di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
16 Mar 2024 01:55 - WTA
WTA Indian Wells: Swiatek in finale con la vittoria n.300 in carriera
di Diego Barbiani
A 22 anni e (quasi) 10 mesi, Iga Swiatek ha raggiunto già la vittoria numero 300 della carriera che è valsa la decima finale a livello WTA 1000. La numero 1 del mondo, che da oggi sarà anche leader della classifica Race scavalcando così Aryna Sabalenka, si è sbarazzata con un netto 6-2 6-1 di Marta Kostyuk in meno di 80 minuti di gioco sullo Stadium 1 di Indian Wells.
La polacca, che aveva vinto per 6-3 6-4 l’unico precedente al quarto turno del Roland Garros 2021, ha voltato pagina rispetto alle precedenti uscite salendo molto di livello tra precisione, ritmo e costanza che già si era intuito qualcosa dal warm up svolto in condizioni anche peggiori rispetto alla partita vera e propria, perché è scesa sul campo d’allenamento numero 9 per l’una e mezza quando il cielo sembrava molto più minaccioso e soffiava un vento molto fastidioso. L’ora in cui è stata in campo è stata affrontata a un livello di attenzione e concentrazione che sembrano ormai la normalità con lei, ma riescono a stupire ogni volta.
Non un cenno, non una smorfia, non un calo. I piedi viaggiavano leggeri, il dritto sembrava finalmente arrivare nel suo bagaglio di opzioni dopo aver passato i match precedenti con un livello un po’ altalenante. Scesa in campo, poi, ha messo in pratica tutte le buone sensazioni fin dal primissimo punto: perso, sì, ma dove nei primi tre palleggi ha trovato una profondità col dritto mai avuta fino a questo momento. Lei, come spesso le è accaduto, ha fatto lo scatto mentale che l’ha portata a essere grande favorita nelle fasi conclusive dei tornei. Oggi, pur senza far nulla di troppo esaltante, ha avuto quella solidità per cui nemmeno i cambi in lungolinea, potenzialmente scomodi con quell’impugnatura se attaccata da quel lato, risultavano complicati.
Non ha avuto veri cali se non per qualche affanno col lancio di palla, che ha dovuto ripetere in almeno cinque occasioni, lamentandosi anche di qualcosa con l’arbitro al termine del primo parziale. Contro di lei, Kostyuk ha cercato di fare qualcosa in più del suo solito. Aveva deciso di forzare senza pensare troppo a palleggiare, scelta rischiosissima perché un ‘all in’ del genere l’ha vista perdere troppo presto le misure del campo e il primo break subito sull’1-1 è stato seguito da un altro, sull’1-3, dove era avanti 40-15. Aveva lampi, qualche bel vincente in lungolinea soprattutto col dritto, ma alla lunga quel gioco così al limite contro una inscalfibile non poteva darle granché. Nel secondo set, perdendo il quarto game al servizio, ha sentito anche male alla pianta del piede sinistro e gli ultimi game sono stati un tentativo disperato di tentare un tutto per tutto.