Ci sarà anche Danielle Collins al via della prossima stagione tennistica. La statunitense, che concluderà il 2024 in top-10 dopo gli ottimi risultati della prima parte di stagione, prenderà parte con la maglia degli Stati Uniti alla United Cup che inaugurerà l’anno nuovo tra Sydney e Perth. La notizia è che la finalista dell’Australian Open […]
Come accaduto all’Australian Open, Linda Noskova ha messo ancora a durissima prova Iga Swiatek con la polacca che si è letteralmente salvata da una delle partite più complicate e fastidiose degli ultimi anni imponendosi 6-7(7) 6-4 6-4 e qualificandosi per gli ottavi di finale del WTA 1000 di Miami. Non è stata per nulla facile, per lei, o piacevole vedere gli alti e bassi così marcati della numero 1 del mondo, alle prese con la tipologia peggiore per lei e il suo gioco. Quell’avversaria che lei non digerisce ancora e se non è sorretta da una concentrazione costante rischia di naufragare. Perché stasera è stata ben lontana, come a Melbourne, da un buon livello di gioco accendendosi solo a sprazzi e cercando in più occasioni di andare avanti di inerzia.
Lei stessa ha sentito tanto il momento perché dopo il match point si è girata subito verso l’angolo, esultando con un gesto abbastanza particolare perché sembrava voler lasciar andare tutta la rabbia e la frustrazione accumulati ma ha fatto un gesto particolare verso Tomasz Wiktorowski, il coach, col dito che da prima sembrava andare davanti alla sua bocca e poi lo ha allungato quasi indicandolo, urlando poi dalla gioia e cercando un’esultanza comune. Ha detto, nella breve intervista rilasciata in campo, che se era riuscita a riprendere quel game finale sul 5-4 nel set decisivo dove era scivolata sotto 0-40 era anche per il suo continuo spronarla a non pensare e lasciare andare il braccio, ricavando tre vincenti rapidi per il 40-40 e chiudendo con cinque punti consecutivi nati da cinque prime di servizio.
Noskova, che in quell’Australian Open di gennaio rimontava Swiatek vincendo 3-6 6-3 6-4, è probabilmente entrata nell’ottica di un confronto che rispetto a tante colleghe può esserle favorevole. Nel momento in cui Iga non ha un livello di gioco sufficientemente adeguato e il dritto non la sostiene abbastanza, gli spiragli per Noskova si aprono e sta a lei lavorare sulla fiducia dell’avversaria perché quel gioco così aggressivo, piatto, pesante, la tiene costantemente in apnea e la porta a vivere male certi momenti. E stasera sono stati tanti i passaggi a vuoto lungo le due ore e 40 di partita girate perché rimane la più forte e Noskova non ha gestito bene i momenti del match che potevano esserle favorevoli.
Le enormi altalene nel rendimento della numero 1 del mondo sono nate in un primo set dove per due volte è andata avanti di un break e si è fatta riprendere proprio mentre nei suoi turni di battuta si sono abbattuti i due rapidi acquazzoni che hanno forzato due interruzioni. Prima la piccola sbavatura sul 2-0 poi quella ben più grave, col peggior game al servizio del set, sul 5-3. Linda, nel frattempo, era cresciuta sensibilmente da quel brutto inizio pieno di dritti fuori misura meritando l’aggancio e il tie-break, lì dove entrambe hanno però sbagliato tanto e Swiatek ha avuto i rimpianti maggiori: dopo tanto faticare aveva raccolto il minibreak del 6-5 ma sul set point il dritto lungolinea è finito fuori di nulla. Quei millimetri che torneranno cari a Noskova sull’8-7, lì dove un suo dritto diagonale colpito forse non benissimo è atterrato proprio nell’ultimo spicchio di riga laterale.
Per Swiatek sono le dinamiche che mal digerisce. Quelle delle partite contro Aljona Ostapenko e Danielle Collins, o anche quell’Ekaterina Makarova che troverà ora. Giocatrici magari non di primissima fascia ma che non vanno tanto per il sottile con la loro aggressività a tratti esasperante. Si tratta probabilmente dell’unica vera kriptonite della numero 1 del mondo, che se viene colpita sistematicamente sul lato destro può cominciare a perdere campo e fiducia. Anche contro Camila Giorgi c’era questo rischio ma la distanza tra le due in questo momento è tale che si è verificato un netto 6-1 6-1. In generale, può vincere queste partite ma ha bisogno di una prova mentale particolare. Come la rimonta contro la stessa Collins in Australia, o la vittoria contro Rybakina a Doha. O come stasera, dove comunque al di là di una fiammata a inizio secondo set non è mai parsa capace di gestire il vantaggio. Noskova ha probabilmente perso l’attimo dopo il tie-break e Iga ha preso subito grande fiducia da un immediato break, andando al doppio della velocità e con una palla che usciva dalla racchetta finalmente efficace e convincente, con un peso e un valore completamente diverso, senza più patire quella diagonale fin qui per lei maledetta e forzando molti più errori dell’avversaria.
