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[5] J. Pegula b. [3] C. Gauff 6-2 6-1
C’è un termine in inglese che indica perfettamente lo stato emotivo e psicologico di Jessica Pegula fin qui alle WTA Finals: ‘unbothered’. ‘Imperturbabile’, ‘indifferente’, ‘indisturbata’. La numero 5 del mondo si è espressa nella quarta partita consecutiva dove vento e pioggia non l’hanno mai scalfita né distratta.
Una prova di forza importante più nell’atteggiamento che nel punteggio, il 6-2 6-1 alla connazionale Coco Gauff, perché la sua avversaria ieri ha impiegato quasi tre ore per strappare il pass della qualificazione alle semifinali e oggi si è trovata a dover inseguire fin dall’inizio contro una giocatrice tremendamente pimpante e inscalfibile, che è sembrata gestire al meglio i fastidiosi momenti presentatisi anche stavolta.
Ben tre le sospensioni per pioggia di oltre 10 minuti, qualche interruzione breve qua e là e il solito vento a sradicare ombrelli e agitare le piante a bordo campo. In ogni ripartenza, Pegula sembrava non essersi mai fermata e nemmeno il controbreak subito nel quarto gioco del match ha riaperto la storia della partita, perché strappando immediatamente la battuta alla connazionale si è portata avanti e da lì perderà un solo game.
Come nelle precedenti partite, il dritto ha fatto buona parte del lavoro, con tutto il vantaggio che poteva scaturire dalla diagonale destra sul colpo più debole di Gauff, divenuto fallosissimo quando Coco ha smesso di crederci, concludendo con un nuovo break subito tra brutti non forzati e un doppio fallo sul 40-40.
Pegula, che ha evitato lunghe pause e spiacevoli complicazioni, potrà ora vedere cosa succederà nel big match tra Aryna Sabalenka e Iga Swiatek per capire chi sarà la sua avversaria nel match che vale il titolo più importante della sua carriera fin qui.
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