A Seoul, il WTA 250 sudcoreano tornato nel circuito femminile per la prima volta dal 2019 ha le sue quattro semifinaliste.
Tra queste, c’è interesse per la sfida che vedrà di fronte Aljona Ostapenko ed Emma Raducanu, entrambe protagoniste di due vittorie abbastanza agevoli nei quarti di finale.
È la prima volta che la britannica, classe 2002, torna tra le prime quattro di un torneo da quello US Open 2021 che la lanciò tra le grandi (lei che di fatto aveva cominciato appena tre mesi prima a giocare nel circuito maggiore). Un risultato che può valere come fiducia, ma che è stato sostanzialmente agevolato da un tabellone molto comodo. La vittoria al primo turno contro Moyuka Uchijima per 6-2 6-4 è arrivata dopo essere stata avanti 5-0 e 40-15 nel secondo set e trovandosi poi a salvare un 15-40 sul 5-4, al secondo turno altri alti e bassi contro Yanina Wickmayer, rientrata solo da qualche mese nel circuito dopo un’assenza di tre anni per maternità, e oggi c’è stato un incoraggiante 6-2 6-2 ai danni della numero 51 del mondo Magda Linette che però è arrivata senza alcuna energia a questa partita dopo le tante fatiche e ore spese in campo tra lo scorso weekend a Chennai e la prima metà di questa settimana, giunta ai quarti solo dopo aver salvato due match point a Kristina Mladenovic negli ottavi in un’altra sfida da quasi tre ore.
Qualche segnale, comunque, c’è. Il dritto contro Wickmayer ha avuto buoni lampi, oggi il rovescio sembrava scorrere molto bene e impedire all’avversaria di prendere campo. Difficile valutare un reale valore rispetto alle sue capacità, ma quando per la prima volta da oltre un anno si riesce a vincere tre partite di fila è già un piccolo passo in avanti. Sabato sarà un’altra storia, perché contro Ostapenko si può essere spazzate via dal campo o tenute a galla a seconda di come gira il vento. La lettone oggi ha demolito la lucky loser andorrana classe 2005 Victoria Jimenez Kasintseva 6-2 6-1 (partita indietro 0-2) ma nei match precedenti aveva fatto discreti disastri imponendosi all’esordio solo 7-6 al terzo contro una wild-card sudcoreana all’esordio nel circuito WTA e nel secondo turno aveva salvato un match point contro Anastasia Gasanova, abbondantemente fuori dalla top-100, per imporsi soltanto 7-5 al set decisivo. Tra l’altro, piccola curiosità: dovesse vincere a Seoul, Raducanu imiterebbe il percorso di Ostapenko che proprio nella capitale della Corea del Sud aveva rotto il digiuno di titoli nel circuito WTA dopo la sorpresa e impresa dello Slam (in quel caso il Roland Garros).
La seconda semifinale vedrà di fronte Ekaterina Alexandrova (7-5 7-6 alla qualificata svizzera Sun) e Tatjana Maria, che ha liquidato con un netto 6-1 6-1 la cinese Zhu Lin.
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