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Sinner è diventato vincente, ma è arrivata anche la consacrazione?

La scimmia è stata tolta dalla spalla, che adesso sono più leggere. Il successo di Jannik Sinner all’ATP 1000 di Toronto ha permesso all’altoatesino di sbarrare una casella di quelle pesanti, pesanti come la prima vittoria in un torneo di rilievo. Più importante di un 1000 ci son gli slam e le Finals, e fino a ieri Sinner, 22 anni il 16 agosto, da anni considerato un fenomeno, in bacheca aveva solo 250 e un 500, vinto a Washington nel 2021. Certo, c’erano stati anche i quarti di finali in tutti gli slam, le due finali 1000 a Miami, la semifinale di Wimbledon e compagnia bella, tutte cose certamente rilevanti ma era mancato l’acuto, la vittoria, il successo. 

Bene, Toronto ha eliminato questo problema. Tra qualche settimana probabilmente Jannik sarà top 5 e lì resterà un bel pò di tempo, vista la concorrenza. Giusto così: ad oggi, Sinner è di certo uno dei 5 giocatori più forti al mondo, uno dei più completi in assoluto. 

Manca qualcosa dunque? Forse no. O forse sì. Passeremo (come al solito) per detrattori, ma per quanto mirabile e meritata, la vittoria di Sinner non ci ha entusiasmati più di tanto. Siamo troppo pretenziosi? Possibile, ma con il tabellone che si è ritrovato, ad un certo punto, era impossibile non vincere. De Minaur, finalista, ha dimostrato tutta la sua inconsistenza, idem Paul in semi. Berrettini è stato battuto mangiandosi tante palle break e Monfils, 37 anni, gli ha strappato un set. Nessuno di questo è in top 10. 

Si dirà: gli altri hanno perso, non è colpa sua. E infatti nessuno parla di vittoria immeritata o con un peso specifico minore. Una vittoria è sempre una vittoria. La domanda è: che valore ha un 1000 dove non ha battuto nessuno dei più forti? Alcaraz, per fare un esempio (anzi, l’esempio), vinse a Miami nel 2022, suo primo 1000, battendo Tsitsipas, Hurkacz e Ruud, tre top 10. A Madrid addirittura vinse sconfiggendo uno dietro l’altro Nadal, Djokovic e Zverev. 

Qual è punto dunque? Per essere il migliore, devi battere i migliori. E per vincere un torneo, Sinner non li ha ancora battuti. Non è arrivato a questo punto. Magari lo farà a breve, proprio a Cincinnati (dove troverà probabilmente Djokovic dalla sua parte), magari un pò più avanti. Ma per consacrarsi davvero, il successo deve arrivare con delle partite dal peso specifico diverso da quello visto a Toronto. Perchè battere in finale o semifinale Medvedev, Djokovic e Alcaraz e portarsi a casa il trofeo, ha tutto un altro sapore. 

Luigi Ansaloni

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