di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
04 Mar 2015 18:00 - Davis Cup
Coppa Davis: Italia in Kazakistan per i quarti, insidie belghe per una Svizzera senza Federer e Wawrinka
di Redazione
TENNIS – Di Piero Vassallo
L’edizione numero 104 della Coppa Davis prende il via nel weekend con i match di primo turno. L’Italia affronta un’insidiosa trasferta kazaka, la Svizzera campione in carica dovrà si presenta in Belgio senza Federer e Wawrinka, completano il quadro Germania-Francia, Gran Bretagna-Stati Uniti, Repubblica Ceca-Australia, Argentina-Brasile, Serbia-Croazia e Canada-Giappone.
GERMANIA – FRANCIA (Fraport Arena, Francoforte, cemento indoor)
Un anno fa a Nancy la Germania rischiò di fare il colpaccio, andando avanti per 2-0 dopo i singolari del venerdì prima di subire la rimonta dei transalpini, giunti poi sino alla deludente finale di Lille. Capitan Clement deve fare a meno del lungodegente Tsonga e dell’acciaccato Gasquet, dunque spazio per Gael Monfils e Gilles Simon, il grande escluso della finale del 2014. Completano il quartetto Nicolas Mahut e Edouard-Roger-Vasselin, che probabilmente formeranno la coppia per il match di sabato. La Germania di Kohlmann si affida all’esperienza di Philipp Kohlschreiber e Benjamin Becker, nettamente in vantaggio nelle gerarchie rispetto a Jan-Lennard Struff e al doppista Andre Begemann. Francia decisamente favorita e che trova conforto nei precedenti: il bilancio è di 8-2 con le uniche affermazioni tedesche arrivate nel 1913 e nel 1938, peraltro sulla terra battuta.
GRAN BRETAGNA – STATI UNITI (Emirates Arena, Glasgow, cemento indoor)
La sfida che diede vita alla Coppa Davis nel lontano 1900 si ripropone per il secondo anno di fila dopo il successo esterno dei britannici sulla terra di San Diego, nell’incontro di primo turno della scorsa stagione. Stavolta è Andy Murray a fare gli onori di casa, insieme al fratello Jamie, a James Ward e Dominic Inglot, mentre Jim Courier ha convocato John Isner, il redivivo Donald Young e i gemelli Bryan. Ago della bilancia dovrebbe essere Ward: il ventisettenne londinese dovrà cercare di portare a casa almeno uno dei due singolari, il resto dovrà farlo il finalista dell’Australian Open, favorito contro Isner e Young. Gli americani devono sperare di potersi giocare il tutto per tutto in un’eventuale quinto match, sperando che Donald Young sia davvero pronto per un salto di qualità.
REPUBBLICA CECA – AUSTRALIA (Cez Arena, Ostrava, cemento indoor)
La sfida che ci interessa più da vicino, visto che in caso di successo in Kazakistan ci troveremmo di fronte una delle due. Jaroslav Navratil deve rinunciare agli eroi delle due Davis consecutive: non ci saranno né Tomas Berdych né Radek Stepanek. Visto il mediocre livello di Jan Mertl e Adam Pavlasek, le sorti della sfida dipenderanno tutte da Lukas Rosol e Jiri Vesely, vincitore a Auckland del suo primo titolo ATP ma ancora lontano dai livelli di gioco che sembrava promettere un paio di anni fa. Gli Aussie di Wally Masur schierano Bernard Tomic, Lleyton Hewitt, Sam Groth e Thanasi Kokkinakis. L’unica vittoria ceca nei sette precedenti risale al 1975, per il resto solo successi australiani, favoriti anche in questa occasione nonostante l’assenza di Nick Kyrgios. L’Italia spera nei padroni di casa visto che in un’eventuale quarto di finale avrebbe dalla sua il fattore campo, mentre contro l’Australia bisognerebbe affrontare una lunghissima trasferta e giocare probabilmente sull’erba.
KAZAKISTA – ITALIA (National Tennis Centre, Astana, cemento indoor)
Gli azzurri di capitan Barazzutti fanno visita per la prima volta nella loro storia alla neo-nata squadra kazaka, di cui si fa sempre un gran parlare visto che è composta da giocatori “comprati” dalla vicina Russia dal loro presidente federale piuttosto dotato economicamente. Gli asiatici sul veloce sanno esprimersi a mille ed in casa difficilmente steccano. Lo scorso anno misero una gran paura alla Svizzera poi divenuta campione e per questo non devono essere sottovalutati, ma l’Italia arriva con il morale alto e la possibilità di contare su Andreas Seppi e Simone Bolelli in grande spolvero, oltre come sempre a Fabio Fognini che con la maglia della nazionale riesce spesso a trovare prestazioni importanti. Dall’altro lato i singolaristi saranno con ogni probabilità Mikhail Kukushkin ed Andrey Golubev, che può vantare vittorie in Davis contro clienti come Wawrinka, Berdych e Goffin.
