Pegula rompe il tabù: prima semifinale Slam, fuori Swiatek

Ha dovuto attendere quasi quattro anni e sei tentativi andati a vuoto, ma alla settima occasione Jessica Pegula è riuscita a rompere il tabù dei quarti di finale Slam. A dimostrazione ulteriore dell’ottimo mese che sta vivendo, la serata magica sull’Arthur Ashe di New York contro la numero 1 del mondo Iga Swiatek, lei invece un po’ in debito fisicamente e che non ha quasi mai trovato le giuste sensazioni in campo. Un netto 6-2 6-4 per la numero 6 del seeding, una vittoria pesante soprattutto per come è maturata, riproponendo il bel gioco visto al turno precedente contro Diana Shnaider ma risultando ancor più letale contro una Swiatek che ha avuto un pesante handicap iniziale alla battuta e si è incanalata da sola in una spirale molto negativa da cui pur reagendo nel secondo parziale e provando qualcosa di diverso almeno nell’atteggiamento non è riuscita a venir fuori.

Le due non hanno mezze misure a livello di precedenti: tolto il parziale di 4-0 per la polacca nel 2022, da inizio 2023 hanno sempre proseguito su una vittoria a testa. Talvolta anche con parziali netti. Iga aveva vinto l’ultimo 6-1 6-0, Jessica aveva già fatto segnare un 6-2 6-2 a Sydney in United Cup. E proprio quel match ha ricordato abbastanza da vicino quello appena passato. L’aggressione sistematica della statunitense in risposta riusciva, favorita da due game iniziali al servizio per l’avversaria in cui a stento metteva il 20% di prime palle. Non aveva mai avuto una percentuale così bassa al servizio nemmeno in alcune fasi della sua stagione. Era cominciata per lei una serataccia, anche perché conscia che non avrebbe mai potuto giocarsela alla pari e vedere da subito un’avversaria così brillante ha aumentato ancor di più la frustrazione. Pegula è sempre stata per Swiatek una delle più temibili giocatrici, lo diceva proprio quest ultima, perché pur colpendo piatto e penetrante rimane come caratteristiche abbastanza solida da fondo campo. Pochi errori, tanta facilità di gioco. E per Iga senza la possibilità di trovare il massimo dal suo gioco nascono facilmente sono problemi.

Inevitabile per Jessica cominciare lo scambio sempre in pressione e verso la fine del primo set, col punteggio completamente a sfavore, vedeva dall’altra parte della rete Swiatek ormai intenta a lamentarsi scuotendo le braccia verso il proprio angolo anche dopo aver ottenuto qualche punto. L’affanno per lei era netto, gli errori tanti con entrambi i fondamentali e l’umore pessimo. Le serviva un reset totale che però ora non ha le forze di trovare. Ha passato i precedenti tre turni senza concedere palle break dando un’idea di sicurezza che stasera è invece mancata, e quando comincia a girare così male è difficile riemergere. Soprattutto se il suo dritto chiamato già normalmente a dover reggere quanto più possibile una palla piatta e fastidiosa perde completamente controllo. Questa Pegula è tutt’altro livello rispetto alla giocatrice vista fino a un mese fa e impressionava nella facilità per esempio di raggiungere inizialmente i tentativi di Iga di spostare la palla sul suo dritto, caricando molto spin. Dopo aver subito almeno un paio di traccianti fulminei a pulire le righe laterali, Swiatek non ha più provato ad andare da quella parte ed è sembrata sempre più smarrita e nervosa.

Nel secondo parziale non ha saputo fare meglio, spesso affannandosi per cercare qualcosa. Una circostanza emblematica è stata il game sul 6-2 2-1 e servizio per la statunitense: Pegula aveva appena commesso un doppio fallo, 0-30, e quel terzo punto Swiatek avrebbe potuto vincerlo alla seconda accelerazione. È dovuta arrivare alla quinta, rischiando seriamente di sbagliare perché pur finalmente propostasi in fase offensiva si trovava a dover gestire delle difese profondissime e scomode. Iga è riuscita con grande fatica nel controbreak, l’unico momento un po’ negativo per Jessica che è presto tornata a comandare ogni scambio con maggiore qualità atletica e di spinta. Sfiorato un nuovo break sul 2-2, è arrivato sul 3-3 ed è stato il colpo di grazia per la polacca, che ha cercato di evitare la sua sorte cancellando con coraggio le prime occasioni ma franando alla terza. Eravamo tornati sui binari del primo set: Iga molto frustrata che a quel punto non teneva più sotto controllo le proprie emozioni e reagiva male agli errori, trascinando se stessa e il proprio tennis in un buco nero. Rientrava da 15-30 sul 3-5 ma era costretta alla resa dopo il cambio campo.

Pegula mai prima in carriera era arrivata a una semifinale (in singolare) in un Major e non poteva davvero sperare in un’occasione migliore. Domani contro Karolina Muchova si riproporrà la sfida giocatasi appena tre settimane fa nel WTA 1000 di Cincinnati dove Jessica si impose per 6-7(4) 6-4 6-2.

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