La parte alta del tabellone femminile dell’Australian Open è, ufficialmente, terra di conquista per chiunque. Dopo l’uscita di scena di Iga Swiatek (e Aljona Ostapenko) sono saltate oggi nel giro di pochi minuti prima Elina Svitolina, ritiratasi tra le lacrime, e poi Victoria Azarenka.
Ora, una tra Linda Noskova, Dayana Yastremska, Anna Kalinskaya, Qinwen Zheng e Oceane Dodin arriverà in finale. Opportunità clamorosa per tutte, in quella che nasceva da subito come zona più difficile (rispetto alla parte bassa) e che ha visto le mine vaganti avere la meglio sulle più quotate colleghe, tra qualificate che fanno il botto e giovani in rampa di lancio, giocatrici nel pieno della loro maturità e vere sorprese.
Yastremska è partita dal tabellone cadetto, al primo turno ha spazzato via dal campo Marketa Vondrousova lasciandole tre game e quello che poteva essere un exploit isolato è divenuto un continuo incedere senza sosta, lasciando per strada un solo set (contro Emma Navarro al terzo turno) e vincendo oggi un match tiratissimo e al tempo stesso altalenante contro Azarenka per 7-6(6) 6-4 in un clima abbastanza teso. Già al secondo game la numero 18 del seeding mandava in corsa la rivale che metteva male gli appoggi e finiva a terra. Lei esultava, si girava e tornava a servire, incurante dell’ucraina rimasta qualche secondo stesa tra riprendersi e verificare fosse tutto ok.
A guardare solo l’andamento dei game, sembra tutto particolare: 3-1 Yastremska, 5-3 Azarenka, due chance per servire per il set per Victoria che è stata anche 5-4 e servizio al tie-break e 3-0 nel secondo set. Alla fine, il tennis di intensità e aggressività dell’ucraina ha avuto la meglio, cancellando il brutto momento dal 3-3 al 3-5, in cui stava subendo particolarmente il gioco dell’avversaria e sbagliava tanto. Vittima anche della profondità di Azarenka, Yastremska è andata più volte vicina a perdere quel set. La bielorussa cercava di tenere un palleggio preciso negli ultimi centimetri, ma in generale in ogni scambio ormai era in controllo dei suoi colpi e a ogni impatto che dava sembrava scaricare tanta pressione sull’avversaria che non aveva più punti facili e quel margine di errore si assottigliava a ogni impatto, con un braccio più lento e meno deciso.
Il primo cambio di passo è arrivato sul 3-5, con un game quasi perfetto fatto anche di due ace. Sul 5-4 Azarenka mi è messa nei guai quando sullo 0-15 ha fatto volar via un comodo dritto da metà campo e sullo 0-30 è rimasta quasi a guardare il proprio approccio a rete mancando in quel passo in avanti che le avrebbe dato una comoda voleè. Subito il break del 5-5, è riuscita a cancellare una chance di 6-5 e con ottime risposte ha trovato un nuovo break ma nel dodicesimo game, pur rimanendo avanti di un ’15’ nei primi punti e avendo a disposizione due set point, non è riuscita nella chiusura. Dayana, alla terza chance, ha affondato il colpo col rovescio lungolinea guadagnandosi il tie-break. Lì, anche a testimonianza di quanto la situazione fosse sempre più tesa, dal 3-2 e servizio per l’ex numero 1 del mondo ci sono stati sette punti consecutivi vinti dalla giocatrice in risposta. Sul 6-6 Yastremska ha spezzato la serie con un colpo tanto coraggioso quanto “scellerato”: dopo un bel servizio a uscire, pur indietreggiando ha comunque voluto spingere col dritto verso il lungolinea prendendo in pieno la riga laterale. Sul set point, di nuovo, senza pensarci due volte: gran risposta di dritto al centro, dritto lungolinea vincente.
L’inizio del secondo set sembrava far presupporre un parziale con un calo per l’ucraina, che ha perso male il primo turno di battuta e vedeva l’avversaria scappare rapidamente sul 3-0. Malgrado il cospicuo vantaggio, però, Azarenka si è fatta riprendere nell’ennesimo cambio di copione. Yastremska, come dirà poi nell’intervista in campo, sembrava patire una fase di stanchezza crescente, ma è stata bravissima a tenere quel quarto game nonostante due doppi falli iniziali. Due ottimi punti in pressione nei primi due giocati sull’1-3 e tutto si riapriva di nuovo: Dayana cresceva, strappava la battuta, agganciava la parità, e nel frattempo l’avversaria sembrava perdere fluidità. Sul 15-15 Azarenka ha giocato un primo palleggio corto, perdendo campo e finendo di nuovo sotto nel punteggio. Sul 30-30 un brutto doppio fallo è stato seguito da un’improvvisa accelerazione di rovescio lungolinea per Yastremska che faceva il break, lo confermava, ed era improvvisamente a un game dalla vittoria.
Un gran scambio vinto sul 15-15, mettendo a segno quel rovescio incrociato sbagliato nel punto precedente, è stato probabilmente la spinta decisiva. Sul 40-15, una prima di servizio al centro e l’ultimo dritto della sua partita. Settima vittoria consecutiva: in condizioni normali sarebbe uno Slam, qui basta per i quarti di finale. Però cambia tutto per lei, perché dopo due anni passati a non riuscire a rientrare in top-100 dopo i problemi del caso doping in cui è stata prima sospesa e poi assolta ora è certa addirittura di rientrare tra le prime 50 del mondo.
Gli highlights di Yastremska-Azarenka
E ora Dayana avrà un quarto di finale da 50-50 contro l’altro volto di questo torneo femminile: Noskova. La ceca dopo l’impresa contro Iga Swiatek, ha avuto una giornata completamente opposta per via del ritiro di Elina Svitolina dopo appena tre game. Una sfortuna tremenda quella dell’ex numero 3 del mondo, che si è incagliata in un lunghissimo game iniziale al servizio e alla fine ha sentito una fitta dolorosissima alla schiena. Lei in conferenza stampa ha parlato di uno spasmo, un qualcosa di improvviso e che ha completamente bloccato la parte bassa, dandole difficoltà a camminare. Scivolata sotto 0-2 ha subito chiamato il trainer, ma il volto era già molto corrucciato. Ha provato, ma non riusciva proprio a servire ed è stata costretta al ritiro, uscendo tra le lacrime di frustrazione e dolore.
E così, nella zona di tabellone che vedeva campionesse Slam come Swiatek, Azarenka, Ostapenko, Vondrousova, Kenin, Kerber, alla fine hanno prevalso Noskova e Yastremska. L’avevamo detto in vari momenti: è un tabellone bestiale, e si è rivelato così per tutte le favorite.
Nel match serale, Zheng Qinwen ha avuto vita abbastanza facile contro Oceane Dodin, segnata fin dall’inizio da un problema alla coscia che ha limitato in maniera importante i suoi spostamenti. 6-0 6-3 per la testa di serie numero 12, adesso ai quarti di finale contro Anna Kalinskaya.
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