di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
È finita in maniera fin troppo rapida la prima finale di un WTA 500 del 2024, con Elena Rybakina che è la nuova campionessa del torneo di Brisbane dopo il netto 6-0 6-3 ai danni di Aryna Sabalenka.
Primo titolo nel nuovo anno per la kazaka e primo successo in generale da Roma, in una settimana dove ha concesso pochissimo come game concessi e, per lei, è filato tutto davvero liscio. Compreso anche oggi, quando da parte sua ha messo in campo una prestazione molto solida e inscalfibile, al contrario di un’avversaria che non si è mai accesa anche per noie muscolari alla coscia sinistra.
Se da un lato c’era una giocatrice che teneva un livello sempre molto alto tra colpi da fondo, conquista di metri nel campo e buona profondità, dall’altro c’era una giocatrice che sbagliava tanto e faceva sempre più fatica quando era costretta a spostarsi, alle volte piegandosi sulle ginocchia dopo alcuni punti come per cercare di distendere un muscolo forse contrattosi.
Sabalenka non riusciva a giocare come voleva, non riuscendo quasi mai a rispondere al livello dell’avversaria quando per tutta la settimana nel Queensland le due hanno mostrato picchi abbastanza simili con forse la kazaka più costante ma senza una vera differenza sostanziale da considerare otto game consecutivi vinti. Soltanto sotto 0-6 0-2 Aryna è riuscita a sbloccare il punteggio, salutando questo faticoso traguardo alzando le braccia al cielo in quei momenti tra il sollievo e la frustrazione di una giornata praticamente compromessa.
Era riuscita a recuperare, in quel modo, il break di ritardo che già aveva a inizio secondo set, e nel cambio campo è arrivata anche la fisioterapista per mettere mano alla zona dolorante della bielorussa che però, alla ripresa, ha perso un lungo game ai vantaggi e ha lasciato andare Rybakina che aveva sempre più agio nel prendersi punti in spinta e si è anche ben disimpegnata a rete. Col passare dei minuti, le difficoltà fisiche odierne di Sabalenka soprattutto nello spostamento laterale verso destra erano sempre più marcate e non c’è stato nemmeno il brivido di un finale magari teso con qualche possibile sorpresa.
È il sesto titolo della carriera di Rybakina, un ottimo modo per iniziare la stagione e candidarsi a un ruolo da vera favorita a Melbourne, teatro dove lo scorso anno perse in finale proprio contro Sabalenka.