di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
Iga Swiatek, evitando impacci sul finale di gara, ha passato un primo test significativo nella sua settimana a Doha. Il primo WTA 1000 della stagione la vede con un tabellone, ancora una volta, tutt’altro che banale e che Ekaterina Alexandrova, sempre capace di farla sudare parecchio e che solo a fine 2022 ha sconfitto per la prima volta.
La russa, numero 19 del mondo, ha tutto quello che la polacca può non sopportare perché basandosi tantissimo sull’iper aggressività nei colpi di inizio gioco manda subito in grande affanno la numero 1 del mondo. Oggi Swiatek se l’è cavata in maniera quasi perfetta, cancellando tutte le otto palle break concesse e chiudendo 6-1 6-4. L’unico neo, se si vuol trovare, è quel game conclusivo dove è dovuta arrivare al quinto match point per cercare un servizio al centro, traiettoria che le ha dato tantissimo durante il corso della partita.
Il match è stato un po’ particolare, perché il 6-1 del primo set è puro standard per Swiatek contro un’avversaria che ha provato a partire molto forte e aggressiva ma non ha potuto prendere due palle break sullo 0-0 e sullo 0-1 è stata fregata da due ottimi rovesci lungolinea dell’avversaria che ha concretizzato grazie a un servizio oggi piuttosto ispirato e sul 4-1 Iga allungava in maniera definitiva con ancora diversi errori di Alexandrova, chiudendo poi abbastanza comodamente il parziale.
Nel secondo, però, la numero 19 del mondo ha cambiato marcia. Ha chiesto ancor di più al proprio dritto e forzato il servizio, trovando sempre più spesso la possibilità di far male in risposta. Non c’erano più scambi lunghi, molto raramente si superavano i quattro colpi, Swiatek non riusciva più a gestire gli scambi come voleva tranne quando otteneva punti diretti (o quasi) col servizio. Era diventato un set scomodo per lei, perché non solo non si staccava ma serviva per seconda. Sullo 0-1 ha dovuto annullare ben quattro palle break, sempre servendo bene, poi sull’1-1 ha avuto fretta con un rovescio incrociato sullo 0-15, errore simile commesso nel secondo punto sul 3-3 dopo un primo super scambio vinto rincorrendo di tutto. In quel settimo gioco, però, è riuscita comunque ad alzare il livello del proprio gioco tenendo vivo il game sul 40-30 grazie a un bel rovescio vincente e da lì è riuscita ad arrivare al break quando, sulla seconda chance, Alexandrova ha forzato a tutta fino a sbagliare.
Andata rapidamente sul 5-3 con quattro ottimi servizi, sul 5-4 ha avuto da fronteggiare una discreta montagna. Tutto è nato da un gran dritto incrociato in corsa di Alexandrova per il 15-15, a cui ha fatto seguito uno scambio tatticamente non efficace di Swiatek per il 15-30. Un regalo della russa le dava il 30-30, ma aveva comunque una palla break da fronteggiare, cancellata con un ace centrale. Da lì è cominciata una lunga e laboriosa serie: serviva perfettamente da destra, ma da sinistra si faceva perforare dall’avversaria che andava a braccio sciolto su ogni risposta e cancellava ogni match point. Sul terzo, è stata pure molto fortunata perché ha steccato la risposta di rovescio con la palla che ha assunto una traiettoria stranissima e ha portato Iga in una zona di campo a lei ben poco congeniale, rimbalzando male sulla riga, e costringendola a un erroraccio. Fallito il quarto, dove è sembrata per un attimo non avere bene idea di come servire la seconda, risultando di fatti in un colpo sì profondo ma di nuovo preda del gran dritto della rivale. Ha concesso una nuova palla break, annullata ancora una volta dal servizio al centro per cominciare lo scambio, e al quinto match point è riuscita a ritrovare quella traiettoria.
Tolto quel momento, dove comunque Alexandrova aveva molti meriti per tenere così sotto pressione Swiatek in una fase cruciale, la partita di Iga è stata molto ordinata ed efficace. Domani sarà chiamata a qualcosa di molto simile, malgrado non avrà di fronte Aljona Ostapenko. Victoria Azarenka, in ogni caso, non sarà un’avversaria tanto più comoda. La bielorussa si è imposta 6-0 6-3 contro la lettone in una partita abbastanza priva di pathos se non per il caos del secondo set quando la numero 8 del seeding è entrata in partita e ha costretto sistematicamente l’avversaria a game di battuta ai vantaggi ma non ha concretizzato cinque palle break avute nei primi tre game. In quel frangente, un brutto movimento nella zona del ginocchio destro l’ha pure costretta a chiamare il fisioterapista che ha deciso per un medical time out fuori dal campo. Azarenka non l’ha presa affatto bene, come rimarcherà poi (tra le righe) nelle dichiarazioni rilasciate in campo.
Gli ultimi game non hanno visto un crollo di Ostapenko, che ha continuato a martellare sempre giocando tra una palla appena dentro e una appena fuori. Sul 3-4 ha perso la battuta, sul 3-5 non è riuscita a concretizzare uno 0-30 e così ha perso la partita. Tensione poi a rete, con la lettone che ha allungato la racchetta per non stringere la mano dell’avversaria, un momento frutto anche di uno stato comunque palpabile da diversi minuti. Azarenka non ha voluto nemmeno “dare la racchetta” come si usava fare durante il periodo pandemico.