ARGENTINA – BRASILE (Tecnopolis, Buenos Aires, terra outdoor)
L’unica delle otto sfide a non disputarsi sul veloce indoor, e non poteva essere altrimenti vista la tradizione di entrambe le nazioni. Dopo aver scongiurato la retrocessione, l’Argentina è stata aiutata dal sorteggio che le ha messo di fronte un Brasile tutt’altro che temibile. Juan Martin Del Potro si è detto disponibile a tornare in Davis, ma al momento è ancora fermo ai box e così Daniel Orsanic ha deciso di puntare su Leonardo Mayer, Diego Sebastian Schwartzman, Carlos Berlocq e Federico Delbonis. Il Brasile di Joao Zwetsch punterà su Joao Souza, che ben si è comportato nei tornei sudamericani di febbraio, Thomaz Bellucci e sui doppisti Marcelo Melo e Bruno Soares. L’Argentina conduce 5-2 nei confronti diretti e dovrebbe riuscire a spuntarla anche in questa occasione contro un Brasile che parte favorito solo nel doppio.
SERBIA – CROAZIA (Kraljevo Sports Centre, Kraljevo, cemento indoor)
Derby balcanico che si ripete dopo l’unico precedente del 2010, quando la Serbia (campione in quell’edizione) dominò la Croazia a Spalato. Bogdan Obradovic può sorridere visto che ritrova in squadra Novak Djokovic e Victor Troicki, assenti per motivi diversi nel 2014. Il giovane Filip Krajinovic e l’esperto Nenad Zimonjic completano il quartetto dei padroni di casa, ulteriormente favoriti dalle assenze in casa croata. Zeljko Krajan deve fare a meno del campione dello US Open Marin Cilic, ancora inattivo in questo inizio di 2015, e anche di Ivan Dodig, pedina molto utile sia in singolare che in doppio. Il giovane talento Borna Coric sarà il numero 1 della squadra, completata da Mate Delic, Franko Skugor e Marin Draganja: un quartetto giovane ma che contro Nole e compagni non sembra avere alcuna possibilità.
CANADA – GIAPPONE (Doug Mitchell Thunderbird Sports Centre, Vancouver, cemento indoor)
A Vancouver il Canada prova a sfatare il tabù Giappone, in vantaggio 6-0 nei precedenti, l’ultimo dei quali giocato proprio un anno fa a Tokyo. In quell’occasione però mancava Milos Raonic, mentre Vasek Pospisil non riuscì a scendere in campo a causa dei problemi fisici. Quest’anno Martin Laurendeau può contare su tutti i suoi migliori giocatori: oltre a Raonic e Pospisil ci saranno anche Frank Dancevic e l’eterno Daniel Nestor. Sarà dura per il Giappone di Minoru Ueda, difficile che il solo Kei Nishikori possa riuscire a ottenere i tre punti necessari al
passaggio del turno. Servirà una grande prova da parte di Tatsuma Ito, Go Soeda e Yasutaka Uchiyama. Proprio quest’ultimo formò con Nishikori la coppia vincente nel match di doppio contro Dancevic e Nestor. Riusciranno a ripetersi?
BELGIO – SVIZZERA (Country Hall du Sart Tilman, Liegi, cemento indoor)
L’incrocio più squilibrato è quello tra il Belgio padrone di casa e la Svizzera campione in carica. Compiuta la missione Davis, Roger Federer e Stanislas Wawrinka hanno deciso di concentrarsi sulla stagione individuale, lasciando un vuoto incolmabile nella formazione di Severin Luthi. Il capitano elvetico affronterà la trasferta belga con una squadra da Group II: Yann Marti (292 ATP), Adrien Bossel (321 ATP), Henri Laaksonen (344 ATP), Michael Lammer (576 ATP). Persino conquistare un punto sembra impresa proibitiva contro il Belgio di David Goffin, Steve Darcis, Ruben Bemelmans e Niels Desein. Dato per scontato il risultato del weekend, Luthi non può far altro che sperare in un ritorno di Federer e Wawrinka per i playoff di settembre, altrimenti la retrocessione sarà più che probabile.