[22] E. Rybakina b. [1] I. Swiatek 6-4 6-4
[17] A. Ostapenko b. [7] C. Gauff 7-5 6-3
Terremoto nel tabellone femminile dell’Australian Open, con i ribaltoni nemmeno troppo sorprendenti ma molto rumorosi di Elena Rybakina e Aljona Ostapenko ai danni di Iga Swiatek e Cori Gauff. Fuori la numero 1 del mondo e del seeding e stessa sorte per la numero 7, entrambe spazzate via da mine vaganti terribili da affrontare se in giornata e se non tutto il proprio arsenale funziona a dovere.
“Nemmeno troppo sorprendenti” dicevamo, perché dal momento del sorteggio questo quarto turno era cerchiato di rosso come quello dove Swiatek avrebbe fatto più fatica a emergere nel suo percorso verso la finale. Si parlava di Danielle Collins come testa di serie più alta e dunque la più indiziata inizialmente nella rivincita della semifinale 2022, ma Rybakina ha ribaltato le sorti nel loro terzo turno anche grazie alla scarsa condizione della statunitense e oggi si è presa la scena sulla Rod Laver Arena eliminando con un doppio 6-4 la dominatrice della passata stagione mandando un altro segnale alla sorte che fin qui le ha sempre voltato le spalle.
Elena può e deve crescere ancora in continuità, ma sono stati fatti passi avanti importanti dal 2020 e giornate come questa ricordano quanto sia stata sfortunata in questi tre anni a vedersi respingere la possibilità di essere una top-10 soprattutto per avvenimenti fuori dal suo controllo: l’arrivo della pandemia quando era lanciatissima nei primi mesi del 2020, l’invasione dei russi in Ucraina nel febbraio 2022 che ha portato il mondo del tennis ad attuare soluzioni quantomeno discutibili come l’eliminazione dei punti a Wimbledon. Rybakina, questa settimana ancora fuori dalla top-20, avrebbe finito l’anno passato in top-5.
Oggi per Swiatek è stata una giornata non particolarmente felice, con una percentuale di prime palle troppo bassa per gestire comodamente i propri turni di battuta ma soprattutto con almeno un paio di momenti dove non è stata incisiva. Ha completamente sbagliato l’approccio alla gara, ha recuperato ma sul 3-3 dal 30-15 la prima di servizio l’ha abbandonata e poi nel secondo parziale sul 4-4 di nuovo non ha potuto gestire le risposte potenti e centrali finendo con un brutto errore di dritto per il break decisivo subito.
Si pensava a un piano tattico che vedeva la polacca in affanno sulla diagonale di dritto, invece quel colpo ha retto abbastanza bene anche quando veniva attaccato. Il punto cruciale è maturato da un inizio dove ha perso il primo turno di battuta da 40-0, subendo due risposte vincenti da 40-15 e una terza molto aggressiva per la palla break, poi concretizzata. Primo game di risposta e ha costruito benissimo un importante 15-40 vanificato soprattutto dal grave smash messo oltre la linea di fondo. C’è voluto un po’, un altro 40-0 al servizio che diveniva 40-30, ma una volta entrata nel match Iga riprendeva abbastanza agevolmente il break e passava avanti nel punteggio. I successivi due game segneranno un po’ la fotografia della partita: Swiatek vinceva per la sesta volta consecutiva il primo punto del game, ma dallo 0-15 Elena metteva a segno tre prime vincenti abbastanza rapide chiudendo il game del 3-3 difendendosi sulla seconda palla e girando lo scambio a proprio favore; nel settimo game Iga di nuovo partiva avanti ma dal 30-15 non metteva più una prima palla in campo e per la prima volta l’avversaria trovava il tempo per entrare dentro e anticipare la risposta di rovescio. Sul 30-30 arrivava il primo doppio fallo della polacca, segno di un po’ di tensione e paura della risposta, sul 30-40 di nuovo chiamata a una seconda non avrebbe fatto altro che caricare il kick di nuovo sul lato sinistro della kazaka che a quel punto se l’aspettava e non doveva nemmeno spostarsi perché le è arrivata troppo comoda da aggredire sull’incrociato.
