Esclusiva / Wta Parigi, Cornet: «E' stato come andare sulle montagne russe!»

Dalla nostra inviata a Parigi, Cecile Verin (tradotto da Angelica Fratini)

Alizé, quando si tratta di nervosismo, possimo dire che lo hai gestito molto meglio nel match di oggi che di ieri.

«Sì, ho gestito il nervosismo meglio, ma ehi che match che è stato oggi! Un tennis di alto livello alto e una incredibile intensità. E’ stato come andare sulle montagne russe. Entrambe abbiamo avuto molti alti e bassi. 

Sono veramente contenta di aver gestito il nervosismo, il mio fisico e il mio tennis. Quello di cui sono più soddisfatta è come ho corretto tutti gli errori che avevo fatto ieri.  Su tre ore di gioco, sono rimasta calma per 2 ore e 59 minuti e ne sono molto fiera. Questa è già una vittoria. Anche se vincere il match è stata meglio, naturalmente (e se la ride, ndr)».

Hai avuto tre match point nel secondo set…
«Già, la parte più dura è stata tornare in campo per il terzo set e realizzare che devi ricominciare tutto da capo. Avevo impiegato talmente tante energie per arrivare ad avere quei matchpoint per poi non riuscire a chiudere. E’ difficile dimenticare, continui a pensarci,  ha come dovresti già essere negli spogliatoi e farti un massaggio se in quel momento avessi fatto una scelta diversa. Sono dovuta essere mentalmente molto forte per ritornare in partita. Ed è stato lo stesso per lei. Andrea non molla mai. Puoi dire che è una campionessa fantastica ed  è stata fra le top ten perchè mantiene un livello altissimo di intensità durante tutto il match. E’ stata durissima per entrambe. Adesso se penso alla partita, ancora non ci credo che ho vinto. Il tennis è sicuramente uno sport per gente pazza».

Hai avuto molti match maratona ultimamente. Sembra che tu stia diventando una specialista!

«Già, mi sembra di non aver vinto un match in due set da un mese, ad eccezione forse della Hopman Cup. Ho avuto questi quattro match in cui ho dovuto dare tutto per vincere e questo mi ha dato molta fiducia. Oggi ad inizio del terzo set, ho pensato che sapevo di poter contare sul mio fisico e il mio spirit di lottatrice e che potevo farcela. Ovviamente mi piacerebbe vincere in modo più facile, ma finché vinco mi sta bene tutto».

Non sei preoccupata di essere troppo stanca domani in semifinale?

«Ero già preoccupata di essere troppo stanca oggi, specialmente perchè avevo avuto difficolta a dormire ieri notte. Ma l’ adrenalina e la motivazione a far bene e vincere mi hanno aiutato a rimanere in forma. Perciò non sono più preoccupata. Domani potrei non essere al top, ma so anche che ce la metterò tutta. E una volta che mi sarò riscaldata saò a posto. Detto questo  sento che ho le gambe un po’ pesanti dopo oltre otto ore di gioco in tre match».

Andrea Petkovic non era motlo contenta con alcune decisioni del arbitro. Nel tuo caso?

«Sai, senza l’occhio di falco, ci saranno sempre errori. Tu pensi di aver visto la palla e sai che è fuori o dentro. E naturalmente  vuoi che sia proprio così e ti convinci da sola. Detto questo, l’arbitro di questo match ha fatto errori anche nelle altre miei partite di singolo e doppio.  Ma chi non fa errori? E’difficile, la palla va molto veloce e devi fare una chiamata immediata. Certo alcune cose ti fanno arrabbiare se sei certa di aver ragione, ma fa parte del gioco».

 

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