Super martedì in quel di Miami, con tutti gli ottavi di finale e soprattutto, per noi italiani, due portacolori in campo per match che li vede favoriti (almeno sulla carta).
Il programma odierno si apre con il derby dei “rossi” tra Rublev, tds numero 6 e Sinner, tds numero 10 reduce dall’ottimo torneo di Indian Wells che l’ha visto giungere al penultimo atto, sconfitto soltanto dal futuro vincitore Alcaraz.
Il match risulta essere meno equilibrato di quanto non si pensasse alla vigilia: Rublev tiene a 0 il primo game alla battuta ma poi viene sovrastato dalla potenza di Jannik che ottiene il break nel terzo gioco.
Sinner gioca in scioltezza, domina su entrambi le diagonali e non disdegna di tanto in tanto qualche variazione: qualche discesa a rete ben fatta e un paio di palle corte che gli danno il punto.
Il servizio quest’oggi sembra davvero un’arma letale, con l’altoatesino che non concede mai chance al russo che invece soffre tantissimo in ogni suo turno di battuta.
Jannik ottiene il secondo break del primo set nel quinto gioco, porta ai vantaggi nel game successivo al servizio il russo e chiude, senza patemi, 6-2 con un servizio vincente dopo 31 minuti di dominio incontrastato: i numeri parlano chiaro, Sinner ottiene il doppio dei vincenti e fa un terzo degli errori di Rublev.
Il russo viene investito quando mette la seconda, con Sinner che risponde in posizione avanzata e attacca fin dalla risposta, spesso mettendo la palla tra le stringhe di Andrey: solo un punto vinto per lui quando non entra la prima palla nel primo parziale.
Cerca di reagire nel secondo parziale Rublev, tiene i primi due game con facilità ma continua ad essere innocuo sul servizio di Jannik, che sembra giocare con il pilota automatico: sembra soltanto una questione di tempo però prima che Sinner riesca ad allungare.
Nel quinto game Rublev recupera dal 15-30 grazie al servizio ma nulla può nel settimo gioco, con Sinner che domina il game col dritto lasciando due volte fermo il russo che poi, sulla palla break, sbaglia un facile dritto dal centro del campo.
Jannik continua imperterrito il suo dominio, va a servire per il match e chiude con un servizio vincente senza concedere una chance al suo avversario: 28 vincenti, 8 errori e match chiuso per 6-2 6-4 che poteva essere anche più netto a favore del giocatore italiano.
Rublev è sembrato rassegnato fin da subito, con lo sguardo e l’atteggiamento di uno che sapeva già il suo destino.
Si conferma la grande legge del tennis per cui, quando si incontrano due giocatori simili in campo, vince sempre (o quasi) quello più forte: e attualmente, Sinner è superiore al suo avversario nonostante la classifica (per ora) dica altro.
Per il secondo anno consecutivo giunge ai quarti nel torneo americano e domani affronterà, da favorito, il vincente tra Van De Zandschulp e Ruusuvuori: Jannik, escluso un exploit clamoroso di Khachanov nel torneo, tornerà in top ten da lunedì.
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