Che la programmazione di Parigi Bercy sia qualcosa di folle, non lo scopriamo certo in questa edizione, ma c’è da dire che in questo 2023 da quelle parti si stanno veramente superando, in questo senso. In maniera del tutto conscia, tra l’altro, perchè è evidente che la sfortuna non c’entri veramente nulla, in questo caso.
Programmare infatti sei match dalle 11 del mattino sul campo centrale dell’ATP 1000 e soltanto due sul campo 1 è roba o da dilettanti o da sadici, o più semplicemente da addetti ai lavori che se ne fregano di giocatori, spettatori, telespettatori e spettacolo in generale.
Ultima vittima di questa follia (non si riesce a trovare altra parola adatta) è stato Jannik Sinner, che ha finito il suo match contro Mckenzie McDonald alle 2.37 della notte: il numero 4 del mondo, tra una cosa e l’altra, massaggi, defaticante e così via, sarà andato a letto alle 5, e nel pomeriggio dovrebbe affrontare Alex de Minaur per gli ottavi di finale di quello che è pur sempre un 1000.
Il condizionale è d’obbligo, perchè lo stesso altoatesino ha messo in dubbio la sua presenza: “Non so se giocherò gli ottavi di finale”, ha detto Jannik, e difficilmente qualcuno oserebbe dargli torto, viste le condizioni. Ad attaccare i gestori dell’evento e l’ATP e a difendere Sinner, tra i tanti, c’è stato anche norvegese Casper Ruud che, attraverso un tweet, ha attaccato organizzatori e non solo: “Brava ATP. Applausi per il modo di supportare uno dei migliori giocatori del mondo, quando ha terminato il proprio incontro alle 02.37 del mattino e ha 14,5 ore per recuperare. Cosa è uno scherzo?“. Anche Darren Cahill, l’allenatore di Sinner, non ci sta e parla di un’organizzazione che “non tiene conto della salute dei giocatori. Felice per la vittoria di Jannik ma zero attenzione in questa programmazione di Parigi”.
Il primo giorno Wawrinka e Thiem avevano finito il loro match alle 2.26 della notte, con l’austriaco che aveva ironicamente ringraziato gli organizzatori sui social, indicando l’orario, e anche lo svizzero non ha avuto parole al miele.
Il problema è che se piazzi sei incontri sul campo principale (pur avendone a disposizione altri) magari venderai qualche biglietti in più nell’immediato, ma rischi di venderne meno in futuro, visto che difficilmente chi compra la sessione serale con inizio slittato a mezzanotte tornerà un’altra volta. Ieri è bastata la maratona tra Zverev e Humbert per far slittare e far di fatto saltare il programma, ma è frequente e anche normale che questo capiti. Gli organizzatori, che fanno così ormai da anni, tirano dritto: non solo hanno tra le mani il Masters 1000 più “sfortunato” di tutti, a livello di calendario, ma ci mettono decisamente anche del loro per renderlo ancora meno appetibile agli occhi di giocatori e addetti ai lavori. Dal 2025 poi Bercy dovrebbe cambiare sede e giocheranno in un’arena da 32mila posti alla Defence: metteranno sei partite in un campo anche lì?
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