E’stato un Australian Open che ha riservato varie sorprese, ma alla fine vince sempre lo stesso…analizziamo i top e i flop di queste due settimane:
TOP
Djokovic: non si può non partire da lui che torna in Australia dopo 2 anni e riprende da dove aveva lasciato, cioè cannibalizzando il torneo. Lascia un set per strada a Coaucaud, giusto per dare un po’ di brio alla prima settimana del torneo e ad alimentare false speranze nei suoi detrattori. VOTO 10
Tsitsipas: seconda finale slam, percorso netto anche se non complicatissimo, ad eccezione del match con Sinner, però, c’è un però…ci sta perdere la finale contro il Re dell’Australia, ma è sembrato già rassegnato alla sconfitta fin dal primo 15, giocando malissimo i punti decisivi che potevano rimetterlo in partita nel secondo set. VOTO 8-
Khachanov: un nome che nessuno tiene mai in considerazione e pronostica tra gli ultimi 4 di uno slam, ma ci è arrivato, per la seconda volta consecutiva, a differenza di colleghi ben più pubblicizzati…fa quello che può in semifinale, non poteva chiedere di più a questo torneo. VOTO 8,5
Paul: ti aspetti Fritz e/o Tiafoe in semifinale del tennis a stelle e strisce ma ci arriva lui, il buon Tommy che ha un tennis non certo spumeggiante, ma solido e redditizio: peccato per lui che in semifinale, come Tsitsipas in finale, non ci abbia nemmeno provato. VOTO 7,5
Shelton: primo torneo fuori dall’Australia per il teenager americano e subito quarti di finale in uno slam, traguardo che tanti sognano senza raggiungere per una carriera: è giovane, forte e ha un tennis brillante e propositivo, con ampi margini di miglioramento.
Ci farà divertire, specialmente sul veloce. VOTO 7,5
Lehecka: tanti arrivano nelle fasi finali di uno slam in maniera un po’ casuale, avendo tabelloni molto fortunati, invece lui batte tre teste di serie (Coric, Norrie, Aliassime) e lo fa in maniera convincente: forse la Repubblica Ceca ha trovato finalmente qualcuno all’altezza della sua tradizione tennistica. VOTO 8
Murray: 4 anni fa aveva praticamente smesso su questi campi e invece ce lo siamo ritrovato qui, battendo Berrettini al quinto, rimontando Kokkinakis due giorni dopo con un match lungo 5 ore e mezza (terminato alle 4 del mattino) e quando si pensa definitivamente cotto, dà filo da torcere anche a Bautista prima di arrendersi per sfinimento. VOTO 9
FLOP
Medvedev: delusione totale Danil che sembra non essersi ancora ripreso dalla remuntada subita da Nadal un anno fa: perdere con Korda ci può anche stare, ma non in maniera così arrendevole come è successo. VOTO 3
Tiafoe/Shapovalov: ci si aspettava tanto dai due nordamericani, che in Australia hanno sempre giocato bene ma cadono molto presto. In contemporanea, partono regalando due set rispettivamente a Khachanov ed Hurkacz, iniziano la rimonta ma si perdono sul più bello. VOTO 4
Aliassime: alzi la mano chi si aspettava il canadese fuori agli ottavi contro il seppur brillante Lehecka. La parte finale della scorsa stagione ha alzato in maniera esponenziale le aspettative su di lui, il tabellone era anche buono ma non sfrutta la chance. Dovrebbe migliorare nei primi turni slam dove spesso si incarta in match lunghissimi con gente che dovrebbe battere in maniera più veloce. VOTO 4,5
Tennisti italiani: aspettative alte per questo slam, 3 top 20 in classifica ed un tabellone che non è sembrato nemmeno malvagio. Sinner rispecchia la sua tds, batte avversari che dovrebbe battere sempre e poi sbatte, come l’anno scorso, con Tsitsipas, primo avversario tosto per uno come lui. Sonego non sfrutta il vantaggio e una giornata no di Hurkacz e, perde al secondo turno. Fognini non pervenuto, Musetti e Berrettini rimontano due set a Harris e Murray e quando sembrano in procinto di vincere, si incartano malamente (il rovescio in rete sul match point Matteo lo ricorderà per parecchio).
Anni fa avremmo fatto i caroselli per un italiano agli ottavi di uno slam, ma ora, fortunatamente per i nostri portacolori, le aspettative si sono alzate notevolmente grazie alle loro prestazioni e per questo non si può non considerare questo torneo una grande delusione. VOTO 5
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