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WTA Cincinnati, Kvitova superba: nuova finale in un 1000, contro di lei una rediviva Garcia

Per tanti aspetti il 2022 di Petra Kvitova, al di là del tiepido bagliore di Eastbourne e dell’unico titolo fin qui in 18 mesi, sembrava destinato a essere catalogato come una netta delusione.

Le ombre erano tante, troppe, e i problemi ricorrenti al polso ormai preoccupanti. Invece, nel momento meno atteso, eccola infilare cinque ottime vittorie per approdare in finale in un WTA 1000.

La dodicesima volta in un ultimo atto di questa categoria è a Mason/Cincinnati, Ohio, Stati Uniti. Terreno per lei mai troppo amico, per le alte temperature estive, ma la rapidità dei campi le è diventata amica fin da quando nel primo turno salvò match point nel tie-break del secondo set contro Jil Teichmann. Da essere a un punto dalla sconfitta al trovarsi ora in finale, rientrare in top-20, e lasciarsi finalmente andare dopo l’ultimo ’15’ vinto contro Madison Keys in una battaglia terminata 6-7(4) 6-4 6-3.

A 32 anni e mezzo Petra è riuscita a fare un piccolo capolavoro a cui manca solo la parola fine che verrà scritta nella serata di domenica nella sfida contro Caroline Garcia, autentica sorpresa di questo periodo estivo e che da numero 75 del mondo qualche settimana fa ora avrà addirittura la chance di tornare in top-20 dovesse mettere insieme il terzo titolo da fine giugno.

Nel match tra Kvitova e Keys, per quanto il leit motiv rimanesse quello di forza e potenza non sempre seguito da grande agilità per entrambe, si è avuta la reazione forse non così scontata della ex numero 2 del mondo, che ha cercato per prima di rallentare il ritmo a inizio del secondo set nel tentativo di togliere la statunitense da quella bolla che le stava facendo riuscire gran parte del lavoro. È riuscita a tenere saldo quel break di vantaggio necessario per arrivare al parziale decisivo, lì dove ha cominciato ad alzare il proprio livello soprattutto prendendosi sistematicamente i punti pesanti e facendosi sempre più sentire tra un punto e l’altro.

Adesso però dovrà rimboccarsi le maniche e trovare qualche energia nel proprio serbatoio, perché questa Garcia fa sinceramente paura. Una giocatrice completamente trasformata, a parte qualche inciampo in questi mesi, e dannatamente efficace. Leader nel circuito WTA in stagione per quanto riguarda gli ace messi a segno (più di 250) e che qui a Cincinnati è partita addirittura dalle qualificazioni diventando la prima tennista a raggiungere la finale di un 1000 passando attraverso il tabellone cadetto.

La fiducia e l’efficacia del suo gioco sembrano ricordare parecchio quel periodo a fine 2017 dove si impose a Wuhan e Pechino per poi fare semifinale alle WTA Finals. Un momento splendido, perché la ragazza come diciamo sempre a tennis sa giocare veramente bene e in quei momenti in cui riesce a collegare ogni tessera del puzzle è molto spettacolare. Si sta esaltando al servizio come in risposta e lo si vedeva già a Varsavia, dove ha distrutto il servizio di Iga Swiatek in quel match di quarti di finale (6-1 1-6 6-4) che valse anche la prima sconfitta in stagione della polacca sul rosso dopo 18 vittorie di fila.

La francese, nel match contro Aryna Sabalenka che ha subito due importanti interruzioni per pioggia, si è imposta 6-2 4-6 6-1. Dominata la prima parte di gara, è arrivato un primo scroscio pesante che ha sospeso tutto sull’1-1. Al rientro, a freddo, la bielorussa è riuscita a girare le carte in tavola prendendo un break che ha spostato un po’ l’inerzia tanto da permetterle di arrivare a quel 6-4 che ha rimandato tutto al parziale decisivo. Lì però Garcia, dopo una seconda interruzione per pioggia, ha ritrovato forza e livello (alto) di gioco tornando sugli standard di inizio gara. Da lì al netto 6-1 il passo è stato breve.

Diego Barbiani

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