Quale forma ha l’acqua? In verità l’acqua prende la forma che le viene data, perché si sostiene che non ne abbia davvero una tutta sua. Proprio come un liquido, incapace di acquisire una sola forma, il tennis di Jannik Sinner fluisce, si adegua a ogni foggia o situazione. Scorre inesorabile ignorando gli ostacoli e procede […]
Un anno fa Karolina Muchova raggiungeva la sua prima semifinale in carriera allo US Open, coronamento di un anno in cui aveva già ottenuto la finale al Roland Garros e a Cincinnati e vedendosi finalmente proiettata dentro la top-10. Un anno dopo, la ceca è di nuovo tra le migliori quattro a New York. Facile vero? Non fosse che subito dopo la partita persa contro Coco Gauff sono cominciati i dolori al polso che la spinsero prima a una terapia conservativa e poi al doloroso intervento chirurgico.
Muchova è tornata nel circuito solo a fine giugno, questo è appena il quinto torneo dal rientro e già è stata capace di raggiungere un livello molto vicino al suo massimo. Oggi contro Beatriz Haddad Maia ha dominato per un parziale prima di avere più grattacapi nel secondo dove ha dovuto sopportare anche un fastidio fisico avvertito al termine del primo game, quando si è chinata su se stessa tenendosi le ginocchia. È dovuta uscire rapidamente per due volte dal campo, ricevendo anche un “aiuto” dalla fisioterapista nella seconda occasione quando le ha consegnato quella che è parsa una pasticca. Il fatto che uscisse dal campo escludeva problemi al ginocchio, e potrebbe anche trattarsi di un “semplice” problema di stomaco, magari nausea.
Dopo la seconda pausa, sul 6-1 3-2 e servizio ha giocato il peggior turno di battuta della sua partita regalando il controbreak, ma si è subito sentita meglio e non ha perso tempo per tornare avanti. Già al cambio campo sul 4-3 lo sguardo sembrava molto migliore di qualche minuto prima, concentrato e lucido, mentre quello della sua avversaria molto frastornato tanto che pure lei al punto del 5-3 per la ceca si è fermata scoppiando anche in lacrime mentre era seduta alla panchina e la fisioterapista la visitava. Non devono nemmeno essere state ore facili per la brasiliana, che solo ieri ha saputo della morte del figlio del suo fisioterapista ed era molto in affanno durante la conferenza stampa al termine della partita contro Caroline Wozniacki.
Insomma, qualche minuto di confusione in campo per le due giocatrici che però non ha inciso di fatto nello svolgimento generale. Muchova, al servizio per il match, è stata implacabile come lo era per tutta la prima frazione: solo prime, quasi tutte vincenti, ace al centro sul match point. Una partita quasi perfetta per lei, che nel primo parziale aveva trovato l’allungo immediato sul 3-0 grazie a un break sull’1-0 al termine di un game in risposta durato quasi 10 minuti. Aveva il vantaggio nella gestione del punto, trovava profondità, quando accelerava andava spesso a segno, si divorava la seconda troppo fragile della rivale. Anche oggi, nuova puntata del suo show, vicina quasi al 6-0. Preso facilmente quel set ha saputo reggere bene tutte le oscillazioni del secondo parziale e meritando la vittoria e il ritorno in semifinale.
Ora troverà o Iga Swiatek o Jessica Pegula.