Il dato più curioso nel 6-1 6-1 con cui Iga Swiatek ha superato Sorana Cirstea, numero 22 del mondo, è che sono passati ormai 38 tornei dall’ultima volta che ha perso il match d’esordio. Era il WTA 1000 di Cincinnati del 2021, la prima partita giocata dopo la delusione Olimpica, e si trovò di fronte al secondo turno (sfruttando il solito bye) niente meno che Ons Jabeur.
La polacca, passato il mese di gennaio con tanta delusione per l’esito dell’Australian Open, è attesa in Qatar come principale favorita alla vittoria finale dopo i successi nelle ultime due edizioni e con risposte da dare nell’atteggiamento alle prove abbastanza sotto ai suoi standard dell’ultimo Slam. La partita odierna, come accaduto anche nel 2023 qui, l’ha vista subito con le marce alte. Cirstea si è trovata subito in grande affanno alla battuta e ha finito per cedere passo con un break già sullo 0-1 e uno quando era avanti 40-15 sull’1-4.
Swiatek, guardando più nel dettaglio alcuni aspetti del gioco, ha avuto qualcosa in più fin dall’inizio e probabilmente il punteggio l’ha anche aiutata a gestire molto bene i punti. Sentiva però la palla con tutt’altro atteggiamento rispetto a Melbourne, probabilmente grazie anche a un campo non così veloce. Ancora qua e là ha concesso qualcosa quando veniva attaccata bene sul lato del dritto, forse unico dettaglio oggi da rilevare soprattutto in ottica futura (e vedremo più avanti in che modo) ma con l’andare avanti dell’incontro è parsa crescere nel livello. Lo stesso dritto, preso da una posizione più agevole, era un’arma importante che lasciava sfogare con tutto il top spin che poteva imprimere mentre il rovescio tornava a essere spesso pilotato come da un joystick.
Questo era un primo turno da ‘Iga Swiatek’ di uno Slam, malgrado poi i sorteggi fin qui siano stati i peggiori possibili a livello di ranking e caratteristiche. Detto che ha le qualità per emergere, in United Cup ha affrontato tre top-20 in cinque partite, all’Australian Open ha avuto all’esordio la prima tra le non teste di serie che era anche ex campionessa del torneo (con al secondo turno chi l’aveva spazzata via dal campo solo due anni fa), qui di nuovo la prima tra le non teste di serie. È vero anche il contrario, perché per esempio Cirstea può tranquillamente aver maledetto l’abbinamento malgrado il suo buon momento, però è probabilmente l’ennesima dimostrazione che c’è tanto da guardare anche in un esordio risolto in maniera agevole.
Iga, per oggi, ha ottenuto le risposte che voleva da se stessa e dal suo gioco, ma il tabellone rimarrà molto probabilmente impervio: è agli ottavi di finale, lì dove attende la vincente tra Ekaterina Alexandrova (grande favorita) ed Erika Andreeva; negli ottavi, molto probabilmente, una tra Victoria Azarenka che rimane un’avversaria difficile anche a ormai 35 anni, e Aljona Ostapenko. C’è tutto perché questo 6-1 6-1 odierno debba essere messo subito da parte, però abbiamo visto un qualcosa di diverso nello spirito, che per una numero 1 del mondo ancora giovanissima ma con già 90 settimane da leader sulle spalle è sempre la parte migliore.
Risultati
2° turno
[1] I. Swiatek b. S. Cirstea 6-1 6-1
[6] M. Vondrousova vs [Q] G. Minnen
1° turno
Wang Xinyu b. [10] B. Haddad Maia 6-1 6-3
V. Azarenka b. [Q] M. Frech 6-4 3-6 6-3
A. Kalinina b. [WC] E. Raducanu 6-0 7-6(6) (R2 vs [8] A. Ostapenko)
P. Martic b. A. Rus 7-5 3-6 7-6(5)
[PR] N. Osaka b. [15] C. Garcia 7-5 6-4
A. Potapova b. [LL] M. Trevisan 6-4 6-4
L. Noskova b. [Q] B. Pera 6-2 7-6(5) (R2 vs [7] M. Sakkari)
M. Linette b. [Q] N. Hibino 6-1 6-4 (R2 vs [6] Q. Zheng)
[WC] P. Badosa b. [Q] A. Krueger 6-3 4-6 6-4
L. Fernandez b. [12] L. Samsonova 7-5 7-6(4)
[16] E. Navarro b. J. Paolini 6-3 7-5
E. Mertens b. P. Stearns 6-2 6-3
A. Pavlyuchenkova b. [11] D. Kasatkina 6-2 7-6(4)
M. Bouzkova b. S. Kenin 7-5 2-6 7-5
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