[2] I. Swiatek b. [5] J. Pegula 6-1 6-0
Una finale delle sue, contro un’avversaria che non riusciva a starle dietro per i tanti problemi apparsi. Iga Swiatek ha chiuso il 2023 come meglio non poteva, replicando la vittoria a Pechino con quella ancor più prestigiosa di Cancun e riappropiarsi così del numero 1 del mondo ceduto otto settimane ad Aryna Sabalenka quando tutto sembrava ormai andato per questa stagione.
Un sorpasso incredibile, se si pensa che Swiatek è rimasta dietro per tutta la stagione alla sua grande rivale, dovendo rincorrere spesso di almeno 2000 punti, riavvicinatasi in estate e riallontanatasi in maniera importante dopo lo US Open con Sabalenka che arrivava oltre gli 8000 punti contro i suoi 6690. Da Pechino, Iga ha saputo ribaltare tutto con un colpo di coda stavolta molto difficile da prevedere, ma è arrivata a 10 vittorie consecutive e con le ultime due da manuale per lei per convinzione e switch mentale che è riuscita ancora una volta a fare.
Ora sono 17 titoli su 21 finali disputate nel circuito maggiore, e ripetiamo sempre che quando ha perso è perché l’avversaria si è superata come Sabalenka a Madrid o Barbora Krejcikova a Ostrava. Ieri notte ha disputato la sua partita più bella, proprio contro Aryna, e oggi ha “semplicemente” messo il pilota automatico e gestito un ritmo molto più alto di quanto Pegula facesse vedere. La finale è stata ben poco entusiasmante nello spettacolo, un 6-1 6-0 in 58 minuti che ha vissuto di un minimo di incertezza nei primi game quando la polacca riusciva a tenersi avanti nel punteggio con una serie di buoni servizi ma da fondo campo la statunitense sembrava essere un po’ più decisa ed efficace, sensazioni svanite al momento in cui Jessica si è trovata in affanno.
Due seconde ad aprire il game sull’1-2, 0-30, break Swiatek che confermava e andava 4-1. Dal 3-1 a fine set si è assistito al crollo del dritto di Pegula, un colpo perso prima nella diagonale e poi in ogni segmento di gioco. Contro un’avversaria così centrata, non solo non aveva vita facile ma rischiava l’imbarcata pesante. Perso il set 6-1, ha cominciato male anche il secondo e pur con la fortuna che cercava di esserle amica non ha potuto nemmeno arrivare a palla break sullo 0-1 perché sul 30-30 Swiatek ha giocato un rischiosissimo lungolinea di rovescio dove ha preso in pieno la riga. Sotto 0-2, cominciato malissimo il terzo game, è precipitata fino a quasi non vedere l’ora di finire la sua giornata.
Mai nessuna giocatrice aveva vinto le Finals cedendo un solo game in finale, e Swiatek c’è riuscita. Non confrontiamo le varie annate e le varie edizioni, ma è un dato che Iga sia stata ancora una volta la migliore del gruppo e nell’anno dove tutti volevano vedere come avrebbe retto a un inizio dove aveva tantissimo da difendere, eccola di nuovo lassù in cima alla classifica.
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