roddick e Blake, oltre che su i Bryan, con cui ha vinto la Davis nel 2007.
Quello di adesso sembra il momento migliore della gestione Courier, dopo anni in cui doveva sperare quasi esclusivamente su Isner e sui fratelli Bryan. I progressi di Jack Sock gli mettono a disposizione un secondo singolarista più competitivo rispetto a Sam Querrey e ai mai esplosi Young e Harrison. Il 2016, visto poi dove è arrivata la Croazia, è stata decisamente un’occasione mancata, vedremo se sarà questo l’anno del ritorno degli Stati Uniti.