Novak Djokovic oltre Steffi Graf. Il serbo, che con le sue imprese sta riscrivendo il libro dei record tennistici, taglia oggi l’ennesimo traguardo. Comincia infatti la settimana numero 378 in vetta al ranking ATP, una in più del primato che la fuoriclasse tedesca, ovviamente a livello WTA, realizzò tra il 17 agosto 1987 e il 30 marzo 1997. Da notare un altro dato che accomuna Nole a Steffi: entrambi si sono aggiudicati ventidue titoli del Grande Slam.
Il serbo deteneva già da tempo il record maschile, avendo sopravanzato le 310 settimane complessive di Roger Federer (tra il 2 febbraio 2004 e il 24 giugno 2018). Nole divenne numero uno per la prima volta il 4 luglio 2011, all’indomani del sigillo numero uno a Wimbledon.
Va inoltre considerato che nel suo bilancio non sono calcolate le ventidue settimane tra il 23 marzo e il 23 agosto 2020, quando la classifica, con lui in cima, era congelata a causa dello stop per la pandemia. Se esse fossero conteggiate, Djokovic sarebbe già arrivato alla cifra tonda di quattrocento.
Una curiosità. Qualora Carlos Alcaraz avesse conquistato il titolo a Rio de Janeiro (dove, complice un infortunio, ha perso in finale), avrebbe appaiato il campionissimo di Belgrado a quota 6980 punti. Nole sarebbe comunque risultato primo davanti allo spagnolo per aver ottenuto il maggiore bottino nei tornei di prima fascia (Slam, Finals e Master 1000 “mandatory”, con l’esclusione, dunque, di Monte-Carlo).
Debutta in top five, senza nemmeno essere sceso in campo, Taylor Fritz. Lo statunitense, quinto (+ 2), si mette alle spalle Andrey Rublev (sesto; – 1) e Rafael Nadal (ottavo; – 2), i quali, nella corrispondente settimana dell’anno scorso, si erano imposti rispettivamente nei “500” di Dubai e Acapulco.
Tra il russo e lo spagnolo si inserisce Daniil Medvedev (settimo; + 1), che, dopo il successo a Rotterdam, si è ripetuto a Doha, conquistando il diciassettesimo titolo in carriera nel circuito maggiore.
Da Rio emergono i semifinalisti Bernabe Zapata Miralles (42; + 21) e Nicolas Jarry (87; + 52), quest’ultimo partito dalle qualificazioni, e Hugo Dellien (96; + 15), spintosi nei quarti.
Mettono a frutto le buone prove di Marsiglia il finalista Benjamin Bonzi (45; + 15), Mikael Ymer (59; + 10) e Stan Wawrinka (97; + 8), entrambi ai quarti, e il semifinalista Arthur Fils (104; + 14).
Grazie alla finale raggiunta a Doha, Andy Murray (52; + 18) mette ormai nel mirino il rientro fra i cinquanta. Il successo nel Challenger di Rome, in Georgia, riporta più in alto l’australiano Jordan Thompson (81; + 12).
Bruschi cali per Jack Draper (53; – 9), Mackenzie Mcdonald (62; – 13), Marcos Giron (69; – 14), Alexei Popyrin (98; – 14) e Pedro Martinez (116; – 40).
Il leader italiano Jannik Sinner viene sorpassato da Cameron Norrie, impostosi in Brasile, e scende al tredicesimo posto (- 1). Tra i cento figurano anche Lorenzo Musetti (18; 0), Matteo Berrettini (24; 0), Lorenzo Sonego (67; + 4), Fabio Fognini (82; + 4) e Marco Cecchinato (91; – 1).
Seguono Francesco Passaro (110; – 1), Matteo Arnaldi (111; – 1), Giulio Zeppieri (115; + 12 con la finale nel Challenger di Rovereto, giunta dopo il titolo a Cherbourg), Raul Brancaccio (129; – 6), Mattia Bellucci (150; – 1), Luca Nardi (151; + 7 con i quarti nel Challenger di Bangalore), Franco Agamenone (164; + 1), Flavio Cobolli (166; + 2), Francesco Maestrelli (175; + 3), Riccardo Bonadio (182; – 11), Luciano Darderi (184; 0), Andrea Pellegrino (190; + 1) e Matteo Gigante (192; + 1).
Nel ranking WTA, immobili le top ten, spicca la risalita di Barbora Krejcikova, che ha trionfato a Dubai al termine di un percorso davvero impressionante. La ceca ha battuto infatti nei turni iniziali la n. 8 WTA Daria Kasatkina e la n. 15 Petra Kvitova; poi, dai quarti, ha messo in fila, una dietro l’altra, le prime tre giocatrici al mondo, nell’ordine la n. 2 Sabalenka, la n. 3 Pegula e la n. 1 Swiatek. L’ex n. 2 guadagna così quattordici posizioni, passando in un colpo solo dalla n. 30 alla n. 16.
Alle soglie dell’élite, stabilisce il career high la russa Liudmila Samsonova (12; + 1), che, grazie al piazzamento negli ottavi a Dubai, sorpassa la brasiliana Beatriz Haddad Maia (13; – 1). Fra le trenta, nuovi primati personali anche per l’altra russa Anastasia Potapova (28; + 1) e per l’ucraina Anhelina Kalinina (29; + 4).
Tra le azzurre, dietro a Martina Trevisan, che si conferma venticinquesima, torna a farsi largo Camila Giorgi, che a Merida ha ottenuto il quarto centro nel Tour maggiore. La marchigiana mette a segno un brillante + 22 che la riporta sul gradino n. 46. Il suo career high è il n. 26 toccato il 22 ottobre 2018.
Alle spalle di Camila, troviamo Elisabetta Cocciaretto (49; + 5 con i quarti a Merida), Jasmine Paolini (60; + 4), Lucia Bronzetti (68; – 3), Sara Errani (107; – 1) e Lucrezia Stefanini (120; + 8).
Per il resto, da rimarcare le forti ascese di Ana Bogdan (57; + 18), negli ottavi a Dubai dalle qualificazioni, Caty McNally (75; + 17), in semi a Merida, Karolina Muchova (77; + 35), nei quarti a Dubai, e Rebecca Peterson (99; + 41), approdata al match clou messicano dalle qualificazioni.
Segno fortemente negativo per Jelena Ostapenko (26; – 6) e Sloane Stephens (51; – 10), ma soprattutto per Anett Kontaveit (61; – 34), che era n. 2 agli ultimi US Open ed è rimasta n. 3 fino al 23 ottobre, e per l’ex n. 1 Garbiñe Muguruza (127; – 40), top ten fino all’11 settembre.
I top ten del ranking ATP: 1 Novak Djokovic, 2 Carlos Alcaraz, 3 Stefanos Tsitsipas, 4 Casper Ruud, 5 Taylor Fritz (+ 2), 6 Andrey Rublev (- 1), 7 Daniil Medvedev (+ 1), 8 Rafael Nadal (- 2), 9 Félix Auger-Aliassime, 10 Holger Rune.
Le top ten del ranking WTA: 1 Iga Swiatek, 2 Aryna Sabalenka, 3 Jessica Pegula, 4 Ons Jabeur, 5 Caroline Garcia, 6 Coco Gauff, 7 Maria Sakkari, 8 Daria Kasatkina, 9 Belinda Bencic, 10 Elena Rybakina.
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