Osaka vince ancora. Jabeur, altro tracollo. Rybakina senza affanni

Seconda vittoria consecutiva per Naomi Osaka, che torna a fare un back-to-back da Miami 2022, torneo dove ha raggiunto la finale perdendo in quell’occasione contro Iga Swiatek. La giapponese, che ieri ha colto un bel successo (soprattutto per fiducia e aspetto mentale) contro Caroline Garcia, oggi ha provato a portare avanti l’inerzia mostrando bei colpi e soprattutto un bello spirito e riuscendo, cosa fondamentale, a evitare il terzo set contro Petra Martic.

Si stava riproponendo un po’ lo spartito di Brisbane, quando un buon primo set vedeva un calo graduale nel secondo dove si decideva tutto al tie-break. Martic ha una classe sopraffina ma è troppo leggera contro i colpi della giapponese e nei momenti chiave, quelle poche chance davvero avute per costruire una rimonta, è venuta a meno.

Inevitabilmente Osaka, contro una giocatrice che soffre la sua potenza, ha avuto un approccio piuttosto buono. Fino a inizio del secondo set, sul 6-3 2-2, il tabellino recitava 20 vincenti per lei e 10 per l’avversaria. Il rovescio, soprattutto, a tratti era molto ben registrato. C’era discontinuità, specialmente col dritto, ma si vedeva come a livello mentale oggi giocasse per vincere comandando. Alla fine ce l’ha fatta, seppur soltanto per 6-3 7-6(9) e venendo graziata in almeno due occasioni nelle fasi conclusive del secondo parziale. Il break trovato sul 2-2, nel secondo set, è frutto di una risposta di rovescio stretta, incrociata, che lei e poche altre possono fare vincente con l’avversaria che voleva impostare il serve&volley ed era ormai arrivata a rete approfittando del kick.

Il problema è che, come a Brisbane, da una situazione di sostanziale controllo è giunto il calo. Diversi errori, una Martic più incisiva, e c’era il 3-3. Qui il primo momento negativo della croata che sulla palla del 4-3, dopo un altro ottimo kick sul 40-30, ha fatto una smorzata a campo vuoto che non ha nemmeno raggiunto il nastro. Inevitabilmente, come svanita la sua occasione, Osaka è tornata ad attaccare prendendo il break e salendo sul 5-3. Come a Brisbane, però, anche la giapponese è stata tutt’altro che fredda a un passo dal traguardo. Ci sono ancora, ed è forse il particolare più ricorrente per la disabitudine a giocare tante partite, i nervi da controllare. Martic faceva il nuovo controbreak per il 5-5. Salvando una chance per un nuovo break saliva sul 6-5 e con un’ottima partenza nel tie-break arrivava fino al 4-0. Naomi era sempre in bilico tra il forzare priva di equilibrio e cercare un equilibrio col servizio, ancora abbastanza lontano dall’essere efficace come lo ricordavamo. Eppure la croata non ha retto.

Martic è andata avanti 6-3, ha avuto il servizio a disposizione sul 6-5, e lì ha commesso l’errore più grave della sua partita perché la risposta di Naomi era ben lontana dall’essere qualcosa di insidioso ma lei ha sparato un rovescio a metà rete senza alcuna forza nelle braccia, quasi a volersi liberare dalla palla. Ha salvato un primo match point sul 6-7, un altro sul 7-8 (grave qui l’errore dell’avversaria con una risposta di rovescio in rete) e avrebbe anche avuto un nuovo set point sul 9-8 ma ha lasciato sempre l’iniziativa alla ex numero 1 del mondo che, sul 10-9, ha approfittato del doppio fallo della croata.

Al prossimo turno Naomi troverà Lesia Tsurenko e non Ons Jabeur. Sono pessimi i segnali che sta lanciando la tunisina in questo inizio di 2024, ancor più brutti di un anno fa quando i vari problemi fisici e di salute l’avevano condizionata fino ad aprile. Stavolta l’ex numero 2 del mondo sembra essere in una crisi personale dove anche una bella prestazione (la scorsa settimana contro Emma Raducanu all’esordio di Abu Dhabi) viene cancellata da tre sconfitte difficili da commentare. Al 6-0 6-2 subito contro Mirra Andreeva allo US Open ha fatto seguito il 6-3 6-4 contro Beatriz Haddad Maia dove a un certo punto era anche quasi in lacrime tra un punto e l’altro, e oggi un 6-3 6-2 subito contro chi non batteva una top-10 dal 2019 (gennaio) ed era in serie negativa da 16 scontri.

Ons ha parlato prima di questo match come lo sfogo emotivo di Abu Dhabi fosse dovuto ai suoi rimpianti per non riuscire a giocare bene, a un fastidio al ginocchio che sembra tirarsi dietro da un po’ e molto probabilmente sente una pressione importante qui per tutto quello che, come diciamo spesso, rappresenta per il mondo arabo. È però un trend davvero negativo, alcuni possono anche pensare faccia davvero fatica a ricominciare dopo la brutta sconfitta alla finale di Wimbledon, e la realtà sembra comunque raccontare di chi non sta riuscendo proprio a giocare, presa da mille questioni, personali e non. Oggi era 3-1 nel primo parziale e ha perso un lunghissimo game al servizio, dove ha concesso nove palle break, e da lì Tsurenko è volata fino al 6-3 4-0 in un amen, chiudendo all’ottavo game malgrado i (tanti) in tribuna che cercavano di darle fastidio con urla continue mentre cercava di servire.

Tutto molto semplice invece per Elena Rybakina, che ha travolto 6-2 6-1 Lin Zhu nel match d’esordio, approfittando lei di un bye dopo la lunga settimana di Abu Dhabi. Al prossimo turno avrà Emma Navarro, che ha superato Elise Mertens 6-2 6-3.

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