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Dopo Jannik Sinner anche Iga Swiatek ha dovuto trovarsi di fronte a un caso di positività al doping risultato alla fine come un “no fault” per il tennista azzurro e un “no significant fault” per la tennista polacca. E questa è la prima grande differenza.
Non c’è colpevolezza nella sentenza della polacca se non quella di aver prodotto un campione delle urine contenente una sostanza, il trimetazidina in quantità irrisorie (parliamo di all’incirca 50 picogrammi per millilitro), che ha fatto scattare la positività. La decisione infatti non parla di squalifica vera, perché altrimenti avrebbero dovuto toglierle oltre al risultato del WTA 1000 quello dello US Open, ma di un periodo di ineleggibilità ai tornei della durata di un mese praticamente scontato durante la sospensione provvisoria che la numero 2 del mondo ha scontato dal 12 settembre al 4 ottobre, momento in cui sia il laboratorio sportivo in Utah sia la figura di un esperto affiliato alla WADA ha attestato la contaminazione e ha permesso, secondo norma, alla tennista di tornare a giocare. Oltretutto, Swiatek stessa ha avuto sei test antidoping tra fine luglio e fine agosto: tre alle Olimpiadi, uno (quello risultato positivo) alla vigilia del WTA 1000 di Cincinnati, due durante lo US Open. Quello incriminato è del 12 agosto e le stesse analisi effettuate dal team di esperti della WADA su urine e capelli della tennista hanno evidenziato come fosse da escludere l’assunzione dal 2 agosto al 12 e dal 12 al 27, i due intervalli di tempo che coincidono nella distanza tra l’ultimo test prima di quello positivo e il primo effettuato dopo.ù
Sia il trimetazidina sia il closterbol, sostanza che ha fatto scattare la positività a Sinner, sono farmaci vietati in qualsiasi momento dalla WADA. Jannik però non ha saltato alcun torneo mentre Iga ha dovuto rinunciare a Seoul, Pechino e Wuhan. Questo perché per il tribunale l’altoatesino non aveva alcuna responsabilità, neppure la minima, sul perché la sostanza fosse entrata nel suo corpo avendo il numero 1 del mondo dimostrato che sia stato fatto il possibile da parte sua per assicurarsi che il fisioterapista che lo medicò a Indian Wells per un problema cutaneo ai piedi non stesse assumendo farmaci proibiti medicandosi un dito ferito alla mano. Sul fatto delle sospensioni revocate e di come per Swiatek sia passato molto più tempo rispetto a Sinner, lì il tutto sembra poter risalire alle tempistiche delle richieste. Iga, notificata della positività il 12 settembre, inizialmente ha negato la cosa chiedendo di vedere le controanalisi e successivamente ha chiesto alla ITIA di poter togliere la sospensione ricevendo però come risposta un’impossibilità e solo nella tarda serata del 26 settembre la polacca è riuscita a inviare tutta la documentazione necessaria provvista di analisi e valutazioni mediche che ponevano come motivazione sulla positività l’assunzione di questo farmaco contenuto nel prodotto LEK-AM Melatonina 1mg assunto per contrastare gli effetti del jet lag ed aiutarla col sonno.