Lucia Bronzetti aveva vitale bisogno di una settimana così. Il 2023 per lei è stato un disastro a livello di risultati, cominciato appena fuori dalla top-50 e arrivato questa settimana con una terza cifra aggiuntasi al proprio ranking (numero 102 del mondo ora).
In termini di risultati, dopo un paio di sorrisi alla United Cup a inizio anno poi aveva raccolto pochissimo, ritrovando un po’ di feeling e soddisfazioni soltanto la scorsa settimana nel WTA 125 di Firenze.
Adesso però la romagnola ha trovato la sterzata tanto attesa con una settimana di grande valore a Rabat. In Marocco, dove Martina Trevisan era campionessa in carica ma è stata costretta al ritiro dopo aver perso il primo set nei quarti di finale contro Julia Grabher, Lucia ha superato i primi due turni con un po’ di fatica, ma dai quarti di finale si è accesa mettendo in campo un alto livello a fronte di due avversarie ben più quotate di lei ma troppo arrendevoli.
Ripercorriamo il cammino: 6-4 7-6(3) al primo turno contro Rebecca Peterson, chiudendo al settimo match point; 6-7 6-4 7-5 al secondo turno contro Tatjana Maria; 6-2 6-0 contro Alycia Parks ai quarti e 6-1 6-1 contro Sloane Stephens in semifinale.
Le ultime due prestazioni sono state per lei da nove in pagella. Contro Parks, ha guidato il gioco facendo anche valere la grande differenza di adattabilità al rosso contro un’avversaria ancora senza troppe vie d’uscita rispetto all’andamento del servizio, con un gioco super aggressivo ma troppo falloso in giornate negative. Oggi, lei si è ripetuta contro la campionessa dello US Open 2017 lasciandole due game. Sloane non aveva la forza di starle dietro, probabilmente avendo speso troppo a livello mentale (e fisico) ieri nella maratona vinta 7-6 al set decisivo contro Peyton Stearns.
Bronzetti, che aveva ricevuto durante questa settimana anche la buona notizia da Wimbledon dove è riuscita a entrare in tabellone come ultima delle 104 giocatrici ammesse (come è detto si trova ora al numero 102, ma ci sono due tenniste dentro col ranking protetto), affronterà domani Grabher nella seconda finale WTA della carriera dopo quella di Palermo della scorsa estate, persa di fronte a una giocatrice molto esperta come Irina Camelia Begu. A livello di classifica, risalirà fino almeno ai pressi delle prime 70 del mondo. Dovesse vincere contro l’austriaca (che ha superato a sua volta l’argentina Riera 6-1 3-6 7-6) sarà intorno al numero 65.
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