Australian Open: Sabalenka agli ottavi con grande fatica, sfida Andreeva

Rispetto a un anno fa, questa è una Aryna Sabalenka molto diversa. Nel 2024 il suo Australian Open era cominciato sulla falsariga del 2023 con partite dominate, avversarie magari incapaci di fornirle vere preoccupazioni, e una sensazione di grande sicurezza nel percorso che l’ha condotta a confermarsi campionessa. Ora c’è qualcosa che ancora non torna.

Sette partite per lei in stagione e sì non ci sono sconfitte, un trofeo già messo in bacheca, ma anche prestazioni a cui sembra non mettere le marce più alte. Oggi, contro Clara Tauson, il picco di questa fase per certi versi anomala e non molto attesa. Un 7-6(5) 6-4 in circa due ore che la fa sorridere solo per aver evitato guai peggiori, perché c’è mancato davvero poco che per il rendimento generale non rischiasse quantomeno un terzo set. Oltretutto, guardando anche i semplici dati, è difficile intravedere subito cosa non andasse: la prima di servizio è andata in campo oltre il 70% delle volte, quasi l’80% per gran parte del set d’apertura, ma dopo una quarantina di minuti subiva il quarto break (consecutivo) per la prima volta nella stessa frazione dal WTA 500 di San Diego 2022.

Problemi al servizio

La bielorussa ha faticato tantissimo a trovare sia velocità nel servizio, sia gran parte delle componenti dei suoi colpi. E queste fatiche sono cominciate dal primo turno di battuta dove i piedi sembravano poco reattivi e lei colpiva, soprattutto dal lato del dritto, in maniera molto scomposta e col corpo che tendeva a indietreggiare. Ne risultavano palle con poco controllo, alle volte corte, alle volte senza rimanere in campo. Dopo tre break subiti, malgrado la possibilità continua di rientrare, si è anche lasciata andare a grande scoramento buttando malamente il quarto e ormai con lo sguardo abbastanza brutto. Eppure, Tauson non scappava. Dalla sua parte i problemi erano perlopiù nella percentuale di prime in campo, ben al di sotto del 50%. Un lancio irregolare, spesso troppo in avanti, e poca sicurezza con la seconda la condannavano: poteva dilagare con un minimo più di concretezza, invece subiva anche lei tra colpi incerti e poca brillantezza negli spostamenti.

Primo set complicato per Aryna

Il primo set è stato così abbastanza negativo. Tauson ha trovato per prima l’allungo per il 5-3 e sul 5-4 è stata anche sfortunata perché era 30-15 e Sabalenka ha colpito male l’ennesimo dritto in avanzamento con la palla profondissima a pizzicare l’ultimo centimetro di riga nello spazio di campo lasciato vuoto. Lei infatti era convinta di averlo sbagliato, e non sentendo la chiamata è tornata a bordo campo con la faccia di chi sapeva fosse stata graziata, e non era nemmeno una scena isolata in quei momenti. Quel punto, dal possibile 40-15 e due set point a 30-30, ha pesato tanto perché Tauson stessa ha pagato il momento ed è andata in affanno perdendo la battuta e scivolando rapidamente sotto 6-5 con vari set point da fronteggiare. Si è salvata benissimo e nel tie-break successivo ha pure ribaltato un 1-4 salendo sul 5-4 e servizio, ma di nuovo non ha avuto sangue freddo sprecando malissimo quel decimo punto dove ha cercato di forzare un palleggio sul rovescio con una palla un po’ più corta e lavorata. Dal 5-5, Sabalenka ha trovato la via per prendersi il parziale.

Altro dato significativo: la velocità della prima palla di servizio. Aryna aveva colpito al massimo a 172km/h e la velocità media era ferma a 156km/h. Nel tie-break, i primi punti son stati giocati a 132km/h, 141km/h e 123km/h. Ha forzato un po’ di più gli ultimi tre: 164km/h, 154km/h (fuori) e 156km/h sul set point, la migliore per piazzamento ed efficacia.

Il secondo set

Nel secondo parziale non solo non ha trovato maggiore velocità massima, ma è pure andata in calando con il valore medio sceso sotto i 150km/h, segno di tante prime palle inferiori a quel valore. Ha preso un primo vantaggio perché la danese è crollata col rendimento del servizio nella prima parte del secondo parziale, ma se già sul 3-2 ha dovuto salvare due chance di controbreak ecco che il colpo è arrivato sul 4-3 quando ha avuto anche tre chance di 5-3. Mancato un po’ di killer instict, ma in generale c’erano tante componenti della “solita” Sabalenka a essere sotto alle aspettative. Tauson bravissima a rimanere in partita e a trovare il break nel momento che poteva davvero cambiare le cose quantomeno per il secondo set, ma al servizio sul 4-4 di nuovo anche lei ha avuto enormi problemi a gestire le varie seconde. Ha avuto ben sette chance di 5-4 e l’unica volta in cui ha scelto per un servizio meno potente quantomeno per poter giocare ha visto Sabalenka arpionare la risposta e mandarla molto bene in lungolinea.

Alla fine è giunto un nuovo break per la numero 1 del mondo, che comunque non si scrollava di dosso gli errori pesanti e il dritto volava via in due occasioni fino al 15-40. Con un po’ più di pazienza è riuscita ad arrivare al 40-40 e a chiudere, successivamente, al primo match point. Ma quanta fatica. Agli ottavi troverà, per la seconda volta in stagione, Mirra Andreeva. Altro set perso dalla russa, che continua anche lei una fase poco convincente a livello di rendimento e il 6-2 1-6 6-2 contro Magdalena Frech è caratterizzato da ulteriori 45 errori gratuiti e un set perso contro un’avversaria che sulla carta non avrebbe le caratteristiche per dare fastidio alla giocatrice sì classe 2007 ma che vuole già essere considerata appartenente alla cerchia di big del circuito.

Gli highlights del match

Tra gli altri risultati, vittoria tiratissima anche per Donna Vekic (numero 18 del seeding) che è rientrata da 3-5 nel set decisivo contro Diana Shnaider (numero 12) per vincere una maratona di due ore e 58 minuti, terminata 7-6(4) 6-7(5) 7-5. Affronterà negli ottavi Anastasia Pavlyuchenkova, che ha travolto invece Laura Siegemund 6-1 6-2.

QUI tutti i risultati del giorno 6 del tabellone femminile

Dalla stessa categoria