di SALVATORE SODANO Queste grandi competizioni internazionali a squadre al femminile, la prima fondata nel 1923 come “Wightman Cup”, equivalente della “Coppa Davis”, con nuovi format e denominazioni, si disputano da oltre un secolo. La prima, che prendeva la denominazione dal nome della grande signora del tennis americano Hazel Wightman, fu disputata sin dal 1923 […]
Per quanto fu tirata la loro prima sfida a Cincinnati appena due settimane fa, ci si aspettava probabilmente di più dal match di secondo turno di questo US Open tra Iga Swiatek e Sloane Stephens.
La polacca, invece, ha goduto di un esordio assoluto sull’Arthur Ashe Stadium relativamente agevole complice un’avversaria in giornata (molto) negativa.
La numero 1 del mondo torna al terzo turno dello US Open grazie al netto 6-3 6-2 rifilato alla vincitrice di questo torneo nel 2017. Oggi la Sloane vista in campo era lontanissima parente di quella versione scintillante, molto più simile invece a quella spenta e distratta del primo turno contro Greet Minnen, quando dopo mezz’ora era costretta a salvare un eventuale 6-0 e solo sotto 1-6 1-3 aveva cominciato a giocare, ribaltando in fretta la situazione.
Oggi, con un’avversaria di ben altra caratura, doveva cambiare totalmente registro. Non l’ha fatto. Nei primi quattro game non si è praticamente visto uno scambio. Molti errori, alcuni anche per la polacca, ma Iga a un certo punto ha messo il pilota automatico tra risposte molto aggressive e controllo del campo. Il servizio della polacca non era continuo, come numero di prime palle che entravano, ma ha avuto una giornata molto positiva soprattutto nel piazzamento e nella qualità dei colpi. Tutto relativo, visto come era Stephens, ma qualche indicazione per il proseguo del torneo lo ha avuto. Come lo ha avuto anche dal dritto, che oggi girava piuttosto bene e che al contrario del match contro Jasmine Paolini ha anche spinto piuttosto bene, ricavando pochi gratuiti e rispondendo bene alla pesantezza di palla dell’avversaria facendola indietreggiare.
Chi invece non ce l’ha fatta, e ormai non fa più nemmeno troppa sorpresa, è Paula Badosa. Dopo Anett Kontaveit e Maria Sakkari, esce di scesa anche la spagnola. Non siamo nemmeno al terzo turno e già hanno salutato la numero 2, numero 3 e numero 4 del tabellone. La spagnola aveva già rischiato tanto al primo turno contro Lesia Tsurenko, salvatasi ma faticando parecchio lungo le due ore e mezza di gioco risolte anche grazie ai problemi fisici dell’ucraina.
La scorsa estate dovette salvare cinque match point a Petra Martic, a Cincinnati. Oggi di nuovo la croata sulla sua strada e stavolta son stati dolori. Non le è bastato nemmeno il quattordicesimo tie-break consecutivo vinto, perché il punteggio finale racconta di un pesante 6-7(5) 6-1 6-2 subito, con un netto calo fisico e mentale dall’inizio del secondo set. Sarà dunque la croata a sfidare sabato Victoria Azarenka, che ha battuto Marta Kostyuk 6-2 6-3. Come prevedibile, i nervi sono stati abbastanza tesi tra le due per l’intera partita. Non è un momento facile, per entrambe, e alla fine solo un lieve tocco di racchetta a rete invece della stretta di mano tradizionale ha chiuso il confronto.