Sei partite su otto del tabellone femminile odierno all’Australian Open si sono concluse con uno solo allungatosi al set decisivo e quasi tutte vittorie nette.
Una pioggia di 6-0: marcano Iga Swiatek, Jessica Pegula e Aljona Ostapenko, mentre Barbora Krejcikova si ferma sul 5-0 40-0 completando comunque l’impegno contro Anhelina Kalinina cedendo appena cinque game, gli stessi lasciati per strada da Cori Gauff contro Bernarda Pera. Finisce la corsa di Danielle Collins, che perderà tanto terreno in classifica dovendo qui difendere la finale del 2022 e venendo sconfitta contro Elena Rybakina.
Andiamo con una rapida carrellata in base agli abbinamenti degli ottavi
[1] I. Swiatek b. [Q] C. Bucsa 6-0 6-1
[22] E. Rybakina b. [13] D. Collins 6-2 5-7 6-2
Imbarazzante, a tratti, il divario visto in campo tra Iga Swiatek e Cristina Bucsa. La spagnola, passata dalle qualificazioni, come si dice in questi casi aveva “già vinto” il suo torneo passando il primo turno e recuperando un set e cancellando match point a Bianca Andreescu. Oggi, però, la differenza emersa da subito ha reso questa una delle partite più facili vissute da Swiatek nel circuito maggiore. Lei, numero 1, vincitrice di 14 dei primi 15 punti. Potevamo essere in odore di Golden Set non fosse stato per una risposta di dritto sulla prima delle tre palle break avute sull’1-0.
Poco da dire però: la polacca era così centrata che anche in quei pochi scambi un po’ elaborati ha trovato modo di esaltarsi nei movimenti, riprendendo colpi che sembravano definitivi e girando scambi a proprio favore. Il servizio ha funzionato, soprattutto con lo slice da destra. Soprattutto, però, ha fatto specie come sul 6-0 5-0 non volesse lasciare nemmeno quel game all’avversaria che dal 40-0 si è ritrovata Iga tornare forte sotto e incitarsi anche prima del punto sul 40-30, stringendo il pugno. Ha colpito male la risposta di dritto, andata in corridoio, e ha avuto un gesto di stizza. Semplicemente cannibale.
Adesso però lo scenario cambia radicalmente. Agli ottavi avrà ben altra giocatrice, sia come classifica, sia come cilindrata, sia come pericolosità per lei in particolare. Elena Rybakina, campionessa a Wimbledon, apparsa qui a Melbourne in buona crescita dopo l’esordio un po’ impreciso al servizio contro Elisabetta Cocciaretto e passata per il 6-2 6-1 contro Kaja Juvan e oggi il 6-2 5-7 6-2 sulla finalista 2022 Danielle Collins. Poteva esserci anche qui un risultato molto più netto, una vittoria in due set, ma nel secondo parziale è calata l’intensità della kazaka che non ha più fatto davvero male a un’avversaria mai accesasi come sa fare, reduce da due dure battaglie contro Anna Kalinskaya e Karolina Muchova e ancor meno efficace del solito da fondo con la solita questione del ginocchio a tormentarla.
La statunitense è riuscita ad arrivare al terzo set con un colpo di coda, ma l’immediato allungo sul 4-0 di Rybakina ha segnato definitivamente l’incontro.
[3] J. Pegula b. M. Kostyuk 6-0 6-2
[20] B. Krejcikova b. A. Kalinina 6-2 6-3
Come sopra, di fatto. Jessica c’è e ci crede. Le sbavature viste contro Aliaksandra Sasnovich oggi non si sono mai presentate e c’è stata una partita, al solito, molto ben bilanciata e abbastanza offensiva. Marta Kostyuk poteva offrire di più rispetto a Bucsa, ma si è incartata in una giornata negativa con tanti errori. Così, dopo i quarti del 2021 e del 2022, per la statunitense c’è almeno un ritorno agli ottavi alla quarta partecipazione in questo torneo dopo il primo turno del 2020.
Abbastanza clamoroso il dato generale sul suo miglioramento negli Slam. Fino a gennaio 2020, aveva vinto solo una partita, un primo turno allo US Open 2015, e cinque primi turni. Dalla ripresa dei tornei dopo la pausa causata dal covid-19 Jessica ha vinto con questa ben 28 partite perdendone appena 10, con quattro quarti di finale ottenuti. Non è un segreto che ora viene vista come una delle maggiori indiziate al successo.
