di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
[6] C. Gauff b. [10] K. Muchova 6-4 7-5
Alla fine verrebbe da dire solo una cosa: peccato. Peccato perché proprio quando ci stavamo divertendo da matti è arrivata la fine di una partita tra Coco Gauff e Karolina Muchova vissuta per cinque sesti (si dice?) in maniera molto altalenante: prima nel punteggio, con un primo set rocambolesco, poi nel gioco troppo a fiammate e troppo poco continue. Dal 6-4 5-3 e servizio Gauff, le due hanno trovato finalmente marce abbastanza alte nel loro livello e hanno regalato una mezz’ora finale da urlo, con la ciliegina sulla torta di uno scambio da 40 colpi abbastanza elementare nelle direzioni ma molto spettacolare perché la stanchezza finale ha fatto sì che entrambe forzassero sempre più lasciando andare il braccio.
Ha vinto Coco, alla seconda finale in carriera dopo quella giocata lo scorso anno al Roland Garros, e lo ha fatto con una buona prova di maturità in una serata per nulla facile, resa forse ancor più scomoda per quell’interruzione di un’ora all’inizio del secondo set. 6-4 7-5 per la tennista classe 2004, certa di entrare dal prossimo lunedì in top-5: sarà numero 5 in caso di sconfitta in finale, addirittura numero 3 con una vittoria. Il tutto sotto gli occhi contenti di Naomi Osaka, in tribuna anche lei a osservare la partita e che avrà sicuramente ripensato a quella serata nel 2019 quando la sconfisse e prima di lasciare in campo, vista la compagna così triste per un risultato molto netto (finì 6-3 6-0 per Naomi) le disse di rimanere in campo e provare a salutare il pubblico che era lì (anche) per lei.
Quattro anni dopo, Coco ha l’Arturt Ashe ai suoi piedi. Ha rischiato forse di complicarsi la vita nei game finali del secondo set ma ha sempre giocato bene, mantenendo fede al suo piano di gioco che era perlopiù mettere pressione al rovescio di Muchova, e complicarle la vita con qualche variazione di ritmo con degli slice di dritto. La ceca, invece, è stata perlopiù in serata no. Facevano impressione, qui, le percentuali avute per quasi tutta la partita: appena sopra al 30% di prime in campo nel primo set, appena sopra al 30% di punti vinti a rete quando di norma ne ottiene almeno il doppio, oltre 20 errori gratuiti solo di rovescio contro i quattro conclusivi della sua avversaria.
Ha approcciato malissimo la gara, con le gambe ferme e tanta tensione nel braccio. Passati i primi 25 minuti, poteva dire di non essere ancora a zero game vinti per qualche buona prima sotto 0-3, ma in generale il livello era molto basso. Talmente diverso rispetto alla gara precedente contro Sorana Cirstea che veniva anche il dubbio se oltre alle gambe che non rispondevano come voleva ci fosse anche qualche fastidio fisico, con la fisioterapista entrata in campo per un controllo al momento della sospensione o se avesse davvero solo la muscolatura contratta, col suo preparatore atletico a controllare durante la pausa la zona dell’addome che tra 2021 e 2022 l’ha semplicemente tormentata di problemi.
In generale, sembrava non voler ingranare pur magari facendo qualche bel punto isolato. È riuscita a far colpire qualche dritto in più alla sua avversaria e raccogliere i primi punti in serie, è riuscita con un minimo di spinta a risalire da 1-5 a 4-5, ma nel decimo game ha commesso tre errori di fila per perdere nuovamente la battuta e il parziale. Nel secondo continuava a inseguire nel punteggio, ma cominciava qua e là a dare sprazzi di vita, spingendo un po’ meglio col dritto e riuscendo a mettere più sotto pressione l’avversaria che comunque risultava ancora migliore nella costanza. C’erano momenti particolari: Gauff cercava di spingere un dritto abbastanza carico sul rovescio di Muchova che, col colpo abbastanza piatto, faceva fatica a impattare bene in una serata dove le gambe non erano particolarmente reattive; Muchova a sua volta puntava con insistenza sul dritto di Gauff e riusciva a trovare quantomeno la possibilità di allungare lo scambio e cercare di mettere in moto il proprio corpo.
Salvata una palla break sul 2-3 con un bel lob, sul 3-4 capitolava a causa di uno dei tanti rovesci finiti sotto al nastro. Sotto 30-0, risaliva la china aiutata da un primo dritto vincente in corsa, in lungolinea, e seguito da un match point cancellato con coraggio dove lo schiaffo al volo è stato seguito da un tocco vincente nei pressi della rete. Da lì, col controbreak alla seconda occasione, è nata la parte migliore del match. Karolina ormai andava all’attacco verso la rete in maniera anche spregiudicata, per i numeri bassi che aveva, rischiando spesso il passante da un’avversaria che si è esaltata vincendo un punto incredibile tra attacchi a rete e lob ma poi ha un po’ rischiato sul 5-5 15-15 quando la corsa in avanti di Muchova ha prodotto una voleè angolata troppo quando aveva tutto il campo a disposizione sulla destra. In quei momenti, però, il gioco di volo era continuo e divertente, finché sul 6-5 Gauff Muchova non ha sbagliato un approccio a rete per il 15-40. Il primo match point è stato salvato con un dritto in allungo lungolinea vincente da posizione disperata, poi è arrivato un primo grave dritto della statunitense sul terzo match point complessivo, replicato poco dopo sul quarto. Sul quinto la ceca ha messo giù un’ottima prima, mentre sul sesto la nuova combinazione per Coco alla ricerca del rovescio della ceca ha chiuso i conti.
Tanto entusiasmo sugli spalti, tanto entusiasmo in campo. Gauff è a una partita dal primo Slam della carriera, ma già questa finale corona una seconda parte di estate davvero importante.