[10] E. Rybakina b. [1] I. Swiatek 6-2 6-2
Iga Swiatek abdica, e con un risultato che ha del clamoroso. 6-2 6-2 in favore di Elena Rybakina, che ha giocato una partita ai limiti della perfezione, migliorando quel 6-4 6-4 con cui aveva battuto la polacca nell’ottavo di finale dell’Australian Open. Si pensava inizialmente la superficie più lenta potesse agevolare lo scambio, e quindi dare più chance a Iga di far girare la palla negli angoli per aprirsi spazi e imprimere un ritmo più alto. Tutto cancellato da una kazaka quasi ingiocabile da fondo campo, da due servizi tra loro troppo distanti in termini di rendimento e una Swiatek che ha fatto fin troppa fatica rispetto ai giorni scorsi anche a causa di un fastidio a una costola ammesso in conferenza stampa.
Ieri, sul finire del match contro Sorana Cirstea, Swiatek era parsa non spingere troppo al servizio, quasi fare una smorfia non convinta al cambio campo sul 5-2 toccandosi la zona dell’addome. Oggi siamo andati a vedere il suo warm up e i segnali non sembravano molto negativi, sebbene fosse un warm up e non si stesse impegnando con lo spirito da competizione. Spingeva il dritto a tre quarti di velocità, cercava buoni piazzamenti col servizio, un modo per prepararsi alla partita come tanti.
In campo, però, è riapparsa una Swiatek abbastanza dimessa. Non trovava le marce alte, e contro la Rybakina di stasera non poteva che finire male. Perché se è vero che, come alla fine rivelato in conferenza stampa, c’era questo fastidio che ora sarà da valutare, dall’altro lato della rete c’era un’avversaria veramente tanto “in palla”. Iga affrontava una che raccoglieva tanti puti diretti al servizio e riusciva a scambiare da fondo con movimenti rapidi e di buona reattività che le permettevano di coprire il campo con agio.
Si vedeva che qualcosa non girasse nella polacca, già prima della conferma del problema fisico, perché non riusciva a imporsi nemmeno negli scambi che si allungavano, oltre ad avere la tendenza a perdere contatto con la linea di fondo in maniera quasi istintiva, pensando a stare quasi solo sulla difensiva. Non c’era modo per lei di uscire da quella vicenda tattica, e di fatti con le due palle break mancate sul 3-1 Rybakina la partita è quasi finita lì. Sul 4-2 la kazaka vinceva un game mettendo “a terra” solo prime palle e spazzolando le righe, ma la sua era una partita ben lontana dal solo concetto di potenza. In più momenti sembrava capace di attuare anche buone geometrie, angoli stretti, anche slice sotto rete.
Il break sul 5-2, valso il primo set, nato dal 30-0 Swiatek, è stato un po’ la presa di coscienza generale che stavamo andando incontro a una importante batosta della numero 1 del mondo. Non c’era vera via d’uscita, se non evitare un parziale pesante che stava per arrivare coi due match point consecutivi cancellati sul 6-2 5-1 40-15. Quel break, giunto con quattro punti di fila, è servito solo a tenerla un po’ più in campo. Rybakina, dopo la vittoria a Wimbledon e la finale all’Australian Open, coglie ora la finale a Indian Wells e ritroverà Aryna Sabalenka, colei che la sconfisse a Melbourne: chissà che qui non arrivi il primo successo contro la bielorussa dopo quattro sconfitte al terzo set.
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