Di Renato Torri
Il mondo del tennis incanta Torino. L’Italia, fucina di talenti, dopo aver gioito per la vittoria dell’idolo Sinner, vive una spasmodica attesa per il primo incontro del Gruppo Rosso. Rude, intenso ma falloso, il match non ha deluso le aspettative degli appassionati. L’incontro, tremendamente emotivo, non ha lesinato colpi di scena.
Pronti, via e copione del match che rispetta la scrittura della vigilia. Alcaraz prova a manovrare dal fondo ma si intuisce che i postumi dell’infortunio patito al piede sono in agguato. Le legnate in top, conditi da errori marchiani, non pungono Zverev, che al terzo gioco strappa il servizio all’avversario. Dopo l’iniziale smarrimento, il numero due del mondo infila un paio di inside out che impietriscono il talento di Amburgo e si riporta in vantaggio.
Zverev non cambia il piano di gioco. Guardingo e difensivo, la testa di serie numero sette decide di affidarsi al servizio e contiene efficacemente le infruttuose sortite offensive del giovane avversario. Il match corre sul filo della tensione. La sensazione è che Alcaraz, formato Wimbledon, possa impadronirsi dell’incontro. L’equilibrio viene spezzato solo dal tie break. Sul 3-2 in favore di Alcaraz, il tedesco subisce il mini break che affonda le speranze di agguantare il primo set. La prima partita si conclude con un meritato 7-6 (3) in favore dello spagnolo.
Il secondo set si preannuncia straripante e comincia con Zverev al servizio. Il tedesco si aggrappa alla battuta ma si intuisce che il gioco in manovra pecca di uscite a vuoto indegne di un torneo di tale livello. Alcaraz, sciagurato in risposta, non approfitta degli errori dell’avversario.
Il secondo gioco evidenzia la fragilità del talento di Murcia che, a seguito di un errore col dritto lungolinea e un recupero profondo di Zverev, si trova subito 0-30. Lo spagnolo segna un punto con il servizio ma si abbandona ad un errore che lo condanna alla concessione di due palle break. Il tedesco non si lascia pregare e si porta in vantaggio con la collaborazione di Carlos, il quale toppa un rovescio. Il talento di Amburgo amministra l’inerzia del game, supportato dal servizio e conferma il vantaggio. Alcaraz reagisce e tiene, per due volte consecutive, il game a zero. Nonostante gli sforzi dell’ispanico, Sascha è implacabile alla battuta. Con una percentuale di prime vicina al 90%, il teutonico si aggiudica con il punteggio di 6-3 il secondo set.
Come equilibristi che marciano su un filo di lana, gli sfidanti giocano il terzo set. La tensione è palpabile, poiché lo sconfitto si troverebbe con un piede fuori dalla prestigiosa kermesse torinese. Alcaraz tiene il primo game di battuta e prova a scappare ma l’avversario non si lascia intimorire e continua a servire da campione. Le difficoltà dello spagnolo, in risposta, condizionano l’andamento dell’incontro. In prospettiva, Carlitos potrebbe pagare una condizione fisica non ottimale.
Dal canto suo, Zverev non mostra cedimenti al servizio e sfodera rovesci incrociati da applausi. Il quinto gioco sembra indirizzare la partita: il tedesco strappa il servizio e si porta in vantaggio. L’erede di Nadal getta il cuore oltre l’ostacolo ma è il giorno di Zverev. Fiero e indomabile, tiene l’ultimo e decisivo turno di battuta, che chiude per 6-4. Il pronostico è ribaltato. Davide batte Golia. Il tedesco supera Alcaraz e si aggiudica il primo match del round robin con un punteggio di 6-7, 6-3, 6-3. Il resto è storia.
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