di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
È stata la finale dell’ultimo Australian Open femminile, è stata anche la finale dell’ultimo WTA 1000 di Indian Wells, e domani Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina si ritroveranno in un ultimo atto, di nuovo in Australia.
A Brisbane, la bielorussa e la kazaka sono giunte a giocarsi il titolo dopo due semifinali abbastanza comode, soprattutto per la numero 2 del seeding che ha fatto valere una maggiore qualità e una maggiore esperienza per fermare Linda Noskova, che ha dato battaglia per quanto ha potuto, con anche qualche palla break e game lottati, ma ha racimolato appena cinque game in un 6-3 6-2 abbastanza netto.
Diverso, anche se non troppo, il discorso su Sabalenka. Ha vinto il derby bielorusso contro Victoria Azarenka per 6-2 6-4 e come ieri contro Daria Kasatkina ha dato la sensazione che dopo una partenza molto positiva abbia un po’ perso le misure nel secondo set, faticando un po’ di più nel gioco. Parliamo di una sensazione più che una reale circostanza, perché nei fatti l’unico momento in cui la numero 2 del mondo è andata in affanno al servizio è stato sul 4-4 15-40, salvandosi però molto bene con ottimi servizi prima di ottima incisività nei colpi successivi. Eppure qualcosa di diverso dal primo set si è visto. Prima prendeva vantaggio sul 2-1 nel set iniziale con un passante di grande valore che ha sorpreso completamente l’avversaria, macinava vincenti e otteneva un secondo break sul 5-2, poi sono arrivati alcuni dritti colpiti male, un gioco molto più alternato tra vincenti ed errori e momenti dove doveva rallentare lei stessa per contenere la foga e il dinamismo e non perdere troppa lucidità.
Azarenka non ha saputo approfittarne, non sembrando nemmeno a posto fisicamente tanto che nel game sul 4-5 serviva piano ed era un invito a Sabalenka ad avventarsi sulla palla. Aveva cercato di reggere, si era salvata a inizio secondo set da un paio di turni di battuta pericolosi dove concedeva palle break, ma dal 2-2 era riuscita a impostare sempre più scambi dove teneva vivo il punto tanto a lungo da crearsi l’occasione di far male alla connazionale. Purtroppo, nel momento chiave lei non ha potuto nulla in risposta e non è poi riuscita a difendersi al servizio.