Quel break ha segnato la prima frazione, portando Rybakina a un set dai quarti di finale. Swiatek reagiva bene all’inizio del parziale successivo, salendo sul 3-0, ma già sul 3-1 si è trovata sotto 0-30 con due ottime soluzioni della kazaka tra cui il cambio di rovescio in lungolinea che l’ha completamente sorpresa. Svaniva il vantaggio e tornava tutto da decidersi in volata. Malgrado il primo turno agevole al servizio per Swiatek sul 3-3, di nuovo la numero 1 del mondo ha visto passare un piccolo treno in risposta sul 30-30 quando durante lo scambio il rovescio di Rybakina ha pizzicato il nastro e l’ha mandata fuori tempo col colpo in lungolinea successivo e, nel momento del bisogno, Elena si è aggrappata di nuovo alla sua prima palla, cosa che di nuovo non ha potuto fare Iga nel game successivo. Sotto pressione, Swiatek è finita sotto 15-40: ha ben salvato le prime due chance ma l’avversaria l’ha chiusa sul lato destro prendendo campo e trovando la terza palla break, concretizzata con una risposta passata di nulla oltre il nastro e che ha ingannato la polacca, che non è stata affatto perfetta col dritto successivo finito sotto al nastro.
Al servizio per il match, la numero 22 del seeding è stata glaciale. Tre punti consecutivi con la battuta, tra cui il sesto ace, e sul 40-0 di nuovo una prima pesante seguita da un dritto vincente. È una giornata di gloria per lei, che ha fatto valere tutta la differenza tra un servizio che può ricavare tanti punti gratuiti a uno che su questi campi veloci può essere leggibile e attaccabile. E così perdiamo le prime due teste di serie anche nel femminile dopo quanto successo al maschile: è la prima volta nell’Era Open che succede questo prima dei quarti di finale.
Al prossimo turno Rybakina affronterà l’altra protagonista della nottata italiana: la lettone Ostapenko. La lettone torna ai quarti di finale di uno Slam da Wimbledon 2018 grazie a una prova maiuscola contro Gauff, che ha pagato alla lunga la scarsa tenuta del dritto e luogo del campo dove Aljona inevitabilmente andava a spingere senza troppo ritegno. Un 7-5 6-3 maturato soprattutto grazie a un primo set rocambolesco, dove la numero 7 del seeding sembrava in grado di prendere il largo prima col break sull’1-1, poi col 15-40 sul 2-2, poi con lo 0-40 sul 3-3. Ostapenko non solo è risalita, ma lo ha fatto alla sua maniera: trovando vincenti su vincenti. Gauff era relegata quasi a sparring in diversi momenti, come capita a tante giocatrici che vanno contro la campionessa del Roland Garros 2017. E passata la spinta maggiore, Ostapenko si è risollevata tenendosi abbastanza agilmente avanti nel punteggio fin quando sul 6-5 è andata all’attacco delle tante seconde giocate da Gauff, che perdeva campo e spesso veniva punita sul suo lato debole fino al set point concretizzato da un comodo schiaffo al volo di rovescio della lettone che si era costruita molto bene il punto di nuovo attaccando sul dritto dell’avversaria.
La seconda frazione è stata piuttosto regolare, con entrambe che mantenevano i rispettivi turni di battuta fino al 4-3 Ostapenko, quando ancora troppe seconde palle per Gauff sono costate il terzo break subito nella partita e quello che ha mandato l’avversaria a servire per e conquistare un posto tra le migliori otto del primo Slam stagionale.
Rybakina contro Ostapenko, con la potenza e l’aggressività che stavolta hanno avuto la meglio nei confronti di Swiatek e Gauff.
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