Continua la marcia di Martina Trevisan al WTA 1000 di Miami, con la toscana che è arrivata al quarto turno approfittando meglio dell’assenza in quello spicchio del tabellone di Iga Swiatek.
Senza la numero 1 del mondo, infatti, l’azzurra era l’unica testa di serie rimasta e dopo il successo all’esordio contro Nao Hibino è giunto ora quello contro Claire Liu.
La numero 25 del tabellone ha vinto una bella partita, in rimonta, contro la giocatrice di casa numero 54 del mondo imponendosi 4-6 7-5 6-4 dopo tre ore e 17 minuti di battaglia. È anche apparsa in svantaggio, almeno a livello di equilibrio in campo, per buona parte del match perché era troppo spesso lei ad allontanarsi dalla linea di fondo non riuscendo in diversi casi a colpire come voleva, frutto della pesantezza di palla di un’avversaria che ha qui la qualità migliore: non colpisce per “spaccare” in potenza, ma quella palla quando esce dalle corde della racchetta è piuttosto difficile da gestire, soprattutto su un campo abbastanza veloce come sembra essere questo.
La toscana, per lunghi tratti della partita costretta a risolvere intricati scambi dove era chiamata a correre parecchio, è stata bravissima nel secondo parziale a reagire dopo il primo set perso con un break subito in apertura e cambiare registro. O quantomeno trovare più spinta e fiducia dal momento in cui ha allungato sul 3-0. Non basterà per far sua la frazione, perché dal 4-1 verrà ripresa sul 4-4, ma nel testa a testa Liu stasera non è stata impeccabile. Trovatasi sotto 4-5, ha sì tenuto la battuta ma dal 30-0 ha comunque offerto un set point. Sotto 5-6, la storia si è ripetuta e stavolta con ancor più criticità: dal 15-15 la statunitense è scivolata sotto 15-40 con due brutti dritti. Il primo dal centro in corridoio sul lungolinea, il secondo proprio steccato e finito abbondantemente fuori sull’incrociato. Al secondo set point del game, il terzo complessivo, Trevisan ha fatto il break che è valso il parziale.
Nel terzo, Martina è stata brava a cancellare la falsa partenza recuperando l’immediato break di svantaggio cancellando diverse chance di 0-2 e passare poi avanti annullando un’altra palla break su cui però ancora Liu ha mostrato le debolezze della sua serata nei momenti chiave. Trevisan, spesso in apnea, in quei tratti invece si esalta e gestiva molto meglio lo scambio, sia in attacco che in difesa, e questo ha fatto nuovamente la differenza nelle fasi delicate del set. Ha buttato il break di vantaggio facendosi riprendere dal 4-2 al 4-4, ma nel nono game è stata bravissima a tenere la battuta a zero, scaricando di nuovo tutta la pressione sulla statunitense che, come avvenuto in precedenza, non ha retto. Doppio fallo sul 30-30 per concedere il match point, realizzato poi con un grande passante di dritto in corsa.
Altri incontri
Trevisan avrà agli ottavi affronterà Aljona Ostapenko, con la lettone emersa da una sfida altrettanto dura contro Beatriz Haddad Maia e una buona fetta di tifosi dentro allo stadio di fede brasiliana e che dal secondo set, quando la loro portacolori ha cominciato ad alzare il livello, hanno alzato parecchio i loro decibel.
La numero 24 del seeding, vinto il primo set per 6-2, ha subito il rientro della rivale che era scappata avanti anche di un doppio break nel secondo parziale, riuscendo a chiudere 6-4 dopo aver salvato anche una chance di 5-5. Nel terzo Haddad Maia era addirittura sul 3-1, prima di crollare cedendo gli ultimi cinque game consecutivi, con Ostapenko che alla fine si è voluta anche togliere qualche sassolino dalle scarpe non risparmiando le critiche al pubblico brasiliano “un po’ irrispettoso”.
È stata una giornata caratterizzata dalle lotte altamente equilibrate. Detto di Trevisan e Ostapenko, c’è stata un’altra sfida durata oltre le tre ore: Qinwen Zheng si è imposta per la prima volta in carriera contro Liudmila Samsonova, battuta 5-7 7-6(5) 6-3 rimontando da 0-3 nel set decisivo chiudendo in tre ore e 7 minuti. Affronterà agli ottavi Anastasia Potapova, che in due ore e 45 minuti ha superato Cori Gauff, malgrado la statunitense avesse servito sul 5-3 nel secondo set per chiudere la pratica. Non è stata una bella partita, con entrambe che non riuscivano a gestire la posizione di vantaggio tra un po’ di tensione e un dritto che non aiutava nessuna delle due.
