Pliskova: un assurdo viaggio a Doha e due vittorie in maratona

Sembrava data ormai in una continua discesa, senza più alcun sussulto, con una carriera ormai solo da portare a termine prima di dedicarsi a una più che onorevole “pensione”, e invece Karolina Pliskova ha avuto un nuovo sussulto. Un colpo di coda davvero inatteso, manifestatosi non tanto nelle avversarie battute quanto per l’assurda vicenda dell’ultima settimana.

La ceca è giunta oggi a sette vittorie consecutive in otto giorni, andando in campo in ciascun giorno dall’otto febbraio a oggi, vincendo il primo titolo WTA in quattro anni la scorsa domenica a Cluj e sobbarcandosi un viaggio della speranza fino a Doha riuscendo in maniera tanto rocambolesca quanto miracolosa a qualificarsi per gli ottavi di finale.

Era precipitata in classifica molto lontana dalle prime 50 del mondo, tanto che in Romania non era nemmeno testa di serie, ma ha concluso la settimana con un titolo poco rilevante nella geografia tennistica e tanto significativo per lei. Per voce del marito, Michal Hrdlicka, il viaggio da Cluj a Doha è stata una preghiera.

Siamo nel 2024, e ancora la WTA ha quei difetti nel calendario che costringono le giocatrici a fare in alcuni momenti dei salti mortali per spostarli da un torneo all’altro. Soprattutto perché ognuno programma la finale all’ora che vuole, ma di fatto possono esserci dei problemi per spostarsi all’evento successivo e in questo caso non solo la località era in un altro continente, a sette ore buone di volo, ma non poteva spostare il suo esordio al martedì perché con la finale al sabato Doha deve assolutamente vedere conclusi i primi turni di lunedì.

Insomma, la “fortuna” di vincere quella finale in due set ha fatto sì che dopo premiazioni e conferenza stampa lei col suo team sia andata di corsa verso l’ultimo volo possibile per il Qatar. Il tweet di Hrdlicka dice tutto: “Ha preso il volo per Doha via Istanbul all’ultimo minuto. Se la finale in Romania sarebbe durata ancora un po’, non avrebbe potuto partire. È arrivata in albergo alle 8 del mattino, dormito 4 ore, pranzo veloce e poi al torneo per giocare”. Ieri, contro Anna Kalinskaya, è arrivata una vittoria per 2-6 7-6(4) 6-4 con tanto di record di ace messi a segno in un match femminile in stagione (19). Oggi, un’altra vittoria al terzo set: l’incredibile 6-1 5-7 6-4 contro Anastasia Potapova.

Avanti 6-1 4-1 e servizio, la ceca ha visto le gambe fermarsi completamente e da lì è stata forse una delle più grandi fatiche (in campo) degli ultimi anni. Non ne aveva più, è come se l’intera stanchezza l’avesse travolta, eppure sotto 1-6 7-5 4-2 e 40-30 per la russa ha saputo trovare qualcosa di speciale per infilare quattro game consecutivi a suo favore. È una vittoria che non cambia granché, di nuovo, nel grande panorama sportivo perché non le basta comunque per rientrare in top-50, ma a livello personale è uno di quei momenti che deve dare una botta di orgoglio enorme.

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