Contro di lei, agli ottavi, Barbora Krejcikova che dopo il lungo stop del 2022 ha sfruttato l’ultima parte di stagione per ritrovare feeling con la vittoria (da ricordare l’epica finale di Ostrava vinta contro Swiatek in più di tre ore) e giocando come sta facendo in questo Slam è plausibile immaginarla risalire la classifica dopo essere scivolata fuori dalle 20. Prestazione autoritaria anche oggi contro Anhelina Kalinina, con una condizione ottimale e la solita qualità di colpi puliti ed efficaci. Un 6-2 6-3 che poteva essere nel circolo dei 6-0 odierni se solo la ceca non avesse perso la battuta sul 5-0 40-0 nel primo set.
[7] C. Gauff b. B. Pera 6-3 6-2
[17] A. Ostapenko b. K. Baindl 6-3 6-0
Cori Gauff nella conferenza stampa pre torneo diceva di non sentirsi più la novellina del tour, malgrado debba ancora compiere 19 anni. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando è arrivata nel 2019, e fin qui nel 2023 non ha ancora perso un set. Oggi ha gestito molto bene la connazionale Bernarda Pera, giunta un po’ a sorpresa al terzo turno dopo la vittoria contropronostico contro Qinwen Zheng nel match precedente, in un match segnato alla fine da quella interruzione sul 4-4 nel primo set causata da un piccolo scroscio d’acqua.
6-3 6-2 in un’ora e mezza per la numero 7 del seeding, con sette ace e un servizio praticamente mai sotto pressione fino al 6-3 4-1 e doppio break di vantaggio. Pera non riusciva a far male da fondo campo, c’erano diversi errori col dritto ed era abbastanza in affanno se non altro nel trovare una sua dimensione, un modo per dar fastidio all’avversaria che in risposta aveva spesso via facile quantomeno per arrivare al 40-40: break subito ai vantaggi sull’1-2, game da 18 punti sull’1-4, game da 16 punti sul 2-5, ancora da 16 ad aprire il secondo set e break subito sull’1-1 replicato poi da un game di 12 punti (perso) sull’1-3.
Gauff ora, agli ottavi per la prima volta dal 2020, affronterà Aljona Ostapenko che ha superato per la prima volta in carriera Kateryna Baindl (Kozlova da nubile) per 6-3 6-0. Proprio quella Kozlova che nel 2018 la batté al primo turno del Roland Garros quando la lettone era campionessa in carica e che in generale aveva vinto 3 volte su 3 finora. Oggi Ostapenko, ovviamente con le marce alte da subito, è riuscita immediatamente a recuperare un break di ritardo e a staccare l’ucraina dal 2-2, dilagando poi verso la fine della partita e conquistando per la prima volta in carriera gli ottavi a Melbourne abbattendo il tabù delle tre sconfitte al terzo turno.
Altri incontri
Victoria Azarenka entra nel match con un set di ritardo ma travolge nel secondo e nel terzo Madison Keys. Il primo incontro serale sulla Rod Laver Arena è un altalenante 1-6 6-2 6-1 che premia la ex numero 1 del mondo contro la semifinalista del 2022, che era partita bene ma come nelle previsioni pre gara non avrebbe avuto molte chance se e quando la sua avversaria si sarebbe svegliata, perché è troppo facile per Azarenka rendere inoffensiva la sua rivale, troppo statica nel gioco e monocorde. Quando sono arrivati i primi errori in serie e quando la bielorussa ha cominciato a spostarla bene nel campo, sono fioccati tanti errori da parte dell’americana che dall’1-1 del secondo set non ha più tenuto un turno di battuta.
Agli ottavi Azarenka non troverà però Maria Sakkari, perché la greca (numero 6 del seeding) è stata incredibilmente battuta dalla cinese Lin Zhu. 7-6(2) 1-6 6-4 il punteggio finale a favore della giocatrice classe 1994, numero 89 del mondo e che mai prima d’ora aveva battuto una top-10, con sei sconfitte su altrettanti incontri. Oggi però a incidere parecchio, al di là una sua solidità da fondo campo e di una superiorità col rovescio, c’è stato l’atteggiamento molto negativo della greca, ancora una volta fermatasi troppo presto in uno Slam e vittima di una sconfitta dura da digerire.
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