[5] A. Sabalenka b. M. Linette 7-6(1) 6-2
Non c’erano veri dubbi, almeno nel pre-gara, sul fatto che questa fosse la vera grande occasione per Aryna Sabalenka di rompere la maledizione delle semifinali Slam e trovare, alla quarta occasione, la prima finale in un Major in carriera. La bielorussa partiva nettamente favorita contro la sorpresa del torneo femminile dell’Australian Open, Magda Linette, e sebbene abbia un po’ concesso nel primo parziale con qualche gratuito di troppo e qualche smorfia non molto convinta, ha poi dominato il tie-break aggiudicandosi un set fondamentale.
Se avessimo guardato esclusivamente alla qualità del gioco, Aryna avrebbe potuto prendere il largo forse più facilmente. Però in campo subentrano vari fattori, un po’ di tensione, un’avversaria brava e intelligente nel variare i servizi. Non avrebbe mai potuto impostare uno scontro su potenza e pesantezza di palla. Sembrava di vedere una tappa alpina del Giro d’Italia, quando le due contendenti sono una abile scalatrice e scattante, l’altra che sceglie un ritmo costante e che può approfittare di eventuali crolli della rivale. Sabalenka aveva la tappa, la partita, in pugno, ma non doveva mai strafare e farsi prendere dalla foga. Linette, in confronto, aveva il compito di non abbattersi vedendo l’avversaria accelerare continuamente e ha fatto un’ottima recita per quelle che erano le sue chance.
Il 7-6(1) 6-2 finale, tra l’altro, racconta di una partita che forse a Sabalenka non piaceva nemmeno più di tanto. Al di là dell’essere grande favorita e del dover vincere praticamente a tutti i costi, doveva essere in grado di gestirsi, continuare a spingere ma rimanere bilanciata pur nell’eventualità di colpire tante palle e resistere alla volontà di sfondare a ogni occasione. La partenza è stata abbastanza brutta, molto contratta, tanti errori e Linette che scappava sul 2-0. Quando però sono entrate le prime accelerazioni, è subito tornata a galla. La polacca era al servizio sul 2-1, salendo fino al 40-0, e da lì non ha potuto far nulla per i cinque punti successivi: investita fin dalla risposta, doveva resistere ancorata alla linea di fondo sulle pallate continue che arrivavano dall’altra parte della rete. Sabalenka ha recuperato il break e da un altro 0-30 al servizio per passare avanti.
Magda, avesse vinto uno di quei due game, poteva quantomeno mantenere alta la pressione a livello psicologico e cercare di lavorare sugli errori che potevano arrivare. Non è stato così e da lì la sua partita è stata di rincorsa. Eppure, non ha praticamente sofferto alla battuta ricavando molti punti diretti oppure col primo colpo dopo il servizio. Sul 5-6 la polacca è stata dietro 0-30, eppure di nuovo servendo molto bene si è creata le chance per il tie-break. Qui, il vero momento di rottura: dopo la bella sbracciata di dritto in lungolinea per l’1-0, Aryna ha tratto enorme vantaggio da due seconde palle consecutive dell’avversaria e, colpendo sempre verso il lungolinea, si è presa un doppio mini-break che già ipotecava la situazione. Prima vincente a 180 chilometri orari per il 4-0, addirittura ace di seconda per il 5-0. Set chiuso, malgrado poi la formalità di dover attendere il secondo set point.
Preso quel primo parziale, tutto il resto è stato in discesa. Linette recuperava un nuovo 0-30 con buone soluzioni, ma la forbice tra le due si stava ampliando e già dal secondo turno di battuta sono tornate le accelerazioni imponenti della bielorussa che dal 30-15 ha ribaltato il game e ha perso il vantaggio. A confezionare il successo, il turno di battuta chiuso sul 4-1 cancellando tre palle break nell’ultimo tentativo della polacca di darsi una chance, anche quando poco dopo ha tenuto l’ultimo game al servizio cancellando tre match point, potendo però nulla in risposta subito dopo. È finita così, dunque, la favola della ormai trentunenne di Poznan che ha fatto ben oltre ogni più rosea previsione riuscendo a fornire buona combattività oggi quando per molti doveva solo recitare la parte di comparsa.
Sabato mattina, alle 9:30 ora italiana, Sabalenka scenderà dunque in campo per la prima finale Slam della carriera. Contro di lei Elena Rybakina in un confronto che vede Aryna avanti 3-0 nei confronti diretti con tutte partite giocate sul veloce e due di queste (Wuhan 2019 e Abu Dhabi 2021) finite al set decisivo.
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