Coppa Davis: Kukushkin riporta l'equilibrio: Seppi battuto, Kazakistan – Italia sul 2-2

TENNIS – Di Diego Barbiani

ASTANA. Adesso si fa dura. Mikhail Kukushin ha ripetuto la prestazione di venerdì contro Simone Bolelli ed anche Andreas Seppi si è dovuto arrendere. 7-6(9) 6-0 6-4 il punteggio finale che riporta massimo equilibrio e ridà fiato ai padroni di casa.

L’esito della sfida tra Italia e Kazakistan, come era abbastanza prevedibile, verrà scoperto solo al termine dell’ultimo singolare. A breve, in campo, toccherà a Fabio Fognini, scelto al posto di Simone Bolelli, opposto ad Aleksandr Nedovyesov, preferito ad Andrey Golubev. Nessuna illusione, pensare che in campo scenderà un kazako sfavorito dal ranking e scoraggiato per la sconfitta di ieri sarebbe deleterio. In un match dal valore così importante scendono in campo moltissimi altri fattori.

C’è molto rammarico tra le fila azzurre, perché l’Andreas Seppi visto nel primo parziale stava ripercorrende le orme di quello che venerdì, con autorità, aveva battuto Andrey Golubev. Come venerdì, però, vanno dati ancora una volta grandi meriti al tennista di casa. Il n.58 del mondo si è ripetuto in tutto e per tutto, migliorando anche, se possibile, il proprio rendimento globale.

Seppi stava giocando diversamente rispetto a Bolelli, riusciva a variare di più ed a trovare più volte impreparato Kukushkin con diverse palle corte. Il kazako, bravissimo nella fase difensiva ed altrettanto nel ribaltare lo scambio con palle tese e senza troppo peso, ben presto ha impedito all’azzurro di continuare con questo canovaccio tattico ed ha cominciato a martellare come meglio è in grado di fare.

Così, al tie-break, Kukushkin ha avuto spesso in mano il pallino del gioco, salvandosi magistralmente sul 5-6 Seppi e poi concludendo con un punto tutto in apnea sul 10-9, chiuso da un passante incrociato di rovescio chirurgico. Da quel momento, in campo, c’è stato solo lui. Sulle ali dell’entusiasmo ha subito preso un ampio vantaggi, frutto un po’ dello scoramento dell’altoatesino ma anche di un suo modo di giocare, alla lunga, veramente fastidioso: riusciva a raggiungere ogni colpo, a sbagliare il minimo (soprattutto in lunghezza) pur tirando teso e con una profondità continua alle volte disarmante.

Così si spiega, un po’, il pesantissimo 6-0 che è arrivato nel secondo set. Un parziale dove Seppi ha mollato la presa dopo il terzo game, in cui era sceso sotto 0-40, era riuscito a risalire ed ad arrivare alla palla per il 2-1 prima di essere rispedito definitivamente sotto con un doppio break irrecuperabile per le due fasi totalmente opposte che si stavano vivendo in campo.

A fare la differenza, nel terzo set, il break ottenuto nel primo game e portato avanti da Kukushkin con grande solidità fino alla fine. Sarà banale, ma se i kazaki sono ancora in vita e possono sperare in un approdo ai quarti, devono tutto al loro numero uno. Per gli azzurri, invece, c’è ancora da soffrire.

 

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