Sakkari, a Guadalajara finisce il digiuno: 4 anni dopo di nuovo campionessa

Maria Sakkari trionfa a Guadalajara, conquistando il primo WTA 1000 della carriera e il secondo titolo complessivo nel circuito maggiore dopo il ‘250’ a Rabat del maggio 2019.

Finisce in Messico una delle strisce negative più lunghe del circuito tennistico femminile, per quanto concerne le giocatrici dei piani alti della classifica, con una tennista che ha dovuto vivere tanti momenti negativi e tante delusioni prima di ritrovarsi in un luogo per lei speciale, perché Sakkari a Guadalajara è amata e acclamata come forse da nessun altra parte.

Abbiamo detto di come lei sia stata una delle sole due top-10 al via in Messico, alla fine ha trionfato vincendo una sola partita contro una top-50 e ben tre (su cinque giocate) contro tenniste fuori dalla top-100, ma guardando a tutte le volte che aveva occasioni “semplici” a portata di mano, anche in tornei di livello minore, e non è riuscita a far sua il momento, di fatto non toglie nulla al traguardo ottenuto con il 7-5 6-3 in finale contro la sorpresa del torneo: Caroline Dolehide.

Una partita dove era grande favorita, ma che stava per complicarsi ancora perché l’immediato break di vantaggio nel primo set è svanito sul 4-3 e sul 4-4 ha sciupato una palla break vedendo la statunitense passarle davanti. La storia però oggi era diversa e sul 5-5 è riuscita nel break “scaccia-tensione” e, vinto il parziale, è poi riuscita a condurre in porto il secondo senza particolari patemi.

Bello il momento celebrativo, con lei crollata a terra dalla gioia e che non sapeva cosa fare, andando ad abbracciare l’avversaria, poi due persone dello staff, poi il suo coach Tom Hill, sulla sua panchina da cinque anni. Tutto rigorosamente sotto una pioggia di ovazioni dagli spalti gremiti. Perché malgrado le enormi defezioni Guadalajara ha ancora una volta risposto presente all’appello. Ed è giusto che Sakkari si veda premiata in uno scenario così.

Dalla stessa categoria