US Open: partita meravigliosa, Sinner si ferma ad un passo ma in semifinale ci va Alcaraz

[3] C. Alcaraz b. [11] J. Sinner 6-3 6-7(7) 6-7(0) 7-5 6-3

Chi erano mai questi big four? Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno mostrato a tutti i monomaniaci l’upgrade del tennis degli anni 2000. E lo hanno fatto nel cuore della notte europea, mostrando che perdere 5 ore di sonno per guardare due ragazzini che insieme fanno in pratica l’età di Federer è stata una straordinaria idea. Un concentrato di forza fisica, tecnica, volontà, resistenza e trovate voi il resto. E se ai puristi mancherà il tocco vellutato consigliamo loro di considerare con maggiore attenzione la velocità della pallina oggi e solo l’altro ieri, mica serve tornare negli anni ’70. Insomma Sinner e Alcaraz hanno dato vita ad una grandissima partita in cui il risultato è stato un dettaglio che questa volta ha sorriso a Carlos Alcaraz ma la prossima volta chissà.

La partita è stata a lungo nelle mani di Alcaraz, che sembrava poter chiudere agilmente la questione, soprattutto quando nel dodicesimo game di un secondo set che Sinner aveva condotto fino al 5-4 e servizio, si era trovato ad avere tre set point di fila. Sinner ha trovato tre prime ma Alcaraz riusciva a procurarsene un quarto che sprecava davvero in malo modo, con un facile rovescio in rete dopo uno splendido lob raccattato alla meno perggio da Sinner. L’italiano nel tiebreak successivo non lo perdonava e riusciva a riequilibrare il match.

Ciononostante la partita pareva salda nelle mani dello spagnolo, che andava avanti di un break nel terzo, alzando il livello di gioco in modo quasi inverosimile. Il bello è che Sinner lo seguiva su quelle altissime vette e riusciva sia a recuperare il primo break sia il secondo, quando Alcaraz serviva inutilmente per chiudere il terzo. Il ragazzo spagnolo stavolta accusava il colpo e non fermava una sorta di prolungato orgasmo agonistico di Sinner che sulla scia vinceva a zero il tiebreak e andava pure avanti di un break nel quarto. Persino il body language di Alcaraz tradiva uno scoramento che cercava vie d’uscite in furiosi urli cacciati verso il suo angolo o forse verso il cielo. Impassibile, Sinner sembrava avviarsi ad una strepitosa vittoria e andava a servire sul 5-4 dopo non aver corso più rischi alla battuta. Il nostro rosso si procurava anche il match point ma sulla seconda non teneva in campo un rovescio complicato sulla risposta di Alcaraz che proprio al fotofinish si ritrovava e sullo slancio non solo recuperava il break ma evitava un altro tiebreak togliendo ancora la battuta a Sinner.

Il quinto set trovava un Sinner che pareva stanchissimo ma che faceva ancora il miracolo di portarsi avanti di un break, ma nonostante tre palle per il 4-2 la freschezza di Alcaraz alla fine ha avuto la meglio, e la ferrea, meravigliosa volontà di Sinner non è bastata più e Alcaraz ha chiuso dopo 5 ore e 7 minuti, A chi importa di Novak Djokovic o di Rafa Nadal adesso?

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