La sconfitta forse più prevedibile per Iga Swiatek in questo inizio di stagione è arrivata nella serata perfetta di Ekaterina Alexandrova, che ha meritato ogni punto presosi nel 6-4 6-2 che ha spazzato via dal campo centrale del WTA 1000 di Miami una numero 1 del mondo senza vere armi ed energie. Era dalla semifinale di Adelaide del 2022 contro Ashleigh Barty che la polacca non faceva almeno un break in tutta la partita, e dire che nell’altro precedente di questo 2024 proprio Iga era riuscita a salvare ciascuna delle otto palle break concesse nella corsa al terzo titolo a Doha.
Come mai, però, si può parlare di sconfitta annunciata? Perché la Swiatek vista ieri contro Linda Noskova era una giocatrice riemersa più di carattere che di gioco, aggrappandosi a fiammate e generosità messa in ogni scambio ma che inevitabilmente le avrebbero chiesto un conto salato in un torneo dove non ha avuto belle sensazioni fin dal match contro Camila Giorgi, malgrado venisse considerata alla vigilia come grande favorita. Era la terza partita in tre giorni consecutivi, con scarso riposo e serviva un cambio radicale nel suo essere in campo perché Alexandrova è uno step ulteriore rispetto a Noskova. Lo avevamo detto: tennis piatto, super aggressivo, giocando coi piedi dentro al campo a mettere enorme pressione. A questo, mettiamoci una serata speciale perché per lunghi tratti è stata straripante nella mole di vincenti, impattando dritti in lungolinea fulminei e lasciando Iga ferma troppo spesso per quanto la polacca ci ha abituato.
Così si spiega il 6-4 6-2 della numero 14 del seeding, partita fortissimo e presasi il break che ha deciso il primo set proprio nel game di apertura. Swiatek vedeva il proprio dritto cedere già nel secondo punto, e in generale è parsa cotta, vuota di energie. Non aveva alcun arma da mettere in campo per poter gestire lo scambio e la potenza dell’avversaria e così si è vista la numero 1 del mondo a tratti davvero inerme contro i tanti colpi vincenti che era costretta a subire. Non deve essere stata una bella sensazione, ma la prova finale che non ne aveva è arrivata col primo punto della polacca alla battuta nel settimo game, sul punteggio di 4-2 per l’avversaria: dopo il servizio ha giocato un dritto dal centro verso il dritto della russa e si è lanciata a rete. Senza motivo, o almeno era come un bluff in una mano a poker. Non doveva essere lì e non è lei la giocatrice che esce dai suoi schemi per cercare qualcosa di diverso. O era già senza grandi idee da proporre, o si sentiva che non era serata. In ogni caso, denotava quanto la forbice tra le due era destinata ad aumentare.
Alexandrova nei fatti non ha avuto game facili al servizio nel primo parziale. Ha tenuto ai vantaggi nel primo, nel secondo e nel terzo game, salvando molto bene qui l’unica palla break della sua partita e tirandosi su a forza di prime vincenti. Sul 5-4, al servizio per chiudere il parziale, è andata rapidamente 40-0 con altre ottime prime: di fatto il miglior turno di battuta nel set proprio nel momento più importante. Saranno 31 i vincenti alla fine: 16 nel primo e 15 nel secondo parziale, dove ha preso vantaggio già sull’1-1 e lì il match ha assunto una dimensione a tratti surreale perché Swiatek, talmente sulle gambe, si era arresa e al di là di una fiammata sull’1-4 con un ultimo 15-30 in risposta per il resto era talmente succube da muoversi in campo ancor prima che Alexandrova impattasse sperando di azzeccare la direzione del colpo, finendo però spesso per avvantaggiare ancor di più l’avversaria.
Ai quarti di finale la russa troverà Jessica Pegula, che ha vinto il derby statunitense contro Emma Navarro per 7-6(4) 6-3, riemergendo molto bene nel primo set dove la numero 20 del seeding conduceva 4-1. Per la numero 5 del seeding è la prima volta nel 2024 che arriva a tre vittorie consecutive.
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