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14 Lug 2025 11:05 - Diamo i Numeri
Ranking ATP/WTA: Sinner, trionfo e allungo in vetta. Cobolli top twenty
di Fabrizio Fidecaro
«This is history! Right here, right now!». Questo esclamava, nell’agosto 1996 sul palco di Knebworth, un elettrizzato Noel Gallagher, rivolgendosi alla sterminata platea di fan dinanzi a lui. Ieri, a una cinquantina di chilometri dal luogo che fu sede di due memorabili concerti degli appena ricostituiti Oasis, a scrivere una fantastica pagina di storia è stato Jannik Sinner.
Un italiano sul trono di Wimbledon. Non era mai accaduto in singolare e non poteva essere che lui a colmare questa lacuna. Il fuoriclasse altoatesino ha trionfato a Church Road, battendo in finale Carlos Alcaraz, e ciò gli permette di allungare sullo spagnolo in vetta al ranking ATP.
Sinner è ora a quota 12030 punti, ben 3430 in più rispetto ad Alcaraz, che ne conta 8600. Da qui a fine stagione Jannik avrà un cospicuo bottino da difendere, ma di certo questo successo, il quarto in un Major, gli garantisce, quanto meno, alcune settimane in più da leader.
A tal proposito, quella che ha inizio oggi è la sua cinquantottesima settimana da numero uno del mondo: il campione di Sesto eguaglia così Jim Courier al dodicesimo posto nella speciale graduatoria relativa alla permanenza complessiva in cima nell’era computerizzata. Subito davanti a Jannik e a Big Jim c’è Stefan Edberg (presente ieri sugli spalti del Centre Court), a settantadue.
Ai piedi del podio, dietro a Sascha Zverev, ritorna Taylor Fritz (quarto; + 1): con il piazzamento in semifinale, il californiano scavalca Jack Draper (quinto; – 1), out al secondo round.
In top ten ritocca il proprio career high Ben Shelton (nono; + 1), spintosi ai quarti (dove si è arreso a Sinner), e si riaffaccia Andrey Rublev (decimo; + 4), fermato agli ottavi da Alcaraz.
Saluta l’élite mondiale l’altro russo Daniil Medvedev (14; – 5), che era chiamato a difendere la semifinale del 2024 ma è uscito al debutto. Curioso che, grazie alle “disgrazie” altrui, Casper Ruud, il quale non ha nemmeno partecipato, guadagni comunque due posti: dal quindicesimo al tredicesimo.
Tornano a essere tre gli azzurri in top twenty. A far compagnia a Sinner e a Lorenzo Musetti (che si conferma settimo) è Flavio Cobolli (diciannovesimo; + 5), che a Church Road si è issato fino ai quarti, strappando anche un set a Djokovic.
Cobolli è il quattordicesimo italiano a figurare tra i primi venti nell’era ATP: eguaglia, al momento, il miglior piazzamento ottenuto da Renzo Furlan, che fu n. 19 il 15 aprile 1996. Davanti a loro, il trio Camporese-Gaudenzi-Seppi, tutti giunti al n. 18.
Dietro a Matteo Berrettini (36; – 1) risale Lorenzo Sonego (40; + 7), che si è guadagnato un posto negli ottavi. Seguono Matteo Arnaldi (44; – 1), Luciano Darderi (55; + 4), Mattia Bellucci (63; + 10 con il terzo turno, career high) e Luca Nardi (95; 0).
Oltre il centesimo posto abbiamo Francesco Passaro (131; 0), Matteo Gigante (137; – 4), Andrea Pellegrino (139; 0) e l’ex top ten Fabio Fognini (161; – 23), che ha annunciato il ritiro dopo i cinque set lottati con Alcaraz al primo turno.
Grazie al titolo nel Challenger di Brasov, torna nei duecento Francesco Maestrelli (179; + 58). Ne esce, al contrario, Federico Arnaboldi (220; – 33).
Per il resto, brillano anche Cameron Norrie (43; + 18), che è arrivato ai quarti, e il giovanissimo Joao Fonseca (48; + 6), che, grazie al terzo turno, debutta tra i cinquanta.
Più giù, in netta ascesa Marin Cilic (65; + 18), Kamil Majchrzak (81; + 28) e Nicolas Jarry (96; + 47), tutti arrivati negli ottavi (il cileno partendo dalle qualificazioni).
Si distinguono anche alcuni tra i protagonisti dei Challenger 125 disputati nell’ultima settimana: Mariano Navone (75; + 16), impostosi a Braunschweig, e Adrian Mannarino (93; + 30), finalista a Newport.
Nel ranking WTA Iga Swiatek, trionfatrice sui prati londinesi, si riprende il gradino più basso del podio, scalzando Jessica Pegula. L’ultimo titolo dell’ex sovrana risaliva al Roland Garros dell’anno scorso: a tredici mesi di distanza, Swiatek è tornata ad alzare un trofeo proprio nella cornice più prestigiosa.
Dietro alla polacca e alla statunitense sale la diciottenne russa Mirra Andreeva (quinta; + 2), fermatasi ai quarti, che stabilisce il nuovo career high.
Irrompe in top ten la finalista Amanda Anisimova, che passa direttamente dal dodicesimo al settimo posto (+ 5). La ventitreenne nata in New Jersey è stata protagonista di un percorso brillante, culminato nell’affermazione in semifinale sulla n. 1 Sabalenka, prima di subire una pesantissima sconfitta nell’ultimo atto.
Scivola, invece, dal quinto al nono gradino (- 4) Jasmine Paolini, che dodici mesi or sono aveva raggiunto il match clou e stavolta è stata eliminata al secondo turno. La toscana precede Paula Badosa (decima; – 1) ed Emma Navarro (undicesima; – 1), che si congeda per ora dall’élite mondiale.
Debutta tra le venti la danese Clara Tauson (19; + 3), giunta negli ottavi, e vi rientra la semifinalista Belinda Bencic (20; + 15).
Bene anche Anastasia Pavlyuchenkova (30; + 20) e Laura Siegemund (54; + 50), entrambe nei quarti, nonché Solana Sierra (67; + 34), negli ottavi da lucky loser.
In forte calo Donna Vekic (52; – 27), la campionessa uscente Barbora Krejcikova (78; – 62), che in quest’occasione è stata eliminata al terzo round, e Lulu Sun (94; – 47).
Per quanto riguarda le italiane, dietro a Paolini e a Lucia Bronzetti (64; – 1), rientra ampiamente nelle cento Elisabetta Cocciaretto (76; + 40), che mette a frutto il terzo turno a Church Road e il titolo conquistato nel “125” di Bastad.
Seguono Lucrezia Stefanini (147; + 14) e Nuria Brancaccio (174; + 9). Scivola indietro Martina Trevisan (283; – 95).
I top ten del ranking ATP: 1 Jannik Sinner, 2 Carlos Alcaraz, 3 Alexander Zverev, 4 Taylor Fritz (+ 1), 5 Jack Draper (- 1), 6 Novak Djokovic, 7 Lorenzo Musetti, 8 Holger Rune, 9 Ben Shelton (+ 1), 10 Andrey Rublev (+ 4).
Le top ten del ranking WTA: 1 Aryna Sabalenka, 2 Coco Gauff, 3 Iga Swiatek (+ 1), 4 Jessica Pegula (- 1), 5 Mirra Andreeva (+ 2), 6 Qinwen Zheng, 7 Amanda Anisimova (+ 5), 8 Madison Keys, 9 Jasmine Paolini (- 4), 10 Paula Badosa (- 1).