[5] D. Medvedev b. [14] F. Tiafoe 7-5 7-6(4)
È finita come da pronostico, è stata come preventivabile una sfida con un punteggio molto tirato, eppure gli ultimi 30 minuti di gioco tra Daniil Medvedev e Frances Tiafoe sono usciti da ogni logica. Un 7-5 7-6(4) che ha premiato il russo, alla diciannovesima vittoria e alla quarta finale consecutiva, a coronamento di due ore, però, piuttosto particolari.
L’ex numero 1 del mondo aveva portato in maniera abbastanza tranquilla il match sui suoi binari. Al servizio concedeva le briciole, in risposta sprecava uno 0-40 sul 2-2 nel primo parziale con almeno due punti buttati con altrettante risposte, ma nel finale di set prevaleva con un pizzico di fortuna sulla chance del 6-5 ma mostrandosi molto più solido di Tiafoe, che ha spento l’interruttore e la sua estrosità tennistica quando sul 5-5 ha cominciato colpendo male un rovescio fiacco, spento, finito a metà rete e si è ulteriormente messo nei guai con un doppio fallo successivo.
Come terzo regalo un altro rovescio colpito male, in una fase di palleggio senza troppa pressione dell’avversario, che lo ha portato sotto 30-40 e lì Medvedev ha fatto uno dei suoi numeri di giornata con un passante di dritto giocato con la palla nelle stringhe delle scarpe, un grande gesto di reattività rimetteva di là il dritto sporcato leggermente dal nastro. Col servizio a disposizione non sbagliava e, sfruttando il momento positivo, partiva forte anche nel set successivo con un immediato break confermato per il 2-0. Il pubblico cercava di rianimare, sportivamente, il padrone di casa ma in risposta non si vedeva lo straccio di una occasione. Il 15-40 annullato sull’1-3 sembrava solo ritardare la fine della partita, poi però i primi tre match point annullati con buon coraggio e qualità hanno incrinato qualcosa nel russo che, sul 5-4, ha giocato il peggior game al servizio della sua partita. Almeno fin lì.
Medvedev non incideva e un Tiafoe ormai a braccio sciolto, scrollatosi di dosso la tensione, cominciava a costruire pressione in risposta. Si è messo abbastanza nei guai da solo, Daniil, e il doppio fallo sulla palla break ha riacceso il folto pubblico sugli spalti. È cominciata una serie di gatto contro topo. Il russo approfittava di un nuovo calo di tensione dello statunitense per salire subito 0-40, faceva un nuovo break ma a sua volta dal 40-0 (tre match point consecutivi) non trovava la chiusura. Nessun servizio efficace, tutte palle che tornavano indietro profonde e lui, spesso sbilanciato, era costantemente in affanno. Ha avuto un quarto match point, il settimo complessivo, ma ancora Tiafoe a guidare la situazione fino al controbreak con la smorzata seguita dal tocco sotto rete. Come primo punto del tie-break, poi, l’ennesimo pasticcio di Medvedev, stavolta a rete, faceva addirittura mettere il naso avanti al suo avversario.
Nel momento forse più difficile, il numero 5 del seeding ha servito molto bene e in risposta, dal 2-1, si è superato soprattutto col dritto lungolinea vincente del 4-1 seguito poi da un comodo 5-1 che sembrava ancora una volta mettere la parola fine all’incontro. Tiafoe, invece, si è rifatto sotto vincendo un bel punto in risposta (su una seconda palla) e tenendo i due servizi per il 5-4. Di nuovo al servizio, infine, Medvedev non ha più fatto toccare palla al rivale: ace per il 6-4, ace per chiudere la partita. Nuova finale in un Masters 1000 per lui, che domani andrà a caccia del titolo numero 19 della carriera.
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