di Salvatore Sodano C’era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e il tennis? Forse, ma scavando nel fotocatalogo dei vip, a disposizione nella banca dati, di Morandi tennista non c’è traccia. Allora? Cosa c’entra Morandi con il tennis, a parte le circostanze che spesso lo hanno visto esibirsi negli stadi del […]
[5] C. Garcia b. [6] M. Sakkari 6-3 6-2
È durata la miseria di un’ora la prima semifinale delle WTA Finals di Fort Worth dove Caroline Garcia, malgrado la dura battaglia di appena 24 ore fa contro Daria Kasatkina, ha dominato Maria Sakkari strappando il biglietto per la finale. Una partita vinta tra aggressività e tennis rapido, incisivo e ritrovando un po’ della fiducia delle giornate più importanti di questo suo 2022 che chiuderà sicuramente in top-5.
C’è delusione per la greca, soprattutto perché veniva da un Round Robin importante in cui aveva vinto tre partite su tre senza mai perdere set, ma oggi le sono mancate diverse frecce al suo arco. Prima tra tutte il servizio, condannata troppo spesso a servire la seconda contro una delle giocatrici più “in palla” che ci sia nel colpo di inizio gioco. Si esalta spesso il rendimento al servizio di Garcia, la sua capacità di trovare ace tanto da chiudere al primo posto in stagione nel circuito femminile in questa classifica, ma passa sempre per banale quanto la sua risposta possa far male. Sono veramente poche le giocatrici come lei, che tengono costantemente i piedi dentro al campo già sulla risposta a una prima palla di servizio e avanzare poi di un metro e mezzo quando deve rispondere a una seconda. Se è in fiducia, e contro c’è un’avversaria che sente sempre più la pressione, allora rischia di fare malissimo soprattutto nell’economia del match.
A inizio partita cercava soprattutto di spingere, a scambio iniziato, verso il dritto di Sakkari e avanzare verso la rete. Sul 2-1 ha messo prima un ottimo lob in corsa negli ultimi centimetri di campo sulla linea di fondo e poi un dritto in risposta ha pizzicato sempre qualche centimetro, stavolta sulla riga laterale, per lo 0-30 che ha spianato la strada al primo break, giunto grazie ad altre due risposte incisive, stavolta di rovescio. Con una sorta di rovescio della medaglia, però, la francese ha tenuto ancora per un po’ in bilico il parziale giocando due turni di battuta un po’ stentati: sul 3-1 ha perso il servizio con quattro errori di dritto causati anche da alcune palle intelligenti di Sakkari che spezzava il ritmo molto alto con slice corti e bassi; sul 4-2 veniva ripresa da 40-15 ma si garantiva l’allungo decisivo sul 5-2 grazie a due ottime prime palle di servizio. La greca, a sua volta invece disastrosa con la prima, già sul 2-3 vedeva i suoi sforzi vanificati da un game con sole seconde palle e venendo costantemente aggredita. Allungava il set portandosi 3-5, ma non ha avuto alcuna chance in risposta.
Nel secondo parziale la scalata si è fatta sempre più difficile per la numero 6 del torneo, che invece di cambiare qualcosa si vedeva subito trafitta e costretta a cedere la battuta aumentando la sempre più netta forbice tra le due in favore di Garcia, che sfruttava la prima chance di 3-0 e doppio break per ipotecare la finale. Dopo tre titoli WTA 1000 su altrettanti finali disputate, la ventinovenne transalpina giocherà domani per il titolo più importante della carriera. Potrebbe esserci la terza sfida stagionale contro Iga Swiatek dopo Varsavia (vittoria di Garcia) e il round robin del Texas (vittoria di Swiatek) o Aryna Sabalenka che ha battuto nella semifinale del WTA 1000 di Cincinnati.