Sul 5-2 e servizio, però, proprio il dritto è tornato fragile e con esso il rendimento generale. Ha ceduto il primo break e sul 5-3, con il coach che scuoteva la testa molto perplesso, giocava un game dove non trovava più il campo, perdendo male anche i primi due punti alla battuta sul 5-4. Nel pieno del momento peggiore, è riuscita a tirarsi su e a prendere il set cancellando una chance di 5-5. Nel set decisivo, pur avendo ottenuto un break sul 2-2, Swiatek è sembrata rimanere troppo in balia dell’avversaria con un andamento completamente scriteriato di scambi che erano sempre dei braccio di ferro dove la ceca faceva di più ma sbagliava spesso nei punti che non doveva. Swiatek ha confermato il vantaggio, ma sul 4-2 si è di nuovo persa lamentandosi di non saper fare le cose che normalmente le riescono piuttosto bene. Il turno di battuta sul 4-3 è passato senza troppi patemi anche grazie a un ace centrale sul 15-0 e un bel rovescio lungolinea sul 30-15, ma sul 5-4 ha voluto prendere la vittoria con un giro molto complicato. Pessimi i primi due punti, con il dritto di nuovo a tradirla. Subiva un altro dritto vincente in lungolinea della ceca che sembrava rimettere in bilico tutto, ma da lì: dritto vincente, rovescio vincente, rovescio vincente. Sul 40-40 ha raccolto un errore in risposta di Noskova e sul match point si è aperta il campo con un ottimo dritto lungolinea chiudendo poi nel campo lasciato sgombro. Domani, ultimo match serale, sfiderà Alexandrova dopo che quest ultima si è imposta 6-3 4-6 6-3 contro Anastasia Pavlyuchenkova.
Nelle altre partite, da segnalare un’ottima vittoria di Caroline Garcia contro Naomi Osaka, la seconda in questa stagione su tre partite disputate tra le due, con un 7-6(4) 7-5 meritato ma sudatissimo. Soprattutto nel secondo parziale, perché stavano calando le sue percentuali di prime palle in campo e aveva appena perso il primo turno di battuta della sua partita quando è riuscita a recuperarlo immediatamente prima di farsi controllare la spalla destra.
Alla battuta sia Garcia sia Osaka hanno offerto una prova che soprattutto nel primo set è stata ai limiti della perfezione. 11 gli ace della francese, 10 quella della giapponese che ne ha infilati ben quattro sul 5-6, rientrando da 0-30. Nel tie-break, però, Caroline ha subito preso il largo grazie a due risposte spettacolari su altrettante prime palle di servizio dell’ex numero 1 del mondo, e il doppio mini-break di vantaggio sul 5-2 ipotecava la frazione, ottenuta al terzo set point disponibile nel tie-break, il sesto complessivo. Entrambe, fin lì, stavano basando tantissimo su scambi che a fatica potevano arrivare a quattro colpi, dove i rischi maggiori arrivavano col servizio e tante volte raccoglievano punti pesanti togliendosi dai guai, come l’ace di seconda che la francese aveva giocato sul 5-5 15-30 nel primo set.
Garcia aveva meritato quel parziale ma nel secondo, a dimostrazione anche di qualche fastidio presente, ha messo a segno appena un ace e il terzo doppio fallo del set la portava sotto di un break. È riuscita subito a recuperare, complice anche un’Osaka che stava perdendo sempre più intensità rispetto ai ritmi forsennati che avevano tenuto fin lì, e dopo il cambio campo con annesso trattamento Garcia ha saputo dosare molto bene il servizio rallentando la spinta ma variando di più le traiettorie. Naomi, dal canto suo, faceva sempre più fatica a trovare contromisure e soprattutto il palleggio profondo le dava tanto fastidio perché i piedi non si muovevano più bene. Sul 5-5, in una fase molto delicata, Garcia metteva a segno la risposta vincente per il break del 6-5, raccogliendo così la vittoria grazie a un ultimo scambio piuttosto spettacolare e chiuso con uno smash vincente. Agli ottavi troverà Coco Gauff, che ha faticato parecchio nel primo set contro Oceane Dodin emergendo da 2-4 e 15-40 e poi strappando la battuta alla francese per la prima volta sul 4-3 40-0. Da lì, la numero 3 del seeding ha dilagato chiudendo 6-4 6-0.
Agli ottavi anche Jessica Pegula, che ha battuto 7-5 6-4 Leylah Fernandez, e Danielle Collins che ha superato comodamente Elina Avanesyan.
Risultati
[1] I. Swiatek b. [26] L. Noskova 6-7(7) 6-4 6-4
[14] E. Alexandrova b. [21] A. Pavlyuchenkova 6-3 4-6 6-3
[20] E. Navarro b. [12] J. Paolini 6-2 3-6 6-0
[5] J. Pegula b. [31] L. Fernandez 7-5 6-4
[3] C. Gauff b. [LL] O. Dodin 6-4 6-0
[23] C. Garcia b. [WC] N. Osaka 7-6(4) 7-5
[19] S. Cirstea b. [10] D. Kasatkina 7-5 6-2
D. Collins b. E. Avanesyan 6-1 6-2