US Open: Alcaraz è una furia, Djokovic batte il mal di schiena e Shelton si ritira

Non che ci si aspettasse chissà cosa ma alla fine il piccolo fastidio che ha indotto Carlitos a chiamare il fisioterapista nella parte finale del secondo set ha complicato una vicenda già proibitiva per il povero Darderi. Luciano ha giocato le sue carte come meglio ha potuto, forzando il servizio per evitare di essere subito aggredito e tirando tutto quello che gli passava accanto ma è stato chiaro da subito che solo Alcaraz poteva mettere in discussione un match con un divario simile. Lo spagnolo ha brekkato alla prima occasione, ha tenuto senza problemi il servizio e ogni tanto, more solito, era ingiocabile. Come spesso succede però Alcaraz si è un po’ distratto nella parte centrale del secondo set, consentendo a Darderi di giocare un po’ di più in risposta e addirittura finendo con l’essere agganciato sul 4 pari, quando ha accusato il fastidio di cui si diceva in apertura. Probabilmente impensierito, al ritorno in campo Alcaraz ha pensato che non fosse il caso di rimanere troppo in campo ha alzato il livello in risposta e ha brekkato 3 volte di fila a 15 il povero Darderi. Nel game finale c’è stato giusto il tempo di annullare tre match point, ma rimane il dato che dal momento dell’MTO Darderi non ha più avuto una palla per vincere un game.

Tutto facile quindi per Carlitos, che adesso troverà Rinderknech, il francese che aveva eliminato Zverev a Wimbledon. Naturalmente è impensabile che ci possa essere chissà che partita, a meno che il fastidio al piede non sia più serio di quanto non si creda, ma tanto non lo sapremo.

Come se non bastasse si è pure infortunato Shelton, che ha dovuto abbandonare il match contro Mannarino all’inizio del quinto. Fin lì era stata una gran partita, con Shelton che cercava di sfondare e Mannarino, con la compostezza dei monaci Zen, che si appoggiava sui colpi di Ben per rimandarglieli sempre più complessi. Non avrebbe funzionato senza il problema alla spalla che ha ovviamente impedito a Shelton di sviluppare pienamente il suo gioco e soprattutto di usare la stessa violenza dei primi scambi.

L’altra sorpresa l’ha invece provocata Struff, che ha superato Tiafoe in tre set, dopo un piccolo dramma al momento di chiudere. Struff è in uno di quei periodi in cui gli riesce qualsiasi cosa e più precisamente in cui i violenti colpi da fondo gli rimangono dentro. L’ha molto aiutato Tiafoe, che non è mai riuscito a giocare sulla prima del tedesco e ha servito con poca efficacia. Eppure, nel nono game del terzo, Struff ha riaperto una partita finita, commettendo tre doppi falli di fila e perdendo il game a zero proprio quando ha servito per il match. Il tedesco si è salvato – non avremmo scommesso tanto sulla vittoria in 4 o in 5 – grazie ad un tiebreak in cui ha messo 7 prime su 8. Tanto è bastato per regalarsi Djokovic.

Il serbo ha vinto il suo match di terzo turno contro il britannico Cameron Norrie col punteggio di 6-4 6-7(4) 6-2 6-3 in due ore e 50 minuti. Per Djokovic si tratta del 16esimo approdo negli ottavi a Flushing Meadows, il 69esimo complessivo nei tornei del Grand Slam. Nole ha lasciato per strada un altro set al tie break proprio come contro Svajda e ha dovuto fare i conti con un problema alla schiena che lo ha costretto a richiedere l’intervento del fisioterapista sul finale del primo set. Negli ottavi Nole se la vedrà con Struff, contro cui ha un bilancio immacolato (7 vittorie su 7 incontri) ma il vero punto di domanda riguarda le condizioni fisiche del serbo.

Terzo turno

[7] N. Djokovic b. C. Norrie 6-4 6-7(4) 6-2 6-3
[Q] J-L. Struff b. [17] F. Tiafoe 6-3 6-3 7-6(7)
[31] T. Machac b. [Q] U. Blanchet 7-5 6-3 6-1
[4] T. Fritz b. [Q] J. Kym 7-6(3) 6-7(9) 6-4 6-4
A. Mannarino b. [6] B. Shelton 3-6 6-3 4-6 6-4 rit.
[20] J. Lehecka b. R. Collignon 6-4 6-4 6-4
A. Rinderknech b. B. Bonzi 4-6 6-3 6-3 6-2
[2] C. Alcaraz b. [32] L. Darderi 6-2 6-4 6-0

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