Finirà 6-7(8) 7-5 6-2 per la russa, che se nel secondo ha saputo rientrare da 3-5, nel primo era stata lei a subire questo destino quando era avanti 5-2 e da lì il braccio non girava più fluido come prima. Gauff l’ha graziata, con due doppi falli sul 6-5 e servizio, e nel tie-break è stata gara a chi riuscisse a reggere maggiormente la tensione. Purtroppo per la statunitense, la situazione col suo dritto sta diventando sempre più problematica in questa fase della carriera, dove non riesce in alcun modo a farsi valere e finisce costretta a “remare” da fondo campo per cercare una via di uscita dagli scambi prolungati. In questo periodo, senza particolari acuti positivi, nemmeno il rovescio sembra riuscire a sorreggerla e così il primo parziale è stato sì vinto ma col fiatone e nel secondo pur riuscendo a portarsi a un passo dalla vittoria non ha capitalizzato. Potapova, meritando, ha girato la partita a suo favore fino a dominare il set decisivo.
Altra lotta quella sul campo 2 tra Magda Linette e Victoria Azarenka, con la polacca che si è imposta 7-6(3) 2-6 6-4 recuperando nel primo parziale dal 3-5 e cancellando il passaggio a vuoto del secondo dove dal 2-0 ha subito sei giochi consecutivi. Agli ottavi, per la prima volta a Miami, Linette troverà la numero 3 del seeding Jessica Pegula, che ha battuto 6-1 7-6(0) Danielle Collins. Nel match serale, invece, Elena Rybakina si è salvata proprio all’ultimo contro Paula Badosa, vincendo 3-6 7-5 6-3 dopo aver giocato malissimo per un set e mezzo e soltanto sul finire del secondo aver cominciato a trovare più continuità coi propri colpi, salvando un match point sotto 4-5 grazie a un dritto stretto finito proprio sulla riga laterale. Da inizio partita, la kazaka era troppo fallosa: sembrava in grado di mettere a segno un buon punto ogni quattro, talvolta anche cinque errori. Badosa le impediva di trovarsi, spingendo bene da fondo e trovando profondità necessaria a non far respirare l’avversaria che dal 3-3 è crollata malamente con gratuiti dopo gratuiti.
Nel secondo set Rybakina continuerà la fase molto negativa finché, indietro 2-4, non cancellerà diverse chance di 2-5 e troverà il controbreak. C’è voluto un (bel) po’, ma la campionessa di Indian Wells cominciava piano piano a carburare e sul 4-5 ha cancellato quel match point che ha contribuito in maniera pesante alla sua ripresa, continuata col break subito dopo, alla quarta chance ottenuta, e alla successiva conquista del parziale. Dopo due set, con appena 21 game giocati, aveva messo insieme 49 errori gratuiti. Numeri esageratamente negativi, che confermavano le sensazioni già date nella prima partita contro Anna Kalinskaya di difficoltà nel cambio di località e nel riassestarsi dopo il grande successo californiano. Anche stavolta, però, la montagna era scalata e giunta alla discesa aveva lei il controllo finché sul 3-3, nel set decisivo, si è presa il break alla seconda chance con una super risposta di dritto lungolinea. Gli errori erano pressoché spariti, i vincenti aumentavano: il computo totale dirà 60 vincenti e 56 gratuiti. Tanti, per fortuna per lei in entrambi i versi.
Risultati
[25] M. Trevisan b. C. Liu 4-6 7-5 6-4
[24] A. Ostapenko b. [13] B. Haddad Maia 6-2 4-6 6-3
[10] E. Rybakina b. [21] P. Badosa 3-6 7-5 6-3
[29] P. Martic vs E. Mertens
[3] J. Pegula b. [30] D. Collins 6-1 7-6(0)
[20] M. Linette b. [14] V. Azarenka 7-6(3) 2-6 6-4
[23] Q. Zheng b. [12] L. Samsonova 5-7 7-6(5) 6-3
[27] A. Potapova b. [6] C. Gauff 6-7(8) 7-5 6-2
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