Krejcikova senza benzina, Pegula in semifinale

[4] J. Pegula b. B. Krejcikova 6-3 6-3

Senza troppa storia il primo quarto di finale femminile dello US Open, dove la finalista del 2024 Jessica Pegula si è presa una nuova semifinale grazie al netto 6-3 6-3 ai danni di Barbora Krejcikova. La ceca non aveva più energie sufficienti da mettere in campo per fare gara con la sua rivale dopo l’ammissione, al termine dell’incredibile match di ottavi contro Taylor Townsend, di sentirsi completamente svuotata prima di tutto mentalmente.

Quelle tre ore e 10 minuti e la rimonta con otto match point cancellati hanno pesato al punto da non permetterle il recupero, al termine di un percorso che non solo allo US Open ma fin dal suo rientro in campo a fine maggio ha visto tante partite finire al set decisivo e, ulteriore particolarità, delle 12 vittorie ottenute nello scorcio di 2025 giocato ben tre son giunte cancellando almeno un match point alla rivale. Purtroppo per lei, questo match ha ricalcato abbastanza l’altro quarto di finale che ha giocato dalle parti di Flushing Meadows: nel 2021, perse 6-1 6-4 contro Aryna Sabalenka col corpo che stava oltrepassando il limite e già sul finire della partita di quarto turno di allora contro Garbine Muguruza ebbe una importante crisi a livello di salute a seguito di una stagione da circa 130 partite tra singolare, doppio e doppio misto.

Oggi se aveva una chance concreta era quella di cominciare la partita rimanendo possibilmente agganciata a Pegula, e invece sia nel primo sia nel secondo parziale è mancata nei primi game al servizio: 3-0 (e un break) per la numero 4 del seeding nel parziale di apertura, addirittura 4-1 e doppio break nel secondo. In entrambi i casi, è parsa crescere nel rendimento ma Jessica ormai sembrava essere sostanzialmente in controllo con gestione dei punti e dei turni di battuta quantomeno nel primo set. Nel secondo la statunitense ha avuto qualche inciampo qua e là, perché già sul 2-1 è caduta nelle trappole che Krejcikova cercava di proporre tra cambi di ritmo e slice e ha visto un game riaperto da 40-15 a forza di errori in spinta. La ceca ha avuto la chance del 2-2 ma la smorzata non è stata perfetta. Ha ceduto una seconda volta la battuta ma sul 4-1 non ha mollato venendo quantomeno premiata, dando poi tutto quello che ancora aveva nei game successivi: è riuscita ad arrivare al 3-4, ma in risposta non ha avuto occasioni grazie alla precisione col servizio di Pegula e alla profondità dei suoi colpi da fondo che le davano tempo di ridirezionare la palla sul lungolinea.

Barbora, se non altro, è riuscita a dare una partita fino alla fine, sentendosi forse sempre più deresponsabilizzata trovandosi ormai a un passo dalla sconfitta e quel dritto inizialmente così falloso trovava sempre più timing ed efficacia, pazienza e piazzamento, ma non è bastato. Il servizio, nel lato di campo dove batteva il sole, è stato spesso un problema e ancora sul 3-5 si è manifestato con due doppi falli, prima dell’ultimo errore proprio col dritto in spinta, la terza accelerazione tentata e terminata lunga. E così Pegula è di nuovo in semifinale, salvando almeno il 50% dei punti che vedrà uscire dal ranking. Questo perché potrebbe ritrovare dall’altra parte della rete, giovedì, proprio quella Sabalenka contro cui 12 mesi fa perse la finale newyorchese e inevitabilmente sarà favorita contro di lei. Però, la numero 1 del mondo dovrà giocare una partita sulla carta nemmeno troppo agevole contro un’altra ceca di talento come Marketa Vondrousova.

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