Alcaraz torna numero uno, Nadal esce dalla top ten del ranking ATP. Quella odierna è una giornata di forti e contrastanti emozioni per il tennis spagnolo.
Cominciamo dalle notizie liete. Conquistando il titolo a Indian Wells (ottavo in carriera nel Tour maggiore, terzo “1000), per di più senza concedere set agli avversari, Carlos Alcaraz si riporta davanti a tutti, scavalcando Novak Djokovic, che non ha potuto disputare il torneo a causa della scelta di non sottoporsi al vaccino anticovid (lo stesso accadrà a Miami). Il serbo – cui, va ricordato, non è conteggiato il successo di Wimbledon, con il quale sarebbe ancora comodamente numero uno – era in cima dallo scorso 30 gennaio, il giorno dopo il decimo centro agli Australian Open.
Per Alcaraz ha inizio oggi la ventunesima settimana da sovrano, dopo le venti trascorse tra il 12 settembre (all’indomani della vittoria agli US Open, sempre con Nole assente) e il 29 gennaio. Per confermarsi tale tra due lunedì, il fenomenale diciannovenne murciano dovrà imporsi anche in Florida, dov’è il detentore del titolo.
Dopo quasi diciotto anni di presenza ininterrotta, Rafael Nadal, diciassette primavere più anziano del proprio “erede”, saluta invece la top ten. Al maiorchino, forzatamente ai box, è “scaduta” la finale a Indian Wells dell’anno scorso e ciò gli costa la discesa dal nono al tredicesimo posto (- 4).
Rafa debuttò nell’élite mondiale il 25 aprile 2005, passando dal n. 11 al n. 7 grazie al titolo di Barcellona, ottenuto battendo il connazionale Juan Carlos Ferrero e venuto subito dopo quello di Monte-Carlo. Da allora sono state 912 le settimane consecutive fra i top ten: 123 più di Jimmy Connors, secondo nella speciale graduatoria con 789, e 178 più di Roger Federer, terzo con 734 (l’elvetico è primo per settimane complessive, a quota 968).
Daniil Medvedev, fermatosi, ormai esausto, al match clou dopo tre trofei consecutivi (Rotterdam, Doha e Dubai), si riprende un posto fra i top five, divenendo quinto (+ 1). Alle sue spalle sale Félix Auger-Aliassime, arrivato ai quarti, che recupera quattro posti, eguagliando il career high al sesto.
Il campione uscente Taylor Fritz, out nei quarti, scivola dalla quinta alla decima posizione (- 5), preceduto anche da Hubert Hurkacz (nono; + 2), che rientra in top ten nonostante l’uscita al terzo round.
Fra i trenta l’unico a migliorare il record personale è lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina (25; + 3), giunto nei quarti.
Più in basso, segno fortemente positivo per Jack Draper (43; + 13), Cristian Garin (82; + 15) e Stan Wawrinka (87; + 13), tutti arrivati negli ottavi (il secondo dalle quali).
Bene anche i protagonisti della finale del Challenger di Phoenix: il trionfatore Nuno Borges (68; + 12) e Alexander Shevchenko (101; + 31), che ha raggiunto l’ultimo atto dalle qualificazioni (e superando nei quarti Berrettini).
In netto calo, al contrario, Jenson Brooksby (61; – 12), Tomas Martin Etcheverry (73; – 12), Juan Pablo Varillas (88; – 12), Daniel Altmaier (114; – 16) e Denis Kudla (122; – 32).
Il leader azzurro Jannik Sinner, semifinalista nel primo Master 1000 stagionale, manca il ritorno in top ten per soli cinquanta punti (2925 contro i 2975 di Fritz, da lui sconfitto in California). L’altoatesino risale comunque due gradini, passando dal tredicesimo all’undicesimo (ed è settimo nella Race).
Tra i cento figurano inoltre Lorenzo Musetti (21; 0), Matteo Berrettini (23; 0), Lorenzo Sonego (59; + 1), Fabio Fognini (91; – 3) e Marco Cecchinato (95; – 4).
Seguono Francesco Passaro (115; + 1), Matteo Arnaldi (116; – 1), Giulio Zeppieri (124; – 1), Luca Nardi (130; – 2), Raul Brancaccio (136; + 5), Mattia Bellucci (148; + 2), Franco Agamenone (166; 0), Francesco Maestrelli (171; – 4), Luciano Darderi (173; + 7), Riccardo Bonadio (176; + 6), Flavio Cobolli (177; – 12), Andrea Pellegrino (184; + 5) e Matteo Gigante (199; – 3). Sfiora il rientro fra i duecento Andrea Vavassori (202; + 14), semifinalista nel Challenger di Viña del Mar.
Nel ranking WTA si registra una variazione fra le top five, con Caroline Garcia che, grazie al piazzamento negli ottavi a Indian Wells, scippa la quarta piazza a Ons Jabeur, eliminata un turno prima. La francese eguaglia di nuovo il suo primato, risalente al 10 settembre 2018.
Il movimento di maggior rilievo riguarda però Elena Rybakina, che ha conquistato il titolo. La kazaka sale dalla decima alla settima posizione (+ 3), migliorando il career high. E va ricordato che anche lei non vede conteggiato nel proprio “bottino” il successo di Wimbledon, con il quale sarebbe già in top five, con pieno merito.
Compie il percorso inverso Maria Sakkari, che da settima diventa decima (– 3). La greca si è spinta fino in semifinale, ma dodici mesi fa era approdata al match clou, perso con la n. 1 Iga Swiatek.
Entro la trentesima posizione, primati personali per Magda Linette (19; + 2), Qinwen Zheng (23; + 1), Anastasia Potapova (26; + 2) e Anhelina Kalinina (28; + 1).
Più in basso, bene Karolina Muchova (55; + 21), spintasi ai quarti, nonché Varvara Gracheva (54; + 12) e Rebecca Peterson (76; + 27), entrambe negli ottavi dopo aver superato le qualificazioni.
In netto calo Simona Halep (25; – 6), Paula Badosa (29; – 7), Petra Martic (41; – 11), Daria Saville (89; – 25) e Viktorija Golubic (116; – 18).
Leggera ascesa per le migliori italiane: Martina Trevisan (24; + 2), Camila Giorgi (44; + 2) ed Elisabetta Cocciaretto (49; + 1). Seguono Jasmine Paolini (71; – 8), Lucia Bronzetti (73; – 2), Sara Errani (99; – 2) e Lucrezia Stefanini (120; – 3).
I top ten del ranking ATP: 1 Carlos Alcaraz (+ 1), 2 Novak Djokovic (- 1), 3 Stefanos Tsitsipas, 4 Casper Ruud, 5 Daniil Medvedev (+ 1), 6 Félix Auger-Aliassime (+ 4), 7 Andrey Rublev, 8 Holger Rune, 9 Hubert Hurkacz (+ 2), 10 Taylor Fritz (- 5).
Le top ten del ranking WTA: 1 Iga Swiatek, 2 Aryna Sabalenka, 3 Jessica Pegula, 4 Caroline Garcia (+ 1), 5 Ons Jabeur (- 1), 6 Coco Gauff, 7 Elena Rybakina (+ 3), 8 Daria Kasatkina, 9 Belinda Bencic, 10 Maria Sakkari (- 3).
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