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Dallo US Open del 2022 Iga Swiatek ha mancato i quarti di finale soltanto in tre occasioni: l’Australian Open 2023 e 2024, lo US Open 2023. Diciannove volte su ventidue occasioni, dato che nemmeno dovrebbe stupire visto il rendimento continuo settimana dopo settimana della polacca, ma che visto nel suo insieme fa sempre un certo effetto. Come le 13 vittorie consecutive contro avversarie in top-20.
Oggi, rispetto al match di ieri, contro Sloane Stephens, Swiatek ha avuto un altro passo centrando il ticket per un posto tra le migliori otto del WTA 1000 di Dubai grazie al 6-1 6-4 contro Elina Svitolina. Un match positivo della numero 1 del mondo, che ha giocato forse i migliori 45 minuti della sua stagione nelle prime fasi, salvo poi essere chiamata a resistere al tentativo di rientro dell’ucraina. La nota agrodolce, diciamo, è stata vedere di tanto in tanto Elina fare stretching con la schiena. Giusto ieri, dopo il 6-3 6-3 contro Tatjana Maria, raccontava di avvertire ancora un po’ di dolore, vittima di quella fitta lancinante che la costrinse al ritiro durante l’ultimo Australian Open. Diceva di voler ascoltare meglio il proprio corpo e di continuare con una gestione il più oculata possibile della sua programmazione, ma non è una notizia proprio positiva perché oggi in certi momenti è sembrata fare abbastanza fatica a piegare la schiena. Pur dando tutto quello che aveva, costretta a rischiare e forzare molto di più col dritto per uscire dal ritmo per lei eccessivo della polacca.
Swiatek ha vendicato la sconfitta del quarto di finale dell’ultimo Wimbledon. Quel giorno proprio il dritto non la supportò e cercò di mettere pezze in continuazione ma finì per crollare nel set decisivo. Oggi il suo obiettivo iniziale era di limitare quanto più possibile gli errori gratuiti e al di là di piccoli inciampi iniziali stava riuscendo alla grande. Svitolina non aveva la stessa pesantezza di palla di Stephens, e Iga riusciva molto più spesso a toglierla da fondo per farle perdere continuamente campo. Soprattutto, però, il ritmo impresso era veramente alto. Non solo per l’ucraina, costretta più volte a recuperare palle sul dritto per essere punita poi nella porzione di campo a sinistra. Quel 6-1 è stato seguito però da un secondo set diverso. La numero 1 del mondo ha trovato molta più lotta e la rigidezza di Elina si è vista soprattutto nei momenti delicati, perché ha perso il primo game al servizio dal 40-0, pur con molti meriti di Iga, e sul 2-2 era avanti 40-15 prima di sbagliare un paio di dritti di troppo.
Aveva cambiato forma, cercando e trovando più spesso scambi che le davano ragione, cercava di leggere meglio il servizio della polacca, e in generale Swiatek non aveva più quella sicurezza di prima. Eppure Iga se l’è cavata più che bene, perché pur con qualche errore in più dava sempre la sensazione di essere lì a provare, non a voler strafare per liberarsi del punto. Accettare che fosse l’altra, a tratti, a doversi prendere dei rischi. Come sul 4-4 quando Svitolina ha cercato di essere profonda e aggressiva ma i primi due punti sono andati malissimo ed è finita di nuovo sotto pressione. Sul 5-4 poteva magari servire meglio, vista l’alta percentuale di prime avute nel match e come sia andata (relativamente) male in quel caso con un doppio fallo a cominciare il game e poi qualche seconda di troppo da sinistra, dove però si è sempre difesa bene. Salvata una chance di 5-5, ha poi chiuso al primo match point, ancora una volta col servizio al centro, fattore che sta trovando una sua continuità.
Il quarto di finale la vedrà opposta a Qinwen Zheng, che ha battuto 6-3 6-2 Anastasia Potapova. Sarà il confronto numero sei, con tutti i precedenti vinti dalla polacca che si fece però sfuggire un set in tre occasioni. Nel match di United Cup tra le due, a inizio 2024, Iga si impose 6-2 6-3.