Ci sarà anche Danielle Collins al via della prossima stagione tennistica. La statunitense, che concluderà il 2024 in top-10 dopo gli ottimi risultati della prima parte di stagione, prenderà parte con la maglia degli Stati Uniti alla United Cup che inaugurerà l’anno nuovo tra Sydney e Perth. La notizia è che la finalista dell’Australian Open […]
28 Mar 2024 02:34 - WTA
Alexandrova ferma anche Pegula: semifinale contro una Collins imperante
di Diego Barbiani
Il tabellone femminile del WTA 1000 di Miami si è allineato alle semifinali dopo le due partite odierne che hanno visto prima Danielle Collins battere Caroline Garcia 6-3 6-2 e, in serata, Ekaterina Alexandrova ha in qualche modo dato seguito alla grande vittoria contro Iga Swiatek del turno precedente superando Jessica Pegula per 3-6 6-4 6-4.
Partendo dal match pomeridiano, Collins pur nel suo tour d’addio sembra fin qui scatenata. Partita in sordina a inizio torneo, lontana dalle prime teste di serie e da possibili scontri, con un tabellone relativamente agevole già sulla carta prima di oggi, la statunitense si è esaltata quasi subito: dal primo set perso per 3-6 contro la lucky loser Bernarda Pera nel primo turno, ha reagito con questi parziali: 6-1 6-1, 6-2 6-2, 6-1 6-2, 6-3 6-2, 6-3 6-2.
Tutti, ormai, ne conoscono la pericolosità. Soprattutto in quei tornei dove la tennista della Florida ha già dimostrato grande affinità. Miami, per esempio. Nel 2018 era in uno dei suoi primi tornei del circuito maggiore dopo gli anni passati nel mondo collegiale e fece una straordinaria semifinale battendo anche Venus Williams e perdendo soltanto contro Aljona Ostapenko. Ci sono quei momenti dove è capace di trasformarsi e sembrare una macchina, con un ritmo elevatissimo e una potenza nella racchetta da neutralizzare anche un’ottima servitrice come nel caso questa volta di Garcia.
Detti dei problemi alla spalla per la numero 23 del seeding, ripresentatisi puntuali anche oggi, alla fine non c’è nemmeno l’idea che quello possa aver dato il vero aiuto a Danielle per imporsi. Collins, semplicemente, è andata a valanga sulla francese già costretta a forzare servizi e dritti dai primissimi punti e che sul 3-4 è stata colpita ripetutamente da una risposta letale e iper aggressiva, anche sulla palla break quando pure la francese aveva trovato la riga esterna con la prima palla di servizio. Mollate le redini, la partita è andata avanti ancor più rapida con Collins sempre più unica protagonista in campo e l’avversaria che non sapeva cosa fare, situazione che tante prima di lei hanno vissuto quando si sono trovate di fronte questa versione extra-lusso della statunitense.
Nel secondo parziale il break per Collins è arrivato già sull’1-1, poi sul 4-2 è andata 0-40 e Garcia, pur risalendo molto bene, si è vista trafitta nuovamente dalla risposta avversaria che ha chiuso in bellezza sul 5-2. È l’anno d’addio, e Collins sta cercando di tutto per lasciare il segno. In semifinale avrà di fronte l’altra mezza sorpresa del tabellone: Alexandrova. Che la russa fosse una discreta mina vagante, cresciuta nel rendimento in questi ultimi due anni e diventata ormai stabile in top-20 era cosa nota. Meno però che sapesse trascinare il momento positivo anche dopo aver battuto la numero 1 del mondo. A testimonianza che questo è per lei un torneo speciale, aggiungiamoci che la vittoria contro Pegula è la prima in rimonta contro una top-10, dopo aver perso il set d’apertura. Addirittura 0-25 in carriera prima di oggi, Ekaterina ha giocato molto più a sprazzi di ieri contro Swiatek e nel secondo parziale soprattutto la teneva viva il calo importante di Pegula che, reduce probabilmente da uno dei migliori set giocati in carriera è passata da un 93% di prime palle in campo a poco più del 60%, raccogliendo appena un punto su due.
Jessica nel primo set era praticamente perfetta, il giusto livello di una top-5 grande favorita alla vigilia malgrado non abbia avuto un ottimo inizio di stagione. Nel momento cruciale, il primo caso in cui in risposta raccoglieva un minimo di vantaggio, Alexandrova franava nei gratuiti che han cominciato a fioccare copiosi. Break sul 3-3, nuovo break sul 5-3 e la statunitense sembrava fare grandi passi verso il derby contro Collins eppure il momento magico si è concluso così. Nel primo game del secondo parziale Ekaterina ha messo giù i primi vincenti, preso un immediato break e pur faticando sistematicamente alla battuta riusciva sempre a rimanere avanti. Sul 2-4 Pegula sembrava spegnersi con un brutto turno di battuta perso, e nemmeno il mini regalo dell’avversaria che le concedeva due game “gratis” ha cambiato le carte in tavola.
Nel set decisivo, finalmente, entrambe hanno saputo esprimere un buon livello generale e qui Alexandrova ha giocato la carta migliore. È andata avanti di un break sul 2-2 quando Pegula di nuovo sembrava essere a corto di energie nelle gambe, ma in un contorto game al servizio la vedeva franare dopo una lunga serie di parità sul 40-40. Due doppi falli nei momenti cruciali, una Pegula finalmente capace di imprimere forza nei propri colpi e Alexandrova non era più così sicura. Il problema principale, al di là del servizio che era ormai lontano parente di quanto visto un’ora prima, era questa fatica che stava facendo nel mettere il suo peso sulla palla soprattutto col dritto. Per come gioca la russa, le sarebbe tanto servito tenere vivo quel braccio di ferro e non essere così passiva e succube della situazione. Anche perché ne è capace, e stringendo gli angoli spesso ricavava punti proprio perché spostava Ekaterina per farla colpire male.
La russa ha gestito molto bene il game sul 3-4 e sul 4-4 rientrando da 30-0 ha giocato il suo tennis migliore andando a tutta con dritto e rovescio lungolinea e prendendosi un meritato break che l’ha portata a servire per il match, lì dove aiutata ancora dal servizio si è presa la vittoria. Sia lei e sia Collins giocheranno la seconda semifinale ‘1000’ delle rispettive carriere. Dette delle due di Danielle qui a Miami (sebbene la prima nel vecchio impianto di Key Biscayne), Alexandrova ne aveva giocata una a Madrid nel 2022, persa contro Ons Jabeur.