Dopo le altalente tra Aryna Sabalenka e Katie Boulter, l’uscita di scena di Ons Jabeur e Daria Kasatkina, e la rimonta di Jessica Pegula, la giornata al WTA 1000 di Pechino si è portata avanti con altre big dalle partite molto diverse tra loro.
La più in difficoltà, vicina a capitolare, è stata Coco Gauff. La statunitense si è salvata soltanto “all’ultima curva” contro una generosa Petra Martic, abile a ribaltare la partita dopo un primo set perso in volata e arrivare fino al 5-4 e servizio nel parziale decisivo. Alla croata è mancato però l’ultimo scatto, finendo sconfitta 7-5 5-7 7-6(2) con qualche rimpianto di troppo per due punti in particolare: sul 5-4 15-15 e sull’1-1 nel tie-break. A livello di costruzione sono stati molto simili, con lei che in fase di spinta cercava di aprire angoli col dritto o di lavorare una palla scomoda per il dritto dell’avversaria. Il punto si è allungato, la difesa di Gauff ha retto riuscendo a rigiocare almeno quattro colpi in entrambi i casi che l’hanno aiutata a riprendere il campo e a depotenziare l’avversaria, finita senza più tanto fiato e in affanno negli ultimi spostamenti fino all’errore.
Forse il più pesante tra i due è stato il primo, nel decimo game, quando si è visto pesantemente l’effetto che ha lasciato nel suo corpo e nella sua mente per il peso specifico che aveva subito intuito pure lei: serve&volley come ne può giocare tanti, ma voleè a campo aperto messa lunga senza nemmeno andare col braccio convinto. Lei stessa lo ha fatto notare subito, al coach, con tanta frustrazione. Gauff, che dopo un buon primo parziale ha perso troppo spesso il controllo del dritto e non veniva a sufficienza aiutata dal proprio servizio, ha trovato una giornata davvero complicata e senza brillare ma con tanta forza nervosa ha ribaltato la partita e agli ottavi affronterà Veronika Kudermetova che, reduce dal titolo a Tokyo, si è imposta 3-6 6-0 6-0 contro Lesia Tsurenko.
Elena Rybakina, messa momentaneamente da parte la polemica della scorsa settimana sull’utilizzo o meno dei “performance bye”, grazie al successo per 7-5 6-0 contro Tatjana Maria si è spinta fino al terzo turno dove affronterà la qualificata Mirra Andreeva, che ha comodamente battuto 6-2 6-2 Anastasia Pavlyuchenkova. La kazaka ha avuto bisogno più che altro di pazienza, oggi, contro un’avversaria che offensivamente non poteva farle troppo male né aveva la forza per reggere il braccio di ferro che imponeva allo scambio, cercando variazioni in slice dai due lati e qualche sortita arrembante a rete. Così, dopo non aver fatto fruttare un primo break sul 2-1, la campionessa di Wimbledon del 2022 ha concretizzato il turno di risposta sul 6-5 con quattro vincenti consecutivi, dilagando poi nel secondo parziale.
Iga Swiatek, dopo le brutte sensazioni di Tokyo e in generale del suo (ancora molto giovane) storico nei finali di stagione, è riuscita a passare abbastanza bene i primi due turni. Il tabellone può averla un po’ aiutata, magari, ma la polacca ha preso sia il match di ieri contro Sara Sorribes Tormo sia quello di oggi contro Varvara Gracheva per cercare qualcosa di nuovo. Non è un primo caso, perché è dalla scorsa off season che a tratti cerca qualche sortita in più a rete, ma le sensazioni dopo queste due vittorie sono di una giocatrice che vuol provare a renderlo il più automatico possibile. Il che non vorrà magari dire diventare nel giro di qualche mese una grande giocatrice di volo, ma l’obiettivo è aggiungere qualcosa ai soliti schemi vista anche l’età dalla sua. C’è un mega cartello “lavori in corso” su di lei, fin qui, ma al di là di qualche sbavatura il 6-4 6-1 odierno ha rappresentato una bella prova contro un’avversaria insidiosa, che a Wimbledon arrivò a un game dal battere Sabalenka al secondo turno. I due momenti negativi sono stati nel primo set: uno sul 4-1 quando si è portata un po’ da sola nei pasticci al servizio, da 30-0, con due gratuiti con altrettanti colpi troppo frettolosi, e poi sul 5-4 ha avuto solo in un paio di occasioni la prima di servizio a disposizione, chiudendo però addirittura con un ace al centro.
Non si può avere probabilmente un vero indice del suo livello assoluto in questo periodo da queste due prestazioni, ma l’attitudine generale era diversa dalle precedenti uscite e domani avrà una partita non troppo banale contro Magda Linette: è appena il secondo scontro nella storia del circuito WTA in un torneo di questa portata tra giocatrici polacche dopo il derby delle Radwanska nel 2009 a Dubai, quando Urszula si impose contro Agnieszka.
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